Trattare il reflusso gastroesofageo: 7 consigli di nutrizione

Per trattare il reflusso gastroesofageo, è essenziale limitare il consumo di alcuni alimenti acidi. I probiotici, invece, sono indicati
Trattare il reflusso gastroesofageo: 7 consigli di nutrizione

Ultimo aggiornamento: 13 gennaio, 2020

Seguire una dieta sana è la chiave per trattare il reflusso gastroesofageo. Infatti, l’alimentazione può intervenire direttamente nel trattamento di questo disturbo molto frequente.

Per il benessere generale del proprio organismo, è consigliabile scegliere sempre alimenti sani e nutrienti. Inoltre, alcuni cibi possono essere utili per trattare il reflusso gastroesofageo. Se si presenta in maniera ricorrente, non sottovalutatelo.

Descritto come una sensazione di bruciore a livello dello sterno, il reflusso gastroesofageo può essere accompagnato da dolore toracico e rigurgiti.

Si verifica quando i succhi gastrici risalgono verso l’esofago e la bocca. Ciò può essere dovuto a un indebolimento dello sfintere esofageo (la zona di passaggio tra esofago e stomaco).

Anche se si presenta in modo lieve, è sempre meglio imparare a trattare il reflusso gastroesofageo, in caso contrario potrebbe diventare cronico o provocare altre patologie più gravi.

Per trattare il reflusso gastroesofageo e tenerlo sotto controllo, vi consigliamo di cominciare dalla prevenzione. È semplice, basta cambiare alcune abitudini alimentari e includere nella propria dieta i cibi più adatti.

Cause del reflusso gastroesofageo

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Per prima cosa, vediamo quali sono le cause principali di questo disturbo. Il reflusso gastroesofageo è provocato da un’eccessiva produzione di acidi gastrici, che scatena un’infiammazione e debilita i muscoli intorno alla parte inferiore dell’esofago. Ciò facilita il reflusso degli acidi nell’esofago, provocando i disturbi.

Fattori di rischio

  • Sovrappeso e obesità (aumento della pressione intraddominale).
  • Gravidanza
  • Alterazione della capacità di svuotamento dell’esofago
  • Ernia iatale
  • Cardias immaturo
  • Disturbi del tessuto connettivo come la sclerodermia
  • Consumo di alcol e tabacco
  • Alimenti irritanti e piccanti
  • Caffè e bevande stimolanti
  • Alcuni medicinali come l’aspirina

Sintomi del reflusso gastroesofageo

Generalmente una forte sensazione di bruciore al petto dopo mangiato può essere considerata un primo sintomo di reflusso gastroesofageo. A essa si aggiungono spesso altri fastidi, che possono durare anche per ore.

  • Dolore al petto
  • Difficoltà a deglutire
  • Rigurgito di alimenti o liquidi acidi
  • Sensazione di nodo alla gola
  • Tosse cronica
  • Disturbi del sonno (reflusso notturno)

Come trattare il reflusso gastroesofageo con l’alimentazione

Una misura indispensabile da adottare consiste nel cambiare le proprie abitudini alimentari. Infatti, per trattare il reflusso gastroesofageo, è necessario mantenere una dieta sana tutti i giorni.

In molti casi questo disturbo si manifesta proprio a causa di un’alimentazione sbagliata, con un eccesso di alimenti acidi e irritanti.

Vediamo con quali alimenti potete cominciare:

1. Succo di aloe vera

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Ricco di proprietà calmanti e antiacidi, il succo di aloe vera è un rimedio naturale molto efficace. Neutralizza l’azione degli acidi nell’apparato digerente e ristabilisce il pH alterato.

Oltre a questa proprietà, il succo di aloe vera possiede effetti antinfiammatori e rigenerativi. Per questo motivo, riduce l’irritazione della mucosa gastrica ed evita complicazioni come la gastrite o l’ulcera.

Ricordate di assumerlo con moderazione: l’aloe vera ha anche un effetto lassativo.

2. Limitare il consumo di cibi irritanti

Seguire un’alimentazione ricca di cibi irritanti è una delle cause più comuni di questo disturbo. Per trattare il reflusso gastroesofageo, è dunque essenziale limitare al massimo questi alimenti.

Fra cibi più irritanti trovate:

  • Insaccati
  • Farine raffinate
  • Dolci e merendine
  • Spezie piccanti
  • Cibo in scatola
  • Frutta e snack in sacchetto
  • Carminativi come l’aglio e la cipolla
  • Agrumi e pomodori
  • Latticini non scremati
  • Burro e grassi vegetali

3. Mangiare 5 volte al giorno

Fare 5 pasti al giorno

Una buona abitudine per il trattamento dei sintomi da reflusso gastroesofageo consiste nel dividere le porzioni e fare cinque pasti al giorno.

In questo modo, diminuite la quantità di cibo in ogni piatto e controllate gli eventuali acidi presenti. Di conseguenza, i pasti saranno leggeri e più digeribili.

4. Masticare bene

Mangiare lentamente e masticare bene è indispensabile per trattare il reflusso gastroesofageo. Se ingerite gli alimenti senza averli masticati bene, potete alterare la secrezione di acidi gastrici.

5. Consumare alimenti probiotici

Definiti come “microrganismi vivi” vantaggiosi per la salute, i probiotici aiutano a regolare il pH gastrico. In caso di reflusso, quindi, l’ideale è aumentare il consumo di probiotici.

Vi presentiamo alcune opzioni che troverete sul mercato:

6. Bere acqua e limone a digiuno

Acqua e limone a digiuno

Appena alzati, bere un bicchiere d’acqua tiepida con limone è un rimedio tradizionale ed efficace. Da sempre viene raccomandato per migliorare la digestione e trattare il reflusso gastroesofageo.

Grazie al suo effetto alcalino, è in grado di neutralizzare gli acidi e alleggerisce il processo di digestione.

7. Non mangiare troppo prima di andare a dormire

Si tratta di uno degli errori più ricorrenti nelle diete. Una cena abbondante è un vero detonante per i disturbi gastrici.

Durante il sonno il corpo rimane disteso, e ciò favorisce il reflusso degli acidi attraverso l’esofago. Il risultato sarà digestione pesante, problemi gastrici e sonno di cattiva qualità. L’ideale è consumare una cena leggera, almeno tre ore prima di andare a dormire.

Aggiungiamo un ultimo consiglio: evitate il fumo e lo stress. E se i vostri disturbi non migliorano in poco tempo, rivolgetevi a un medico per determinare la causa e il trattamento.


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