Camminare rende il cervello più creativo

Camminare rende il cervello più creativo
Valeria Sabater

Scritto e verificato psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

Forse il titolo dell’articolo vi avrà sorpreso. Davvero l’abitudine di camminare può far sì che il cervello diventi più creativo e farci sentire più felici? Di fatto, sì. Non siamo noi a dirlo, ma molti medici e neurologi.

Tra questi esperti troviamo il neurologo José Ángel Obeso, direttore del Centro Integrato Neuroscienze di Madrid (Spagna). Questi lavora tutti i giorni in ospedale ed è a contatto con pazienti che soffrono di depressione. Con il tempo, ha scoperto il potere terapeutico di “un’ora di passeggiata quotidiana. Ma c’è di più, bisogna camminare, se possibile, in un ambiente naturale.

Come già sapete, la depressione oppure anche lunghi periodi di stress e ansia compromettono i processi cognitivi di base del nostro cervello, come la memoria, la capacità di comprendere, la creatività, etc. Se camminassimo tutti i giorni, tutte queste facoltà migliorerebbero in maniera significativa.

A questo punto non avete scuse. Dopo aver letto questo articolo, siamo sicuri che metterete in pratica un rimedio così efficace e terapeutico: camminare!

Il “cervello automatizzato” e l’infelicità

Stanchezza

C’è un aspetto davvero interessante da tenere in considerazione. Vi sono alcune abitudini che, senza che ce ne rendiamo conto, fanno sì che il nostro cervello si comporti in modo “automatizzato” e che quindi sia stressato. Non dimenticate questi aspetti:

  • Il più grande nemico del cervello è la routine. Il semplice fatto di svolgere tutti i giorni le stesse azioni ci fa cadere in una sorta di depressione e inevitabile sconforto. Poco a poco, il nostro cervello diventa sempre più lento. L’attenzione non è più la stessa perché, in realtà, non abbiamo nuovi stimoli da seguire. Abbiamo qualche problema di memoria perché poche cose ci sembrano interessanti. Di fronte ad una bassa motivazione, il ricordo è minore.
  • La routine crea sconforto e questo influenza inevitabilmente il cervello, di conseguenza stabiliamo meno connessioni tra neuroni, meno sinapsi.
  • Giorno dopo giorno il cervello agisce in maniera automatizzata. Non ci sono momenti di creatività e quindi il cervello segue regole stabilite come se fosse un computer precedentemente programmato. È un rischio molto elevato per la nostra salute emotiva e anche per quella fisica.

Secondo il dottor José Ángel Obeso, i cervelli automatizzati si trovano soprattutto nelle grandi città. Sono quelli di persone che non dedicano tempo ai loro bisogni emotivi, che vivono in ambienti circondati dall’inquinamento e da notevoli fonti di stress.

Camminare: un atto di liberazione personale

Camminare

“Chi cammina non ha obblighi, solo il semplice piacere di liberarsi passo dopo passo nel suo percorso”. Il dottor José Ángel Obeso afferma che i benefici non si notano dal primo giorno, ma dopo una settimana. Se ne fate un’abitudine quotidiana, a quel punto si noteranno i benefici terapeutici della passeggiata:

  • Quando camminiamo, il cervello non si preoccupa di nulla. Camminare è facile, tutti possono farlo, una dose extra di ossigeno e di aria fresca fanno bene al corpo e al cervello. Viene stimolato il lobo frontale, quello legato alla creatività e allo stato d’animo. Se aggiungiamo il rilascio di endorfine, ecco compiuta la magia. Il cervello si sente immediatamente più euforico ed ottimista.
  • Se lo stato d’animo è positivo, allora aumenta anche la creatività. Non ci sono pressioni, il cortisolo, un ormone secreto con lo stress, scompare e si rompono le mura che solitamente accompagnano la negatività. In quel momento vediamo le cose in modo diverso. Siamo più rilassati, più entusiasti, più fiduciosi.
  • Come tutte le persone, siamo abituati a muoverci in piccoli spazi: la nostra casa, il nostro ufficio, il ristorante in cui andiamo a pranzare, il supermercato dove facciamo la spesa. Sono spazi limitati, sempre pieni di gente. Luoghi conosciuti dove solitamente hanno origine le nostre tensioni. Tuttavia, il semplice fatto di camminare nella natura, all’aperto, si trasforma in un meraviglioso atto di liberazione e di espansione.
  • Secondo il dottor José Ángel Obeso, dobbiamo innanzitutto cercare il contatto con la natura. È come ritornare nell’utero materno, tornare alle origini. Non si tratta di un atto spirituale, ma più che altro di una necessità organica. Se camminassimo per le strade della città, non faremmo altro che respirare smog e aria inquinata. L’ideale è che i polmoni si riempiano di ossigeno puro e che i nostri occhi vedano scenari nuovi, ricevano nuovi stimoli con cui arricchire il nostro cervello.
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Noi di Vivere più Sani vi invitiamo a mettere in pratica il nostro consiglio e di sforzarvi di fare una passeggiata tutti i giorni, per almeno mezz’ora. Andate al parco, in montagna, al mare. Dopo un paio di settimane, vi sentirete meglio dal punto di vista sia fisico sia emotivo. Camminare è molto meglio che prendere un analgesico o assumere vitamine. Non dubitatelo!


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