Alimenti allergizzanti più comuni e come sostituirli

Le allergie alimentari possono a volte manifestarsi con reazioni così forti da mettere a rischio la nostra vita. Si tratta quindi di una condizione da non sottovalutare. Per prevenire le allergie occorre trovare un buon sostituto del cibo che ne è responsabile. 
Alimenti allergizzanti più comuni e come sostituirli
Eliana Delgado Villanueva

Scritto e verificato la nutrizionista Eliana Delgado Villanueva.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Gli alimenti allergizzanti sono responsabili delle cosiddette allergie alimentari. Questa condizione è, in breve, un’intolleranza dell’organismo alle proteine presenti in alcuni cibi. L’allergia si può manifestare con effetti che vanno da sintomi lievi, come prurito e arrossamento, a reazioni gravi, come lo shock anafilattico.

Un’allergia alimentare di solito si manifesta nei primi anni di età. La sua evoluzione dipenderà dal cibo che la causa e dal tipo di reazione.

Cos’è un allergene? Che cos’è un alimento allergizzante?

Un allergene è una sostanza in grado di produrre una reazione anormale nel sistema immunitario di un individuo ad essa sensibile. Un alimento allergizzante è un prodotto o un ingrediente che contiene una determinata sostanza (allergene), capace di causare una reazione in una persone che ne è allergica.

Quali sono i cibi allergizzanti più comuni?

Cibi allergizzanti più comuni

Attualmente sono più di 160 gli alimenti considerati allergizzanti. Tuttavia, secondo il Ministero della Salute, i più comuni sono:

  • Latte. L’allergia alle proteine del latte è molto diffusa, soprattutto nei neonati, tuttavia è possibile che regredisca entro i tre anni di età.
  • Uova. Le uova possono provocare reazioni gravi come l’anafilassi, una risposta rapida che può colpire l’organismo e gli organi in pochi minuti.
  • Pesce. Le preparazioni a base di crostacei possono essere responsabili di reazioni abbastanza forti. Per alcune persone è sufficiente inalarne i vapori di cottura per presentare sintomi di allergia.
  • Frutta secca. Maggiore è la resistenza di un cibo al calore durante il processo digestivo, più acuta è l’allergia che può derivare. Questo è il caso della frutta secca.
  • Arachidi. È il primo cibo in grado di provocare un’anafilassi.
  • Cereali e soia. Anche se è non frequente, i cereali possono causare una reazione crociata con gli allergeni del polline.

Quali sono i sintomi delle allergie alimentari?

Di solito, i sintomi delle allergie alimentari si manifestano in un periodo di tempo che va da pochi minuti a due ore dall’ingestione degli alimenti allergizzanti. Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • Orticaria.
  • Arrossamento della pelle.
  • Sensazione di formicolio.
  • Prurito in bocca.
  • Gonfiore del viso.
  • Vomito o diarrea.
  • Crampi addominali.
  • Stimolo della tosse o emissione di sibili durante la respirazione.
  • Capogiri o vertigini.
  • Infiammazione della gola.
  • Senso di oppressione al petto.
  • Perdita di conoscenza.

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Che cosa provoca l’allergia alimentare?

Ragazza mangia un panino di gusto

Affinché una persona sviluppi una reazione allergica ad un alimento, deve esserne stata esposta in precedenza, almeno una volta nella vita. L’allergia, infatti, compare quando l’organismo entra in contatto una seconda volta con il cibo allergenico.

A questo punto, gli anticorpi reagiscono all’antigene, in modo particolare all’istamina che provoca i sintomi. Sono diversi i fattori che possono scatenare un’allergia alimentare. Tra questi:

  • Predisposizione ereditaria.
  • Esposizione agli antigeni.
  • Alterazioni della permeabilità gastrointestinale.
  • Fattori ambientali

Sostituti dei principali alimenti allergizzanti

Bandire dalla dieta uno o più alimenti allergizzanti può essere, alla lunga, motivo di carenza proteica e di squilibrio energetico. Ecco perché è necessario trovare un’alternativa. Ecco una lista dei principali sostituti.

1. Sostituto del latte

Latte

Chi presenta intolleranza al latte vaccino non deve preoccuparsi. Sono diversi, infatti, gli alimenti ricchi di calcio, tra cui:

  • Ortaggi a foglia verde.
  • Legumi.
  • Frutta secca.
  • Pesce.

Si può ricorrere anche ad altri tipi di latte, ugualmente ricchi di vitamine, tra cui:

  • Latte di soia. Contiene meno proteine ma, in cambio, non contiene colesterolo. Ha circa il 50% in meno di grassi rispetto al latte intero.
  • Mandorle. Sono ricche di vitamina E e B12.
  • Riso. Contiene vitamina B12, ferro e calcio.
  • Nocciole. Apportano calcio, fosforo, magnesio e potassio, oltre ad una quantità significativa di antiossidanti.
  • Cocco. Contiene calcio, fosforo, potassio, selenio e acido folico.
  • Quinoa. È ricca di magnesio, ferro, zinco, vitamina E e vitamine B1, B2 e B6.

2. Sostituti dell’uovo

Il tuorlo d’uovo è dotato di un alto valore nutrizionale grazie alla sua varietà di vitamine e minerali. Contiene vitamine A, E, D, B12, B6, B2, B1 e acido folico, oltre ad essere ricco di ferro, fosforo, potassio e magnesio. In caso di allergia, possiamo sostituirlo con:

  • Carne
  • Legumi.
  • Pesce.
  • Verdure a foglia verde.
  • Zucca.
  • Carota.

3. Sostituti del pesce

salmone sul tagliere con limone e prezzemolo

Il pesce contiene proteine, sali minerali come sodio, potassio, calcio, magnesio, fosforo, iodio, ferro e vitamine del gruppo B. È, inoltre, una fonte naturale di acidi grassi polinsaturi. Per sostituirlo consumate:

  • Latticini.
  • Carne.
  • Uova.
  • Frutti di mare.
  • Cereali.
  • Legumi.
  • Frutta secca

4. Sostituti della frutta secca

Non tutti considerano la frutta secca un elemento importante della dieta, pur non essendone allergici. Senza dubbio si tratta di una categoria alimentare ricca di proteine, fibre, potassio, acidi grassi insaturi, magnesio, fosforo, calcio e vitamina E. Potete sostituirla con i seguenti alimenti:

  • Carne.
  • Pesce.
  • Uova.
  • Legumi.
  • Ceci.
  • Olio d’oliva
  • Olive.
  • Avocado

L’allergia alimentare è un condizione da non sottovalutare e automedicarsi non è una buona idea. Gli allergeni, infatti, possono cambiare in modo inatteso e l’effetto del farmaco diventare addirittura controproducente.


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