Herpes zoster o fuoco di Sant'Antonio

L'herpes zoster è una malattia che colpisce soprattutto le persone oltre i 50 anni o quelle con il sistema immunitario indebolito
Herpes zoster o fuoco di Sant'Antonio
José Gerardo Rosciano Paganelli

Revisionato e approvato da il dottore José Gerardo Rosciano Paganelli.

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

L’herpes zoster è un’infezione causata dal virus VZV o varicella-zoster. Questa malattia colpisce soprattutto i nervi che si trovano sotto la pelle e si manifesta principalmente con infiammazione e comparsa di eruzioni cutanee sotto forma di bolle. L’irritazione segue tutto il nervo colpito dalla malattia, e può essere riconosciuta con facilità.

La cute interessata si mostra arrossata, con piccole vesciche che seguono il percorso del nervo. Poiché le bolle causano un dolore che sembra bruciare la pelle, e siccome un tempo per la guarigione si invocava Sant’Antonio Abate, in alcune parti del mondo la malattia è conosciuta ancora oggi come “Fuoco di Sant’Antonio”.

Nella maggior parte dei casi questa malattia colpisce gli adulti. Tuttavia, non è un caso raro che anche gli adolescenti manifestino episodi di herpes zoster, sebbene lievi. I casi più gravi sono spesso quelli che colpiscono agli anziani.

Herpes zoster: cause della malattia

Varicella zoster

Il virus che causa l’herpes zoster è lo stesso della varicella. Questo non viene mai eliminato dal corpo, ma rimane invece all’interno dell’organismo in uno stato latente. Quando si verificano determinate condizioni di salute, il virus si riattiva nei gangli nervosi.

Non tutte le persone che hanno avuto la varicella sviluppano l’herpes zoster. Di solito il virus si riattiva nei soggetti con alterazioni temporanee o permanenti del sistema immunitario, dovute all’età, ad altre malattie o alla somministrazione di alcuni farmaci come i corticosteroidi, farmaci per i reumatismi e altri.

L’herpes zoster non è contagioso. Nonostante questo, la persona che ne soffre può diffondere il virus della varicella e contagiare persone che non ne hanno sofferto. I ricercatori hanno stabilito che tale contagio avviene solo attraverso il contatto diretto con le vesciche.

Le persone che hanno più probabilità di sviluppare questa malattia sono gli adulti di età superiore ai 50 anni,  così come le persone che hanno un sistema immunitario debilitato, come i portatori di HIV. È stato osservato che anche chi ha avuto la varicella prima del primo anno di vita può sviluppare il fuoco di Sant’Antonio.

Tutti i sintomi

Sfogo da herpes zoster

Il dolore è uno dei sintomi più evidenti e può comparire anche prima che siano visibili le vesciche. Questo accade perché il virus colpisce i nervi del derma. Nella maggior parte dei casi, le vesciche appaiono tra 1 e 14 giorni dopo le prime sensazioni di dolore. L’intensità dolorifica è soggettiva e può variare da lieve a molto intensa.

I primi sintomi dell’herpes zoster sono:

  • Prurito.
  • Pizzicorio.
  • Formicolio.
  • Dolore focale.

Durante la fase iniziale inoltre, possono presentarsi i seguenti sintomi:

  • Febbre.
  • Mal di testa o malessere generale.
  • Disturbi gastrointestinali.

Il sintomo più riconoscibile dell’herpes zoster sono sicuramente le vesciche. In un primo momento le eruzioni sono piccole, ma possono crescere e unirsi le une alle altre formando grandi bolle. Il periodo di crescita normalmente varia tra i 3 e i 5 giorni. Nella fase finale della malattia le vesciche vengono sostituite da croste.

Se il virus si manifesta sul capo, potrebbe anche influire su vista o udito. Inoltre, se si localizza nel nervo mandibolare, può provocare lesioni a bocca, lingua e gola. Tuttavia, è molto difficile che porti alla perdita del senso del gusto.

Diagnosi e complicanze

Eruzione da herpes zoster lungo il nervo

La diagnosi dell’herpes zoster viene fatta attraverso l’esame fisico del paziente, tenendo ovviamente conto del suo quadro clinico e della sua storia medica.

Se non vi è la certezza che si tratti di herpes zoster, si procede con il prelievo di un campione del tessuto che presenta la lesione e si effettua un test di laboratorio per valutare a fondo il caso. Anche le analisi del sangue sono  un metodo affidabile per stabilire la diagnosi definitiva.

Solo nei casi in cui il sistema nervoso del paziente è compromesso si ricorre alla puntura lombare per diagnosticare la malattia. In rari casi, si ricorre al “Test di Tzanck“,  un esame citodiagnostico del liquido prelevato dalle vesciche.

Una delle complicanze più frequenti e più gravi della malattia è la “nevralgia post erpetica”. Si presenta nel 50% dei pazienti ed è un dolore descritto da molti come bruciante e insopportabile, come una scossa elettrica. Nei casi più difficili il dolore può arrivare a paralizzare completamente l’individuo. Inoltre, la sensazione dolorosa, così come il prurito, può durare intere settimane, mesi, anni o addirittura per tutta la vita.

Altre possibili complicazioni possono insorgere quando l’herpes zoster si localizza vicino all’occhio. In questi casi, il paziente potrebbe sviluppare problemi alla vista, a volte anche molto gravi.

In altre situazioni, il virus può causare anche infezioni cutanee, cellulite o impetigine. Esistono rarissimi casi inoltre,  l’herpes zoster può scatenare una forma di meningite.


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