
La disgrafia è un disturbo neurologico che complica l’abilità di scrittura in tutte le sue forme, ovvero a mano, dattilografia e ortografia. Si stima che dal 5% al 20% dei giovani studenti hanno un deficit della scrittura, ma si ignora…
Secondo la Montessori, l’ideatrice e la sostenitrice del metodo che prende il suo nome, le emozioni e la socializzazione devono progredire mano nella mano. I genitori hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo dei bambini
Anche se il metodo Montessori è sempre stato tanto ammirato quanto criticato, non smette di essere un punto di vista interessante. È applicabile non solo nelle aule, ma anche a livello familiare e nell’educazione di tutti i giorni con i propri bambini.
Oggi vogliamo parlarvi del nervosismo e di quei raptus di rabbia dei più piccini che sono sempre difficili da canalizzare, controllare e persino capire.
Uno dei concetti più utili che ci ha lasciato Maria Montessori è quello dei “periodi di sensibilità”. I bambini, infatti, da quando nascono fino ai 6 anni, attraversano ciò che si conosce come “finestre di opportunità”.
Si tratta di momenti nei quali hanno l’abilità innata di imparare, di acquisire certe competenze e capacità.
È il momento migliore per insegnare loro a canalizzare e a comprendere il complesso mondo delle emozioni che, a volte, li fa scoppiare.
Nel nostro articolo di oggi vi spieghiamo qualche semplice strategia per riuscirci.
Tutti sappiamo, più o meno, in quale direzione vada l’insegnamento delle scuole in cui si usa il metodo Montessori.
Si cerca soprattutto di favorire l’autonomia del bambino. Lui stesso è il responsabile del proprio apprendimento, che riesce a raggiungere grazie alla curiosità e all’interazione con tutto ciò che gli viene fornito dall’ambiente che lo circonda.
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Nonostante ciò, quello che molti genitori forse si domandano è in che modo il metodo Montessori possa essere utile in un ambiente più intimo come può essere la propria casa. In fin dei conti, si tratta dell’ambiente più vicino al bambino e dove riceve le regole di comportamento più basilari.
Vediamo quindi alcuni consigli sui quali riflettere. Possono essere di grande aiuto per gestire i momenti di rabbia e nervosismo.
Maria Montessori non ha mai parlato dell’educazione o dell’intelligenza emotiva come concetti a sé stanti. Infatti, secondo la celebre pedagoga, le emozioni e la socializzazione vanno mano nella mano.
Quando un bambino esplode in un attacco di rabbia, ciò che sente di più è il fatto che l’ambiente sociale nel quale si trova non si adatta alle sue aspettative.
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Per questo motivo, è fondamentale che il genitore lo guidi con pazienza e tranquillità. Non ignorate mai queste manifestazioni di ansia o nervosismo, soprattutto nei bambini piccoli. È necessario conoscerne l’origine e suggerire delle strategie.
Negli ultimi anni sono diventati di moda i cosiddetti “barattoli della calma”, utili a scacciare lo stress e l’ansia dei bambini. Vediamo a cosa servono e come bisogna utilizzarli.
Il barattolo della calma è una semplice soluzione che può rivelarsi molto utile. Se volete prepararne uno a casa, non perdetevi uno dei nostri articoli su come realizzare dei contenitori luminosi.