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Per evitare la perdita di calcio è importante che, oltre ad evitare quei cibi che ne impediscono l'assorbimento, incrementate il consumo di alimenti ricchi di questo minerale.
Sapevate che ci sono alcuni alimenti che possono ridurre il livelli di calcio presenti nel corpo, provocando, così, alcune malattie? La ipocalcemia, come viene chiamata in termini medici, è una patologia molto frequente non solo dopo i 40 anni, ma in tutti i soggetti che seguono una dieta ricca di alimenti decalcificanti. Scoprite quali sono in questo articolo.
Si tratta di uno squilibrio dei livelli di calcio nel sangue. Negli adulti il valore normale di calcio va da 4,5 a 5,5 mEq/litro. È molto importante avere la giusta quantità di calcio affinché le nostre ossa e i nostri denti siano sani e in modo che i nostri muscoli e nervi funzionino in modo corretto.
È utile sapere, inoltre, che i normali livelli di calcio nel nostro organismo vengono mantenuti dall’azione dell’ormone paratiroideo, dall’intestino e dai reni. L’ipocalcemia può dipendere, tra altri fattori, da:
I sintomi più frequenti di un deficit di calcio nel corpo sono:
Per poter mantenere in buona salute le nostre ossa, i nostri denti e tutto il nostro corpo, bisogna sapere quali sono gli alimenti che assorbono il calcio o che lo eliminano del tutto dal nostro organismo:
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Una ricerca dell’Università di Harvard ha rimosso i latticini dalla cosiddetta “piramide alimentare”. Questo perché si è giunti alla conclusione che questi, a differenza di quanto si possa credere, non sono adatti per fornire al nostro corpo il calcio di cui ha bisogno, costituendo uno dei principali alimenti decalcificanti.
Il latte non è necessario al nostro organismo una volta che abbiamo superato la fase dell’allattamento. Questo alimento, infatti, rende acido il sangue, ovvero rompe l’equilibrio acido base. Questo avviene non solo assumendo latticini, ma anche mangiando carne, a causa dello stress, di mancata attività fisica, bevendo poca acqua, etc.
Come detto prima, l’acidificazione del sangue è sinonimo di mancanza di calcio nello stesso. Il corpo cerca di riequilibrare questa irregolarità attraverso il fosforo, il quale si va accumulando nelle ossa, costituite principalmente da questi due elementi. In seguito all’aumento del fosforo per regolare il pH, il corpo elimina il calcio.
Con un consumo regolare di latticini, quindi, l’organismo elimina a poco a poco il calcio presente nelle ossa per poter riequilibrare il sangue. Tra le altre conseguenze dello squilibrio del pH: irritabilità, mancanza di concentrazione, fatica cronica, propensione alle malattie, allergie o infezioni, etc.
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Una dieta ricca di alimenti che eliminano il calcio avrà bisogno, per bilanciare, una maggiore assunzione di prodotti che lo forniscono. In questo modo, si eviteranno i problemi di salute associati ad un deficit di questo nutriente.
Il problema consiste nel fatto che gli alimenti che “tolgono” il calcio apportano fosforo, che è altrettanto vitale per un corretto funzionamento a livello cerebrale, cardiaco, muscolare, dei tessuti, osseo, per il metabolismo delle proteine, degli idrati di carbonio e dei grassi e per ottenere energia.
Il fosforo è indispensabile nelle fasi di crescita e di sviluppo dei bambini e dei più piccoli, per cui non potendo eliminare gli alimenti che lo forniscono, è necessario aumentare quelli che offrono più calcio.
Tra questi prodotti ricordiamo, per esempio, le verdure a foglie verdi, il sesamo, le mandorle, i datteri, i fichi secchi, l’uva passa, gli agrumi (arancia, limone, pompelmo), il kiwi, le more, i lamponi, la papaya, le carote, i cavoli, i fagioli, la cipolla, il porro, i carciofi, il sedano, la rapa, l’indivia, il cavolfiore e le alghe.