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Uno dei problemi dell'osteoporosi è che non presenta nessun sintomo chiaro finché non raggiunge la fase avanzata e provoca fratture che avvertono della malattia
L’osteoporosi è una malattia delle ossa che può verificarsi in seguito alla decalcificazione ossea, alla carenza di vitamina D o a fattori genetici.
Si presenta quando le parti ossee sono soggette a usura nella loro microstruttura interna, diminuendo la loro densità.
Come risultato, aumenta il rischio di fratture e si generano forti reazioni infiammatorie e dolori intensi.
Sebbene sia un disturbo comune negli anziani, alcuni possono soffrirne prematuramente a causa di lesioni o abitudini che deteriorano le ossa.
L’aspetto più preoccupante è che molti ancora non sanno quanto possa essere grave e, a causa dell’assenza di sintomi, non sanno di soffrirne.
Per questo motivo, è essenziale conoscere tutti i dati riguardanti lo sviluppo dell’osteoporosi e, nel caso si presentino fattori di rischio, consultare il medico.
Qui di seguito condividiamo 6 aspetti rilevanti che, per il bene della propria salute, tutti dovrebbero conoscere.
L’indebolimento delle ossa di solito è causato da un basso assorbimento di calcio e vitamina D, soprattutto quando si arriva alla vecchiaia.
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Purtroppo, questa malattia è uno dei “nemici silenziosi” del corpo, dal momento che non si manifesta con sintomi evidenti fino a quando non diventa un problema più serio.
Per diagnosticare la malattia, deve essere eseguito uno studio medico noto come BMD, che consiste nel misurare la densità minerale delle ossa.
Sebbene ci siano molti fattori che possono portare allo sviluppo dell’osteoporosi, la continua pratica di sane abitudini è decisiva per ridurre al minimo i rischi.
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Attualmente ci sono farmaci le cui proprietà combattono la perdita di densità ossea, evitando gravi conseguenze come le fratture.
Anche se i farmaci per il trattamento di questa malattia possono essere efficaci, è importante sapere che, nella maggior parte dei casi, il loro consumo può causare alcuni effetti collaterali.
Tra questi ci sono:
D’altra parte, va detto che i farmaci menzionati hanno una “scadenza” dopo la quale non sortiscono effetto. Dopo 3 anni bisogna analizzare quanto sono stati utili o quali effetti negativi hanno causato.
In alcuni casi è necessario interrompere il trattamento e trascorrere diversi periodi senza farmaci, perché assumerli per un lungo periodo di tempo è pericoloso.
Lo strumento migliore per affrontare questa condizione è la prevenzione. Per questo motivo, se si presentano fattori di rischio, è bene realizzare periodicamente una densitometria ossea.