Interruzione dell'esercizio fisico: effetti sul cervello

Se smettiamo di fare attività fisica e ci abbandoniamo alla sedentarietà, oltre ad essere negativo per il nostro corpo, alteriamo tutte le zone del cervello preposte alla memoria
Interruzione dell'esercizio fisico: effetti sul cervello

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

Molti tipi di lavoro ci obbligano a stare seduti per ore. Se restiamo seduti anche nel tempo libero, stiamo abbracciando in pieno uno stile di vita sedentario. Il nostro corpo ha bisogno di movimento e di esercizio fisico. Infatti, è buona abitudine riservare almeno 30 minuti – un’ora al giorno all’attività sportiva.

Spesso è faticoso dedicare a noi stessi anche questa mezzora…Quando smettiamo completamente di fare esercizio fisico, il motivo è in genere la stanchezza accumulata dopo tante ore di lavoro, la pigrizia di alzarsi prima o, semplicemente, la cattiva abitudine.

In questo articolo vi mostreremo gli effetti sul cervello causati dall’interruzione dell’attività fisica.

Uno stile di vita del tutto sedentario, non solo è pericoloso per la salute, ma induce anche cambiamenti nel nostro cervello, di cui non siamo consapevoli. Vediamo quali sono.

Interruzione dell’esercizio fisico: effetti sul cervello

Smettere di fare esercizio fisico rallenta il flusso sanguigno

cervello attivo

Quando facciamo esercizio fisico, il flusso sanguigno aumenta, non solo nel momento in cui siamo attivi. Gli effetti durano, infatti, per tutto il giorno.

Questo non serve a molto se facciamo esercizio oggi e poi passiamo il resto della settimana senza lasciare la sedia. È fondamentale distribuire le ore dedicate all’attività fisica lungo la settimana. 

Aumentare la circolazione è positivo per la salute del cervello. Se abbandoniamo lo sport per un lungo periodo, queste sono alcune delle conseguenze:

  • Peggioramento della memoria: è più facile dimenticare quello che dobbiamo fare o dati da tenere a mente. La diminuzione del flusso di sangue al cervello, infatti, porta ad una diminuzione delle connessioni neurali.
  • Siamo più esposti al rischio di ictus, perché si può produrre una situazione di ischemia.
  • Se il flusso sanguigno al cervello si riduce in modo pesante, si può arrivare a subire danni irreparabili al tessuto cerebrale.

Queste sono alcuni degli effetti legati alla riduzione della circolazione sanguigna a cui andiamo incontro quando smettiamo di fare esercizio fisico.

esercizio fisico e camminare

Tenendo presente questo, ricordiamo che non è necessario iscriversi in palestra per schivare i problemi legati alla sedentarietà. Camminare un’ora al giorno (meglio se nella natura) conta già come attività sportiva, se diventa un’abitudine irrinunciabile. Inoltre, stare sempre fermi favorisce la comparsa dello stress, dell’ansia e di tutti i problemi di salute ad essi collegati.

Perciò, se possiamo evitarli, perché non impegnarci un po’?

L’esercizio fa bene al cervello

fare esercizio fisico

Oltre alle conseguenze legate alla riduzione del flusso sanguigno, è importante ricordare che la sedentarietà causa una serie di altri cambiamenti nel cervello.

Uno di questi riguarda l’ippocampo, una delle aree legate alla memoria. O ancora, possono prodursi modifiche nel lobo parietale inferiore, un’area del cervello che ci aiuta a interpretare le emozioni nel volto delle altre persone e quindi a capire meglio le loro parole.

In breve, smettere di fare esercizio fisico diminuisce la nostra empatia e il nostro istinto.

Uno stile di vita sedentario altera, inoltre, la circonvoluzione temporale inferiore, coinvolta nel riconoscimento dei volti, così come dei numeri e degli oggetti.

A questo punto è chiaro che l’attività fisica è positiva per il cervello e, anche se moderata, ci permette di prevenire danni talvolta irreversibili.

L’unico requisito è essere costanti: pochi minuti al giorno sono utili per restare in forma e per avere una buona salute fisica e mentale.

E voi, fate esercizio o vi siete impigriti?


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.