Insegnare il valore di "grazie" e "per favore"

Dobbiamo insegnare ai bambini che le parole per favore e grazie possono aprir loro molte porte, e che il rispetto verso chi li circonda è fondamentale per essere rispettati.
Insegnare il valore di "grazie" e "per favore"

Ultimo aggiornamento: 13 aprile, 2019

Il valore di dire “grazie”, di trattare con rispetto l’anima dell’altro, di fare uso del “per favore” nelle nostre domande o interazioni con chi ci circonda è un atto di nobiltà che merita di essere trasmesso ai più piccoli.

È probabile che voi stessi apparteniate a questa “generazione” in cui è stato insegnato con fermezza a rispettare le persone e che è necessario trattare gli altri con affetto per essere, a nostra volta, trattati con riconoscenza.

È essenziale fomentare queste abitudini anche nei nostri figli, in modo che ogni giorno non solo diano l’esempio, ma favoriscano un ambiente sociale più rispettoso e possano, così, creare un domani più integro. Che ci crediate o meno, i piccoli gesti creano universi interi. Vi invitiamo a riflettere al riguardo.

Il potere di dire “grazie”: un atto da trasmettere ai nostri figli

Ringraziare, dare il buongiorno o chiedere le cose per favore non sono semplici atti di cortesia. Grazie ad essi, i nostri figli pensano e sostituiscono l’egocentrismo tipico della prima infanzia alla consapevolezza dell’altro e delle sue necessità. Una condizione che deve presentarsi a partire dai 6 anni. Vediamolo nel dettaglio.

Lo sviluppo morale dei bambini: perché dire “per favore”

mamma e bambino arrabbiato

Uno degli autori più noti riguardo lo sviluppo morale dei bambini è stato, senza dubbio, Lawrence Kohlberg. Bisogna dire che possono esistere molte differenze tra un bambino e l’altro, persino tra fratelli. Tuttavia, è bene seguire questo modello di sviluppo basato sul rispetto, sulle norme e sulla consapevolezza dell’altro.

  • Durante la prima infanzia, ovvero trai 2 ed i 5 anni, il bambino è orientato solo da premi e castighi. Capisce che ci sono norme imposte che bisogna rispettare per ottenere l’affetto e per evitare possibili rimproveri o castighi.
  • Nella seconda infanzia inizia, senza dubbio, l’età d’oro. Tra i 6 e i 9 anni si mette gradualmente da parte l’egocentrismo individualista. In questo modo tra gli 8 e i 10 anni, il bambino è già capace di comprendere il bene comune, il rispetto da offrire agli altri e che torna a se stessi.
  • È normale che a quest’età difenda i suoi amici, i suoi fratelli, che prenda l’iniziativa non solo di quello che è giusto unicamente per lui.

Poco a poco, e di più con l’arrivo dell’adolescenza, svilupperà una “giustizia propria”, sarà critico dinanzi a determinate cose che considera poco rispettose o ingiuste.

Gesti di cortesia per permettere ai figli di connettersi con il mondo

bambina che guarda barattolo illuminato

Quando qualcuno fa un regalo ad un bambino di quattro anni, è comune che i genitori dicano “Cosa si dice adesso?”, in seguito al quale il bambino, quasi a denti stressi e a voce bassa, dirà “Grazie“.

  • Non importa se dobbiamo ripeterlo molte volte: arriverà un momento in cui non solo automatizzerà il ringraziamento, ma si renderà conto anche della sua importanza.
  • Quando chiede “per favore” un oggetto in classe, può scoprire che un compagno glielo dà con un sorriso. A sua volta, dicendo “grazie”, l’altro bambino gli sarà grato. Tutto ciò favorisce potenti connessioni basate sulle emozioni positive.
  • Questo transito tra ringraziare in modo obbligato fino a che il bambino lo farà in modo spontaneo e con piacere è un processo meraviglioso che apporterà grandi benefici alla sua vita. I gesti positivi offrono calore e trattare con rispetto gli altri rende le cose più facili.

Il potere dell’educazione rispettosa: dire “per favore”

Di certo avrete sentito parlare della “educazione rispettosa”. È un concetto proposto da autori come William Sears o John Bowlby.

  • In questa interessante corrente si enfatizza la necessità di fornire il naturale adattamento del bambino nel suo ambiente, così come fomentare l’empatia nel bambino, quel vincolo emotivo che gli permetterà di comprendere molto meglio il mondo, le persone e se stesso.
  • La crescita rispettosa è quella in cui si fomenta un attaccamento sano tra genitori e figli, c’è vicinanza, fisica, abbracci, carezze, parole positive e una continua comunicazione.
  • Pilastri come le parole positive sono alla base di questa corrente. Per questo motivo, si cerca di fornire un’educazione basata sul rinforzo positivo, sull’importanza di ringraziare, di chiedere per favore, di essere pazienti e rispettare i ritmi ed i tempi dei bambini al momento di acquisire conoscenze.
  • L’educazione rispettosa difende il maggiore potere dell’emozione positiva rispetto a quella negativa. I nostri cervelli cercano sempre stimoli di questi tipi per sopravvivere ed adattarsi meglio.

Per questo motivo, quando il bambino scopre che dare il buongiorno, chiedere le cose per favore e ringraziare gli fornisce rinforzi e trattamenti positivi, non smetterà mai di comportarsi in questo modo. Vale la pena tenerlo in considerazione.


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