
Il cheat meal, o pasto libero, è un pasto che si fa una volta alla settimana nel contesto di una dieta. Consente di interrompere per un giorno la dieta e prevede soprattutto cibo spazzatura o processato. Ha lo scopo di…
Questo nuovo farmaco potrebbe essere la scelta perfetta per le persone con il colesterolo alto che non rispondono ai trattamenti convenzionali. In più, oltre a ridurre il colesterolo cattivo (LDL), è anche in grado di far regredire l'aterosclerosi
Volete combattere il colesterolo cattivo? Il colesterolo ed i trigliceridi sono due indicatori essenziali della nostra salute cardiovascolare. Tenerli sotto controllo aiuta, senza dubbio, a prevenire una serie di problemi cardiovascolari noti a tutti.
La maggior parte delle persone dà alla parola “colesterolo” un significato negativo. Tuttavia, non possiamo dimenticare che questa sostanza grassa naturale è essenziale per il funzionamento dell’organismo. È invece molto importante per la nostra salute combattere il colesterolo cattivo.
La chiave è l’equilibrio. Saper mantenere livelli stabili e adeguati, in cui il cosiddetto colesterolo buono e cattivo non superino la soglia oltre la quale il corpo tende ad accumularli nelle arterie.
Purtroppo, però, sappiamo anche che a volte esistono fattori genetici che non solo ne determinano la comparsa, ma sviluppano anche una forte resistenza a qualsiasi farmaco pensato apposta per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.
In questi casi, nonostante l’assunzione dei farmaci, le lipoproteine continuano ad aderire sulle pareti delle arterie, raggiungendo livelli pericolosi per la nostra salute.
Per fortuna, oggi possiamo contare su un nuovo trattamento che sta funzionando anche nei casi dei cosiddetti pazienti “difficili”. Un barlume di speranza di cui vi daremo tutti i dati nell’articolo di oggi.
Questo nuovo trattamento farmacologico volto a ridurre il colesterolo nei pazienti che non mostravano alcun miglioramento con farmaci convenzionali, è stato messo in commercio nel 2014 con il nome di Evolocumab.
Da quel momento, è stato avviato uno studio dettagliato per verificare se gli obiettivi previsti sarebbero stati raggiunti. Dai dati raccolti, i risultati sembrano buoni non solo nel trattamento del colesterolo, ma anche per far regredire l’aterosclerosi.
Lo studio, tramite il quale sono stati analizzati i risultati finora ottenuti nel trattamento del colesterolo con questo farmaco, è stato presentato al 65° Congresso Annuale dell’American College of Cardiology. Si è svolto nel mese di aprile a Chicago, e pubblicato contemporaneamente sulla rivista della American Medical Association (JAMA).
Per ridurre efficacemente il colesterolo nei pazienti resistenti ai farmaci convenzionali, è necessario combinare entrambi i trattamenti.
Scoprite: Otto segnali del corpo prima di un infarto cerebrale
L’aterosclerosi è una malattia lenta, ma letale, la cui origine risiede nella formazione di placche (ateromi) all’interno delle arterie.
Stephen J. Nichols, direttore della ricerca a cui facciamo riferimento, ha dimostrato chiaramente l’efficacia dell’Evolocumab per trattare e far regredire l’aterosclerosi nei pazienti “difficili”.
Le arterie coronarie presentano, dopo pochi mesi, un netto miglioramento. Di conseguenza, è possibile ridurre il rischio di incidenti cardiovascolari a livelli mai visti prima.
Se nel nostro caso, dunque, superiamo solo di poco il livello raccomandato di colesterolo nel sangue e non esistono precedenti familiari, potremo continuare con il solito trattamento prescrittoci dal medico.
Non dobbiamo mai dimenticare che, in ogni caso, è importantissimo nutrirsi correttamente. È necessario seguire una dieta sana, e fare ogni giorno almeno mezz’ora di esercizio aerobico.
Il colesterolo è un problema serio per cui muoiono, ogni anno, troppe persone. Dobbiamo sforzarci il più possibile per evitarlo mediante trattamenti farmacologici adeguati ed uno stile di vita sano.