Arrabbiarsi: i danni che provoca alla salute

Quando ci arrabbiamo, i muscoli e le articolazioni si tendono, il sangue circola più lentamente e si alterano le attività cerebrali e l'equilibrio del sistema nervoso, ormonale e cardiovascolare.
Arrabbiarsi: i danni che provoca alla salute
Nelton Abdon Ramos Rojas

Revisionato e approvato da il dottore Nelton Abdon Ramos Rojas.

Ultimo aggiornamento: 25 maggio, 2022

Oltre a non essere una buona cosa arrabbiarsi con qualcuno o con se stessi, questo sentimento apporta molti problemi al nostro corpo. C’è una stretta relazione tra le nostre sensazioni e le risposte dell’organismo.

In questo articolo vi renderete conto dei danni che ha sulla nostra salute l’essere arrabbiati, affinché cominciate a evitare di avere sempre il muso lungo. 

L‘ira, la rabbia e la paura sono tra le emozioni che fanno più male al nostro corpo, al nostro cuore e alla nostra mente. Si dice che siano le cause di tutti i mali, perfino delle malattie. Se non si sa ancora molto a riguardo, alcune ricerche hanno dimostrato questa connessione e vale la pena conoscere ciò che fino a questo momento è stato confermato.

Evitare di arrabbiarsi per vivere meglio

Vivere felici è il miglior modo per evitare i dolori, le patologie e le malattie. Prendere le cose con calma, senza arrabbiarsi eccessivamente né lasciare che l’ira prenda il sopravvento è molto importante per la salute. Non si tratta solo di un atteggiamento o di qualcosa che ha a che vedere con l’educazione. Evitare di arrabbiarsi può essere la migliore medicina per il vostro corpo quando sta male, è ferito e afflitto.

Durante un momento di rabbia, infatti, i muscoli e le articolazioni diventano tesi, il sangue circola meno velocemente, si altera l’equilibrio del sistema nervoso, ormonale e cardiovascolare.

In più, la pressione arteriosa aumenta, come la frequenza cardiaca e il testosterone, si altera l’attività celebrale e viene prodotta bile in eccesso, accumulandosi in aree del corpo in cui non dovrebbe trovarsi.

arrabbiarsi

È provato che l’essere arrabbiati provoca:

Aritmia cardiaca

Lo stress fisico e mentale che la rabbia produce può scatenare un processo di collasso cardiaco e altri problemi relazionati al cuore.

Danni epatici

E anche alla cistifellea, dal momento che la rabbia provoca una secrezione di bile maggiore rispetto al normale. Questa sostanza dev’essere espulsa dal nostro corpo tramite la cistifellea, per questo quest’organo ne risente.

Dolori muscolari

Quando ci arrabbiamo con il nostro capo, con il partner, i figli, il corpo segrega adrenalina, l’ormone che viene prodotto quando ci troviamo in situazione di difficoltà. Questo può causare dolori o crampi ai muscoli e anche mal di testa. Le spalle, la nuca e la schiena sono le parti che soffrono di più, poiché subiscono il peso di tutte le tensioni.

litigi

Diarrea

Arrabbiarsi può provocare anche la nota sindrome del colon irritabile o infiammazioni che possono causare colite e diarrea, anche se non si consumano alimenti che fanno male. Lo stress, la paura, la tensione e la rabbia causano uno squilibrio intestinale.

Gastrite

Si tratta di una delle conseguenze più frequenti della rabbia e i sintomi sono tipici: reflusso, dolori, acidità, sensazione di bruciore alla bocca dello stomaco. L’acidità di stomaco infiamma la mucosa gastrica quando ci si arrabbia. Se siete soliti arrabbiarvi, può capitarvi di non soffrire solo di gastrite, ma anche di ulcera dello stomaco.

Dermatite

Il prurito e l’irritazione sono aggravate dalla rabbia. Lo stesso succede nei casi di tensione, stress, nervosismo, ansia e paura. Se avete delle ferite, potrebbero peggiorare o infettarsi poiché vi gratterete con più forza rispetto al solito, ad esempio.

prurito

Ira, rabbia e salute

Si sa per certo che ci sono persone che si arrabbiano più facilmente di altre, altre che eccedono di collera e quelle che ingigantiscono le piccole cose fino a diventare neri di rabbia. Queste sensazioni non solo si ripercuotono sugli altri, ma anche su noi stessi, come vi abbiamo già detto.

Le cause dell’ira e della rabbia sono varie e variano da ogni individuo. Ciò che è vero è che la somma dei vari problemi o avversità della vita possono portarci a perdere il controllo delle nostre emozioni. L’ira è una reazione limite che la nostra mente possiede per far prevalere il proprio io e che si ha ragione, per questo quando ci si arrabbia si grida.

Può essere causata anche da una minaccia, dallo stress o da eventi che si verificano senza che l’individuo in questione possa fare niente a rispetto. Tuttavia, non è bene nemmeno reprimere la rabbia, poiché potrebbe avere conseguenze sulla nostra salute psicofisica.

respirare

Come evitare di arrabbiarsi?

La soluzione, affermano gli psicologi, sta nell’autocontrollo. Il ritmo di vita quotidiano ci porta ad arrabbiarci per qualsiasi cosa, non ci dà il tempo né lo spazio per concederci una pausa e rilassarci.

Sembra quasi che l’universo stesso ci spinga ad arrabbiarci. Il traffico, gli impegni, i soldi, la convivenza, il capo, gli autobus o i problemi personali non dovrebbero essere motivo di rabbia.

Anche se può sembrare più facile dirsi che farsi, poco a poco le abitudini possono cambiare, è importante ritagliarsi 10 minuti al giorno per riprogrammare la mente. Come? Con la meditazione ad esempio, con lo yoga, esercizi di respirazione o semplicemente con una tazza di tè e un buon libro, sedersi o ascoltare gli uccelli cinguettare.

meditazione

Lo spazio ideale per rilassarsi è pulito e ordinato, e va arricchito con un aroma che aiuti a tranquillizzarsi, come un incenso, uno spray o oli essenziali. Mettete della musica per rilassarvi. Si raccomandano i suoni della natura, la musica classica e quella da meditazione. Chiudete gli occhi, respirate profondamente e lasciatevi tranquillizzare.

Quando vi trovate in una situazione nella quale vi state per arrabbiare, ricordate queste sensazioni di pace. Un’altra tecnica molto utile consiste nel respirare lentamente e con pause mentre contate fino a 10. Non reagire subito al momento di aggressione può aiutarvi a ridurre l’ira e la rabbia. 


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