Bimbo paralizzato dopo aver mangiato una mandorla

Nonostante le numerose visite in ospedale, i medici impiegarono ben tre mesi a scoprire che il bimbo aveva una mandorla incastrata nel polmone.
Bimbo paralizzato dopo aver mangiato una mandorla

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Questa è una di quelle storie che fa ricordare ai genitori di stare sempre molto attenti al loro bimbo o bimba.

David, un bimbo di soli due anni, si trova in un precario stato di salute e non può più muovere il suo corpo a causa di un incidente avvenuto 7 mesi fa dopo aver mangiato una mandorla.

José Domingo Cruz e Amparo Alba, i genitori del piccolo, hanno voluto condividere questa storia con tutti in modo che non accada mai più una cosa simile a un bambino.

Le loro dichiarazioni sono state rese note dal quotidiano spagnolo El Mundo, che si è preso l’impegno di divulgare la loro esperienza per mettere in guardia le altre persone e per permettere ai due sfortunati genitori di trovare aiuto.

La storia del bimbo…

La mandorla

In casa della famiglia Cruz Alba si stava celebrando la festa della Virgen del Remedio, la patrona di Petrés, un paese della comunità Valenzana (Spagna) in cui risiede questa famiglia. C’era la carne in forno e molte altre prelibatezze che gli ospiti si sarebbero goduti più tardi.

In uno di quei momenti di confusione che spesso si creano in queste occasioni, il piccolo David prese una mandorla dal piatto degli stuzzichini.

Il bambino se la mise in bocca e, come era solito fare, si sedette sul divano a guardare i cartoni animati mentre gli adulti erano intenti a preparare il pranzo. Tossì un paio di volte, ma nessuno dette grande importanza a questo avvenimento, perché il bimbo non sembrava assolutamente in pericolo.

David Bimbo

Il bimbo e la febbre

Quello che sarebbe diventato il peggior incubo di questa famiglia si manifestò una settimana dopo. La febbre di David raggiunse i 40 ºC.

I suoi genitori lo portarono immediatamente dal pediatra all’ospedale del municipio di Elda, a quasi 182 km, e questi gli disse che forse la febbre era dovuta al fatto che il bimbo stesse mettendo i denti.

Le medicine prescritte non fecero abbassare la febbre. Giorni dopo, il 18 ottobre, avvenne il trasferimento al pronto soccorso per sospetto principio di polmonite.

Tuttavia, alcuni giorni dopo, i medici decisero di dimettere il bimbo perché non notavano nulla di anomalo. Ma la salute di David continuò a peggiorare e i genitori ricevevano sempre più risposte evasive dai medici.

Un giorno, cercando di trovare una spiegazione al precario stato di salute del bambino, i genitori si ricordarono improvvisamente dell’episodio della mandorla e della tosse che colpì David subito dopo e cominciarono a sospettare che potesse essere in qualche modo collegato alla sua condizione attuale.

L’operazione del bimbo

Dopo essere stati informati dell’episodio, l’11 gennaio i medici inviarono il piccolo all’ospedale di Alicante, dove venne tenuto sotto osservazione per 4 giorni e, successivamente, sottoposto a una broncoscopia.

A David venne introdotto un tubo flessibile attraverso la laringe per identificare ed in seguito estrarre il pezzo di mandorla che evidentemente si trovava nel polmone da 3 mesi.

Polmoni Bimbo

Il vero problema, però, fu causato dal tubo stesso che fece estendere il pus che si era accumulato nel polmone causando un arresto cardiaco.

I medici ci misero circa 28 minuti a rianimare il bimbo e dovettero indurlo in coma per cercare di stabilizzare la sua condizione.

12 giorni dopo questa complicazione, David si svegliò senza più un polmone infetto, ma con danni neurologici gravi dovuti all’arresto cardiaco.

Può aprire gli occhi, ma non vede. Il suo corpo è immobile, non può mangiare né parlare.

Per i genitori del piccolo, lo stato di salute del figlio è dovuto alle gravi negligenze dei medici che non realizzarono prove preliminari per capire fino a che punto potesse essere conveniente estrarre il pezzo di mandorla.

“Il suo polmone era putrefatto e la mandorla faceva da tappo all’infezione. Se lo avessero capito fin dall’inizio, tutto questo non sarebbe successo” –assicura indignato José Domingo.

Dolore-sofferenza Bimbo

I rischi di soffocamento

I pediatri consigliano di non far mangiare mai ai bambini minori di 5 anni la frutta secca, perché esiste un elevato rischio di asfissia.

Affermano, inoltre, che circa l’80% dei casi di soffocamento nei minori ha a che fare con questi alimenti.

Amparo e José Domingo non credono che questo sia un semplice incidente e chiedono giustizia. Nel frattempo molte persone hanno deciso di supportarli e in sole due settimane hanno già raccolto 10000 euro necessari ai trattamenti del piccolo David.

* Chi volesse contribuire facendo una donazione alla famiglia, può effettuare un bonifico al seguente conto corrente: ES60 0182 0134 2702 0154 0008.


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