Il conflitto femoro-acetabolare è un patologia scoperta di recente. Il suo nome deriva da uno sviluppo anomalo dei due elementi principali dell’anca: la testa del femore e l’acetabolo.
Questa malattia colpisce gran parte della popolazione, per l’esattezza il 15% della popolazione tra i 20 e i 50 anni soffre di questo disturbo. Di cui il 57% sportivi.
Ciò significa che si tratta di una condizione che interessa persone giovani e attive, in particolar modo chi pratica danza e arti marziali. Inizia con un dolore all’inguine che con il passare del tempo tende a estendersi e ad acuirsi. Un trattamento precoce previene ulteriori complicazioni.
A causa della sua frequenza e della sua gravità, in questo articolo spieghiamo tutto quello che c’è da sapere sul conflitto femoro-acetabolare.
Quali sono le cause del conflitto femoro-acetabolare?
Prima di tutto, bisogna conoscere l’anatomia dell’anca. L’anca è un’articolazione formata dall’acetabolo (ovvero la parte concava dell’osso del bacino) e la testa del femore (convesso), che è l’osso principale della gamba. Due superfici che, a prima vista, danno l’idea di una sfera che ruota all’interno di una coppa.
In alcuni casi, il femore è deformato e non si adatta correttamente all’acetabolo. In altri, il bordo di questa “coppa”, l’acetabolo, copre troppo la sfera. Il risultato è lo stesso: la testa del femore non può girarsi correttamente all’interno dell’acetabolo.
Ciò causa il cosiddetto conflitto femoro-acetabolare. A causa delle irregolarità descritte, si presenterà una lesione della cartilagine articolare. Con il tempo, questa potrebbe usurarsi ulteriormente e causare artrosi. Non a caso, il conflitto femoro-acetabolare è una delle principali cause di artrosi dell’anca nei giovani adulti.
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A cosa si deve lo sviluppo anomalo dell’anca?
Un’anomalia a carico dell’anca può essere di natura congenita, nello specifico la displasia acetabolare o la malattia di Perthes. Ciò nonostante, nella metà dei casi la persona non accusa sintomi. Questi si manifesteranno solo in presenza di maggiore attività fisica o svolgendo alcuni sport.
Il conflitto femoro-acetabolare è anche conseguenza di continui movimenti di gambe e anca, in seguito ai quali le due parti dell’anca sfregano tra loro. Questa condizione è tipica degli atleti di ginnastica ritmica o artistica, arti marziali o atletica.
Quali sono i sintomi?
I sintomi appaiono a seguito di un maggiore uso dell’articolazione lesionata. Dapprima si accusa dolore all’inguine, che tende a estendersi e ad acuirsi. La persona farà fatica ad accovacciarsi e a incrociare le gambe.
Un altro sintomo tipico è la rigidità articolare nell’area interessata. Questo significa che i movimenti di flessione e di rotazione interna della gamba sono limitati non solo a causa del dolore, ma anche per la rigidità a carico dell’articolazione.
Le persone che soffrono di conflitto femoro-acetabolare sentono spesso degli scricchiolii durante il movimento. Infine, il dolore può essere confuso con quello del nervo sciatico o dell’ipertensione del ginocchio.
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Come trattare il conflitto femoro-acetabolare
Questa patologia prevede un trattamento complesso che dipenderà dall’entità della lesione e dal dolore accusato. Quando diagnosticata, bisogna prima di tutto sospendere o ridurre l’attività che ha scatenato il problema.
Nel caso degli sportivi è importante ridurre l’allenamento ed evitare esercizi di flessione dell’anca. A ciò si aggiungono appositi esercizi di fisioterapia.
Le di acido ialuronico rappresentano un’altra opzione. Questa sostanza permette alla cartilagine di rigenerarsi lentamente, dunque calmerà i sintomi. Se la lesione peggiora o si arriva a soffrire di una grave artrosi dell’anca, l’unica soluzione è l’intervento chirurgiche. In alcuni casi si rende necessaria una protesi dell’anca.
Per concludere
Il conflitto femoro-acetabolare è una patologia molto dolorosa che colpisce i giovani, soprattutto sportivi, che sforzano molto l’anca. È dunque importante consultare il medico il prima possibile per frenare il decorso della lesione.
Bibliografia
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