Iperplasia prostatica: quali terapie a disposizione?

L'iperplasia prostatica è una patologia molto comune negli uomini di mezza età. Bisogna distinguere tra benigna e maligna nella diagnosi, in modo da stabilire la terapia più adatta.
Iperplasia prostatica: quali terapie a disposizione?
Alejandro Duarte

Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Duarte.

Ultimo aggiornamento: 09 febbraio, 2019

L’iperplasia prostatica è il termine medico con cui si fa riferimento all’aumento eccessivo delle dimensioni della prostata nell’uomo.

In questi casi, è molto importante distinguere tra l’iperplasia prostatica benigna e quella maligna. La prima si presenta quando la ghiandola è semplicemente cresciuta oltre i valori normali, ma non c’è alcuna anomalia nelle sue funzioni, eccetto la possibile pressione che quest’organo potrebbe esercitare su altri organi. Invece, l’iperplasia prostatica maligna si presenta con un carcinoma in situ.

Inoltre, l’età del paziente è un criterio chiave da tenere in considerazione: esso spiega perché le dimensioni della prostata sono cambiate. Infatti, a partire dai 40 anni la ghiandola aumenta di dimensione.

Per questo motivo, qualunque uomo al di sopra di questa soglia di età che manifesti sintomi di compressione prostatica, dovrebbe rivolgersi al medico per stabilire se si tratti di un’iperplasia e per studiarla in modo approfondito.

Quali sono i segni e i sintomi dell’iperplasia prostatica?

Problemi di incontinenza
L’iperplasia prostatica causa una fastidiosa pressione sugli organi adiacenti

Ci sono una serie di segnali e sintomi comuni a qualunque tipo di iperplasia prostatica. Tuttavia, quando si tratta di una patologia maligna come il cancro alla prostata, esistono particolari sintomi che favoriscono la diagnosi. Per questo li elenchiamo qui di seguito:

Dal punto di vista clinico, non possiamo sapere se si tratti di una malattia benigna o di una maligna, basandoci solo sulla storia del paziente e su un esame fisico. Bisogna sempre condurre esami complementari per confermare la natura dell’iperplasia. Tuttavia, la sintomatologia più comune è la seguente: 

  • Dolore durante la minzione.
  • Incapacità di urinare.
  • Presenza di sangue nelle urine: questo sintomo è conosciuto come ematuria.
  • Necessità di urinare frequentemente e in piccole quantità (di solito durante la notte).
  • Sensazione di svuotamento parziale della vescica, a seguito di minzione.
  • Flusso irregolare di urina durante la minzione, con interruzione o gocce.
  • Sensazione di dover urinare urgentemente.

Questi segni e sintomi possono essere confusi con una semplice infezione del tratto urinario. Per questo motivo è così importante rivolgersi al medico, qualunque sia la patologia.

Come viene diagnosticata l’iperplasia prostatica?

Per prima cosa, bisogna tenere in considerazione la sintomatologia del paziente e la sua storia clinica. Come detto poc’anzi, se si tratta di un uomo di mezza età, bisogna fare uno screening per escludere il cancro alla prostata.

Questo vale soprattutto se esistono antecedenti personali o in famiglia, di cancro alla prostata o di qualunque altra tipologia di cancro. Successivamente, va eseguito un esame fisico completo in cui è previsto un esame rettale. Con l’esame, possono essere individuate diverse anomalie nelle dimensioni della prostata.

Esiste un esame semplice che permette di stabilire la diagnosi: l’antigene prostatico specifico (conosciuto anche come PSA). Questa sostanza è un marcatore che può essere ottenuto dall’analisi del sangue. In questo modo eviteremo di sottomettere il paziente a esami più fastidiosi o cari, se non necessario.

Può anche essere accompagnato da un esame per immagini. Viene sempre considerato in prima istanza l’impiego di ultrasuoni durante l’ecografia. Altri esami di diagnostica per immagini possono offrire una migliore risoluzione, ma trattandosi della regione genitale, l’emissione di radiazioni potrebbe compromettere la fertilità maschile.

Qual è la terapia per l’iperplasia prostatica?

Primi sintomi del cancro prostatico
La terapia da attuare dipende dalla natura dell’iperplasia: benigna o maligna?

Il trattamento di questa patologia dipende dalla natura della stessa. Quando si tratta di iperplasia benigna, bisogna semplicemente correggere la pressione che la prostata esercita sulle altre strutture, dato che i sintomi si ripercuotono spesso sullo stato psicologico del paziente.

L’incontinenza urinaria negli uomini di mezza età è uno dei motivi per cui più spesso viene richiesto un consulto urologico. Questo problema può essere risolto con l’assunzione di farmaci, negli stadi iniziali. 

D’altra parte, se le dimensioni della ghiandola sono considerevoli, potrebbe essere necessario un intervento di resezione per eliminare il tessuto in eccesso.

Un’altra opzione consiste nell’estensione dell’uretra per facilitare la minzione o la chirurgia laser. Tuttavia, un intervento di resezione è l’opzione più comune, in quanto facile da eseguire e in grado di dare buoni risultati.

Se si tratta di un’iperplasia maligna bisogna studiare più in dettaglio il paziente, eseguendo biopsie per capire di che tipo di cancro si tratti, a quale stadio si trova, per cercare metastasi in altri punti (di solito in principio colpiscono le ossa), e così via. Spesso bisogna richiedere che il paziente si sottoponga anche ad un controllo oncologico.


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