Le vacanze tengono lontane le malattie

Per ricavare il massimo profitto per la nostra salute è bene prendersi vacanze più frequentemente, anche se più brevi. In questo modo cambiamo aria e ci ricarichiamo di energia.
Le vacanze tengono lontane le malattie

Ultimo aggiornamento: 25 maggio, 2022

Nessuno lo può negare: viaggiare o uscire di casa per qualche giorno è veramente fantastico.
Anche se a pochi chilometri di distanza e solo per il fine settimana, si ritorna rigenerati e con le batterie cariche.

In più, le vacanze tengono lontane le malattie virali. Vi spieghiamo perché.

Le vacanze tolgono il medico (e le malattie) di torno

Quando è stata l’ultima volta che vi siete concessi una pausa dal lavoro, dal traffico, dall’ora di punta e dagli impegni di ogni giorno? Prendersi una vacanza non è un lusso, ma una necessità.

Che sia soltanto una scappata nel fine settimana o una giornata in campagna, i benefici che ne derivano sono molti, dalla riduzione dello stress alla prevenzione di varie malattie (soprattutto virali).

Trovarsi in vacanza stimola il benessere, scarica la mente e ci aiuta quando dobbiamo prendere una decisione importante. Inoltre, ripristina l’energia consumata nel corso dell’anno.

Aspettiamo con ansia i sospirati giorni di riposo, soprattutto quando il cervello è “bruciato” e il corpo ci presenta il conto.

Vacanza significa staccare da tutto (e da tutti) per qualche giorno, dedicare momenti a noi stessi e alle persone che più amiamo, rilassarci e allo stesso tempo riservarci la migliore prevenzione da qualunque problema di salute.

Le persone che di solito prendono al volo qualunque virus o batterio in circolazione, hanno il sistema immunitario debole.

Lo stress, la mancanza di sonno, i problemi quotidiani impediscono al nostro corpo di reagire di fronte agli agenti patogeni. Ecco perché influenza, bronchite e raffreddore sono malattie così frequenti.

In vacanza dormiamo di più, siamo più rilassati e le preoccupazioni sono lontane.

In questo modo il sistema immunitario si rinforza e possiamo dire “addio” a molte malattie.

Questo non è tutto. Godere del tempo libero e allontanarci dalla routine ha questi effetti:

  • Regola la pressione arteriosa.
  • Migliora la qualità del sonno.
  • Riduce lo stress e le contratture muscolari (a meno che il cuscino dell’hotel sia molto diverso dal nostro).

Non sempre tutto è rose e fiori. Anche la vacanza può nascondere qualche piccolo inconveniente:

  • Stitichezza
  • Aumento di peso
  • Variazione nel ciclo del sonno

Tutto questo capita, in genere, perché durante le vacanze non prestiamo attenzione a cosa o a quanto mangiamo e andiamo a letto alle ore più impensate.

Quali sono i benefici di andare in vacanza?

Oltre ai vantaggi per la nostra salute, abbandonare per un breve periodo la propria routine ha altri effetti positivi.

Le vacanze non devono necessariamente durare un mese e portarci a mille chilometri da casa (anche se sarebbe perfetto).

Con brevi puntate lungo tutto l’anno riusciamo già a cambiare aria, riposare e godere di un ambiente diverso.

Poter disporre di qualche giorno libero migliora sensibilmente il nostro stato d’animo. Le vacanze inoltre:

Allungano la vita

Riducendo lo stress, il colesterolo e l’ipertensione, possiamo vivere più a lungo.

Sortiscono esattamente gli stessi effetti del riposo sul nostro corpo!

Quindi, se volete superare i 90 anni, organizzate diverse”fughe” ogni due o tre mesi.

Aumentano l’energia

La stanchezza cronica è un problema comune al giorno d’oggi. È dovuta in genere alla mancanza di riposo e ai troppi impegni quotidiani (tra gli altri fattori).

Partire ci permette di ricaricare le batterie e di tornare con più vitalità.

Aumenta la creatività

È diventato difficile prendere buone decisioni, pensare a qualcosa di originale o dare il meglio sul lavoro? Forse è arrivato il momento di prendere una vacanza.

Certo, staccare dalla routine schiarisce le idee e ci aiuta a pensare in modo creativo. È indispensabile specialmente quando dobbiamo prendere una decisione importante.

L’effetto positivo perdura più di un mese, dopo che siamo tornati a casa. Questo è il motivo per cui si consigliano vacanze più corte ma meno distanziate.

Vale a dire, non bisogna aspettare le due o tre settimane di ferie per viaggiare; è meglio progettare piccole uscite nel fine settimana, approfittando il più possibile dei ponti.

In questo modo il cambiamento non è troppo drastico e non finiamo per stressarci di più.

Come se non bastasse, eviteremo la sindrome post-vacanze che genera depressione.

Mare o montagna? Estate o inverno?

Lo scopo principale delle vacanze dovrebbe essere il benessere. Con questo obiettivo in mente dobbiamo scegliere la meta con criterio.

Ad esempio, se soffrite di pressione alta, vi consigliamo di scegliere il mare (o una meta al livello del mare); se, invece, avete la pressione bassa, è meglio la montagna.

Chi ha la pelle molto chiara e sensibile dovrebbe fare attenzione alle vacanze che prevedono attività all’aria aperta e sotto il sole per molte ore.

In questo caso, forse, potrebbe essere una buona scelta programmare un viaggio del genere in inverno oppure organizzare le uscite la mattina presto o verso il tramonto.

Le mete di montagna sono ideali se soffrite di rinite allergica: lì troverete meno inquinamento e pochi acari.

Le persone allergiche alle punture di insetto dovrebbero evitare i boschi, gli stagni, i posti umidi e  portare sempre con sé i farmaci di pronto soccorso.

Il caldo e i lunghi viaggi in aereo sono nemici giurati delle varici, perché rendono difficoltosa la circolazione del sangue alla gambe. Lo stesso vale per chi soffre di ritenzione idrica o edemi.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Gump BB, Matthews KA. “Are vacations good for your health? The 9-year mortality experience after the multiple risk factor intervention trial”. Psychosom Med 2000; 62:608–612.
  • Westman M, Etzion D. “The impact of vacation and job stress on burnout and absenteeism”. Psychol Health 2001; 16:595–606.
  • Westman M, Eden D. “Effects of a respite from work on burnout: vacation relief and fade-out”. J Appl Psychol 1997; 82:516–527

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.