Diagnosticare l’Alzheimer dagli occhi

Per evitare problemi futuri e future malattie cognitive, vi raccomandiamo di esercitare il cervello e mantenere uno stile di vita attivo e salutare.
Diagnosticare l’Alzheimer dagli occhi

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Alcuni recenti studi realizzati negli Stati Uniti e in Cina affermano che sia possibile diagnosticare l’Alzheimer dagli occhi, visto che questi sono strettamente collegati al cervello e ad alcune delle sue attività più importanti. In questo articolo vi daremo qualche informazione in più a proposito, che potreste trovare sorprendente.

Che cos’è l’Alzheimer?

L’ Alzheimer è una malattia che colpisce il cervello e alcune delle sue funzioni, principalmente di tipo cognitivo e comportamentale. Per questo motivo viene considerata una malattia neurodegenerativa. Si tratta di una patologia di cui si soffre principalmente a partire dai 65 anni.

Uno dei sintomi più comuni è l’incapacità di acquisire nuove conoscenze e mettere in pratica la memoria. Pertanto, l’Alzheimer provoca la perdita graduale della memoria immediata e di altre capacità mentali. Al momento questo malattia è considerata la malattia degenerativa più comune, oltre ad essere incurabile e terminale. Dal momento della diagnosi, ha una durata media di dieci anni.

alzheimer

Gli occhi e la loro relazione con la diagnosi dell’Alzheimer

I ricercatori del Centro Medico dell’Università di Georgetown, negli Stati Uniti, e dell’Università di Hong Kong, in Cina, hanno scoperto grazie ad un esperimento condotto su topi da laboratorio che esiste una relazione tra la perdita di uno degli strati della retina dell’ occhio e la comparsa dell’Alzheimer.

A grandi linee, questa ricerca ha analizzato la retina degli animali che erano stati manipolati geneticamente per far sviluppare loro questa malattia. A differenza di altri studi realizzati precedentemente, in questo caso gli scienziati hanno misurato lo spessore della retina, incluso il suo strato interno e quello delle cellule gangliari.

In questo modo hanno scoperto che nei topi malati di Alzheimer lo spessore di questi strati della retina si era considerevolmente ridotto. I topi sani, invece, non avevano mostrato nessun cambiamento sostanziale negli occhi.

Naturalmente non si tratta di uno studio definitivo e restano ancora molte ricerche da fare. Tuttavia, apre la possibilità di poter diagnosticare precocemente questa grave malattia attraverso gli occhi.

Alcuni consigli

anziani

La cosa migliore da fare, in ogni caso, è seguire alcune semplici raccomandazioni che probabilmente riusciranno ad evitare o a posticipare la comparsa dell’Alzheimer. Per esempio, è bene avere uno stile di vita salutare, fare esercizio fisico e, soprattutto, mantenere sempre attivo il cervello. È stato provato che esercitare le capacità mentali aiuta a combattere le malattie cognitive.

In questo senso, è consigliabile leggere, imparare nuove cose, per esempio delle lingue o un mestiere, analizzare costantemente ciò che ci sembra interessante, realizzare qualche attività artistica o sportiva oppure scrivere. Attraverso queste attività semplici e quotidiane diminuiremo la possibilità di soffrire di problemi in futuro.

Una volta superata una certa età, è bene sottoporsi a delle analisi che diagnostichino se si soffre di questa malattia. Nel caso in cui sia così, esistono alcune opzioni che, pur non curandola del tutto, aiutano a portare avanti una vita migliore, per quanto possibile. Di fatto, esistono programmi pubblici che informano sia i malati di Alzheimer che i loro familiari sui possibili trattamenti.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Weiner, M. W., Veitch, D. P., Aisen, P. S., Beckett, L. A., Cairns, N. J., Cedarbaum, J., … Trojanowski, J. Q. (2015). 2014 Update of the Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative: A review of papers published since its inception. Alzheimer’s and Dementia. https://doi.org/10.1016/j.jalz.2014.11.001
  • Pereira, M. L. F., Camargo, M. von Z. A., Aprahamian, I., & Forlenza, O. V. (2014). Eye movement analysis and cognitive processing : detecting indicators of conversion to Alzheimer ’ s disease. Neuropsychiatric Disease and Treatment. https://doi.org/10.2147/NDT.S55371
  • Kayabasi, U. (2014). Retinal Examination for the Diagnosis of Alzheimer’s Disease. International Journal of Ophthalmic & Pathology. https://doi.org/10.4172/2324-8599.1000145

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.