Creata molecola in grado di trattare il tumore alle ovaie e al pancreas

Anche se è ancora in fase sperimentale, questa molecola potrebbe fare la differenza nel trattamento di diversi tipi di tumore, rallentandone lo sviluppo
Creata molecola in grado di trattare il tumore alle ovaie e al pancreas
Valeria Sabater

Scritto e verificato psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

I ricercatori della facoltà di medicina dell’Università di Stanford, negli Stati Uniti, hanno sviluppato una molecola che, in qualche mese, potrebbe rivelarsi la nostra migliore alleata contro il tumore alle ovaie e al pancreas.

Al momento la ricerca si trova in fase sperimentale. I risultati ottenuti attraverso gli esperimenti su cavie sono positivi. La molecola funziona: non solo blocca il tumore, ma sembra eliminarlo.

Lo studio è stato pubblicato su diverse fonti, come lo Stanford Medicine, e gli studiosi sono fiduciosi per quanto riguarda i progressi del lavoro.

Si aspettano che, in un futuro non troppo lontano, questa ricerca possa dare una risposta reale a malattie così gravi come il cancro.

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Un “guanto da baseball” contro il tumore alle ovaie e al pancreas

La chiamano “guanto da baseball” per la sua forma e il modo in cui agisce. Fa da esca per “catturare” le cellule tumorali per poi metterle fuori gioco. Un’azione simile a quella tipica di uno sport come il baseball.

Amato Giaccia è il direttore di questo importante studio, il cui scopo è quello di cercare nuovi approcci pratici nel trattamento del cancro alle ovaie e al pancreas.

Queste due malattie hanno vari aspetti in comune e, per questo, si è deciso di cominciare un lavoro di ricerca per sviluppare una tecnica che potesse adattarsi a questi due tipi di malattie oncologiche.

  • Le due malattie di solito non vengono individuate con facilità nelle loro fasi iniziali e, in generale, hanno uno sviluppo rapido.
  • Quando si individua una formazione tumorale nelle ovaie o nel pancreas, si procede con un intervento chirurgico per estirpare la massa.
  • All’intervento chirurgico segue un trattamento di chemioterapia e radioterapia.
  • I trattamenti sono, in generale, molto aggressivi. Il paziente è debilitato e normalmente il rischio di ricomparsa del tumore nel giro di qualche tempo non si può eliminare del tutto.

Vediamo ora come funziona questa molecola che sembrerebbe promettere un cambiamento a livello di trattamento e cura del tumore.

La molecola che mette le cellule cancerogene fuori gioco

Dott. Amato Giaccia
Dott. Amato Giaccia

Il tumore alle ovaie e quello al pancreas, come abbiamo già anticipato, hanno una crescita piuttosto veloce. Quando il paziente riceve la diagnosi, il tumore potrebbe già aver intaccato altri organi.

  • La metastasi diventa una sfida concreta per i ricercatori, ma è soprattutto fonte di ansia per il paziente e la sua famiglia.
  • Fino ad ora, la maggior parte degli approcci medici puntava a rallentare l’avanzamento del cancro per garantire al paziente una miglior qualità di vita.
  • Tuttavia, il Dott. Amato Giaccia e la sua squadra hanno sviluppato una molecola che non solo rallenta la crescita del cancro, ma addirittura la interrompe.

La molecola agisce come un’esca. Si lega ad una proteina specifica del gene 6 con cui fermare lo sviluppo del tumore e distruggerlo.

  • Ci riesce perché blocca la funzione di ricezione della tirosin-chinasi “Axl”, un elemento essenziale per la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule tumorali.
  • Questa molecola o “guanto da baseball” si può inoculare nel paziente in combinazione, ad esempio, con il trattamento di chemioterapia per ottenere risultati più efficaci.

In questo modo, vengono distrutte le aree tumorali e la malattia regredisce.

cellule-leucemia

Aspettative future

Come abbiamo detto, questo studio è ancora in fase sperimentale e i risultati ottenuti derivano da modelli animali.

Quindi manca ancora la sperimentazione sui pazienti affetti da cancro alle ovaie o al pancreas, i cui risultati darebbero un’effettiva risposta sulla validità del trattamento.

Al momento questa molecola, che è stata chiamata “MYD1-72”, garantisce i seguenti aspetti:

  • Offrire una terapia complementare meno aggressiva. I reni e le difese del paziente non risentiranno di questo nuovo trattamento.
  • Negli animali il tasso di successo è del 95% in caso si malattie in fasi non molto avanzate.
  • Nei casi in cui la metastasi è molto avanzata, il successo del trattamento è del 51%.

Tuttavia, nei casi più gravi, si opta per la combinazione con la chemioterapia per ridurre la massa tumorale.

test-laboratorio

I test clinici su pazienti umani inizieranno a breve.

Le aspettative sono senza dubbio positive e i ricercatori prevedono di sviluppare nuove molecole o “guanti da baseball” per trattare altri tipi di tumore.

Aspetteremo i progressi della medicina in quest’ambito.


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