Consumo di droga: capire se i figli ne fanno uso

In qualità di genitori dobbiamo imparare a capire se i cambiamenti nel comportamento dei nostri figli sono coerenti con il loro sviluppo o sono sintomo di qualcos'altro, come ad esempio il consumo di droga. Imparate a riconoscere questi comportamenti.
Consumo di droga: capire se i figli ne fanno uso
Mario Benedetti Arzuza

Scritto e verificato il dottore Mario Benedetti Arzuza.

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

Al giorno d’oggi le droghe costituiscono una delle preoccupazioni maggiori dei genitori di tutto il mondo. Sfortunatamente le cifre che ogni anno vengono diffuse sono allarmanti, ecco perché è normale chiedersi: “come faccio a capire se mio figlio fa uso di droghe?”.

I genitori di giovani che soffrono di varie dipendenze affermano che non sia facile riconoscere il problema, perché i segnali sono poco chiari. Vogliamo, dunque, condividere con voi alcuni dei possibili segnali che indicano se vostro figlio sta facendo uso di droghe.

L’adolescenza senza freni e il consumo di droga

L'adolescenza senza freni e le droghe

Gli adolescenti sono per definizione audaci e ribelli. Attraversano un’età piena di cambiamenti a livello organico, fisiologico, psicologico e sociale molto difficili da affrontare. Per questo e per altri motivi, potrebbero essere più vulnerabili ai vizi.

Per sapere se vostro figlio fa uso di droghe è fondamentale attenzionare determinati segnali e, se possibile, non essere precipitosi. Bisogna tenere conto di alcuni aspetti prima di trarre qualunque conclusione.

  • L’adolescenza è un periodo di ribellione, durante il quale il giovane potrebbe comportarsi in modo strano pur senza fare uso di droghe.
  • I giovani tra gli 11 e i 21 anni di solito hanno una percezione distorta del rischio. Questo spiega perché tendono ad assumere comportamenti dei quali, a distanza di tempo, potrebbero pentirsi.

L’Istituto Nazionale sull’Abuso di Droghe negli Stati Uniti riconosce 5 fattori che invitano gli adolescenti a entrare nel mondo della droga:

  • Entrare a far parte di un gruppo, cercare di seguire la stessa lunghezza d’onda delle sue amicizie.
  • Stare bene. La droga produce sensazioni di piacere nel cervello.
  • Sentirsi meglio. L’adolescenza è associata a momenti di stress e depressione, alleviati dalla droga.
  • Essere più competitivi. Alcune droghe stimolanti possono farli sentire meglio a livello sociale, nelle attività sportive e persino nel rendimento scolastico.
  • Sperimentare. Gli adolescenti sono alla ricerca di nuove sensazioni, persino se implicano dei rischi.

Se, in aggiunta, non esiste un canale sano di comunicazione familiare mediante il quale si possa parlare apertamente di qualsiasi tipo di argomento, agire per tempo e salvare il giovane da questo flagello può diventare più difficile.

Le droghe: un nemico sottovalutato

Molti adolescenti e genitori vedono il consumo di droga come una semplice abitudine che verrà abbandonata più tardi. Tuttavia, non valutare correttamente il rischio che comporta potrebbe essere controproducente in futuro. Nessun genitore dovrebbe “normalizzare” il consumo di droga da parte dei giovani, neppure di tanto in tanto.

Inoltre, pensare che un figlio sia immune a quel tipo di esperienze che potrebbero indurlo a consumare droga è una convinzione che potrebbe danneggiarlo in futuro.

Ecco che è fondamentale informare bene i giovani e spingerli a riflettere sulle conseguenze del consumo di droga per curiosità.

Dal canto loro, i genitori devono cercare di tenersi ben informati e aperti al dialogo. Al tempo stesso, dovranno evitare di “proibire” ai loro figli di consumare droghe “perché è così e basta”. Più informate e più preparate saranno le parti, minore sarà il rischio.

Se avete il sospetto che vostro figlio faccia uso di droghe, la prima cosa da fare è stabilire se i comportamenti scontrosi del giovane non siano dovuti a cambiamenti ormonali tipici della sua età oppure no.

Inoltre, è fondamentale vedere oltre la fase difficile in cui si trova e verificare se il suo comportamento non sia piuttosto dovuto al consumo di droghe, prima di giungere a delle conclusioni. 

Comportamenti da valutare

I giovani che fanno uso di droghe logicamente cercheranno di nasconderlo. Per questo motivo, è fondamentale prestare attenzione a qualsiasi alterazione del comportamento, per quanto insignificante possa apparire.

Se però non avete delle prove, il consiglio è evitare il confronto. Anzi, provate ad avvicinarvi con dolcezza, per scoprire cosa sta succedendo. Se farete ricorso alle minacce e iniziate a dargli la colpa, potreste scatenare una situazione violenta.

1. Attenzione agli odori

Fumo di sigarette.
Il fumo di sigarette è un mezzo per l’assunzione di sostanze tossiche che derivano dalla combustione.

Di certo, se qualcuno fuma sigarette mentre si trova accanto a voi, gli indumenti potrebbero assorbire un cattivo odore. Per questo, anche quando non fumate, potreste sentire puzza di tabacco sui vostri indumenti. Se l’odore è molto forse e persiste a distanza di tempo, bisogna che parliate con il giovane per capire cosa gli sta succedendo.

D’altra parte, bisogna prestare attenzione all’uso che fa di prodotti per l’igiene personale. Una delle strategie utilizzate dai consumatori per evitare di essere scoperti è applicarsi continuamente profumo, masticare gomme e lavare le mani in modo compulsivo, per evitare di emanare cattivo odore di tabacco, marjuana o qualunque altra sostanza.

2. Gli occhi

Gli occhi sono palesi indicatori delle tossicodipendenze. Ogni droga in particolare produce effetti diversi. Ad esempio, la cannabis provoca arrossamento degli occhi e sguardo assonnato.

Al contrario, la cocaina e l’ecstasy causano dilatazione delle pupille e facendo spalancare gli occhi.

3. Estrema irascibilità

Adolescente in un angolo.

I cambiamenti ormonali nell’adolescenza provocano sbalzi d’umore, ma quelli prodotti dalle droghe sono eccessivi a confronto dei primi.

I ragazzi si mostrano irritabili e aggressivi con i genitori, soprattutto quando non hanno assunto droga, perché il corpo la esige. Altri, invece diventano solitari e tendono ad allontanarsi in particolar modo dai propri genitori, perché così possono drogarsi senza dare spiegazioni.

4. Prelevano medicine dall’armadietto

Quando si comincia a fare uso di droghe, se ne sperimentano diverse, proprio perché si tratta di “prove”. L’armadietto delle medicine costituisce una fonte di droghe a costo zero. Il Diazepam o gli sciroppi per la tosse sono i più consigliati da chi li ha già provati.

Se notate che in casa sono spariti alcuni medicinali, è arrivato il momento di sedersi a parlare.

5. Irresponsabili

Uno degli effetti più devastanti del consumo di droga è abbandonare tutto e consegnarsi all’ozio.

Il giovane consumatore mette da parte lo studio e tutto ciò che richieda impegno. Cala il rendimento scolastico e smette di impegnarsi in compiti che prima affrontava volentieri.

I punti finora trattati non solo di per sé segnali della dipendenza di un giovane. Ecco perché è necessario informarsi molto bene e non saltare a conclusioni affrettate.

Valutazione complessiva

Madre e figlia che parlano.

I cambiamenti nel comportamento di un figlio che fa uso di droghe sono evidenti agli occhi dei genitori attenti. 

Tuttavia, è importante tenere conto che in base alla tipologia di droga, se è stimolante o rilassante, una persona può manifestare comportamenti e segnali diversi.

Ecco perché il consiglio è informarsi bene sulle caratteristiche di ciascuna tipologia e sulle sue manifestazioni.

Se pensate di aver trovato conferma ai vostri sospetti sul consumo di droghe da parte di vostro figlio, chiedete aiuto a un professionista. In questo modo potrete gestire il problema al meglio e con maggiore consapevolezza.

È importante mantenersi vigili, prestare attenzione ai figli, sapere quello che fanno, dove vanno, che persone frequentano e con chi hanno rapporti.

Ultimo, ma non per ultimo, ricercate di mantenere un buon livello di comunicazione. La comunicazione quotidiana e il rapporto con i vostri figli è alla base di un ambiente familiare sano e in grado di prevenire problemi come lo sviluppo di dipendenze.


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