Fascite plantare: cause, sintomi e terapia

La fascite plantare è l'infiammazione della fascia plantare del piede che provoca dolore nella zona del tallone  
Fascite plantare: cause, sintomi e terapia

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

La fascite plantare è l’infiammazione della fascia plantare del piede, un legamento che unisce il calcagno alle falangi prossimali e che si distende e si contrae a ogni passo, come una gomma elastica.

La fascia plantare, o legamento arcuato, è una fascia fibrosa molto larga e spessa strutturata in modo tale da resistere alla grande pressione applicata dal corpo.

L’infiammazione del legamento arcuato si presenta sotto forma di dolore localizzato nella zona del calcagno, ed è fra le più frequenti infiammazioni relative a quest’area.

A soffrire di più di tale infiammazione sono gli sportivi, in modo particolare chi pratica sport a livello amatoriale.

Tutto quello che c’è da sapere sulla fascite plantare

Fattori di rischio

  • Sport con sequenze ripetute di esercizi.
  • Piede pronatore.
  • Malattie come atrite e diabete.
  • Calzature inadeguate.
  • Piede piatto.
  • Età avanzata.
  • Obesità.
  • Scompensi ormonali.

Come si manifesta?

Lo sforzo eccessivo a cui la fascia plantare è sottoposta può provocare microtraumi nel tessuto che la compone. Il continuo presentarsi di microfratture infiamma questo cordone fibroso causando dolore nell’area del tallone. 

Si tratta di una patologia cronica che non si presenta da un giorno all’altro, bensì è il risultato di ripetute lesioni.

Cause

Queste lesioni si devono a cause diverse, multifattoriali e variabili, tra le quali troviamo fattori di tipo ambientale, posturale e genetico.

Donna che soffre di fascite plantare

Alcuni fattori aggravano il dolore, come l’utilizzo di calzature inadeguate, una postura scorretta, la scarsa flessibilità dei muscoli associati alla fascia plantare, l’eccessivo sforzo richiesto a questa parte del corpo e l’eccessiva pronazione del piede.

Attività fisica intensiva

L’attività fisica continua e intensa è la causa principale di fascite plantare.

Attività come correre o saltare di continuo e per lungo tempo producono un sovraccarico del legamento che non riuscendo a sopportare tale pressione, si lacera. Improvvisi cambiamenti nelle abitudini sportive, qualora avvengano senza previo processo di adattamento, possono determinare lacerazioni ancora più gravi, accompagnate da dolori più intensi.

Le persone che rischiano maggiormente di incorrere in tale patologia sono gli atleti, i calciatori, i giocatori di badminton e i tennisti.

Anatomia del piede

Sono diverse le strutture anatomiche che permettono la flessione plantare e che possono, quindi, provocare il sovraccarico della fascia plantare.

Il tendine d’Achille è un legamento che va dal muscolo gastrocnemio (o muscoli gemelli) e dal soleo fino al calcagno. La contrazione del tendine di Achille provoca un aumento di pressione sul calcagno e, successivamente, un aumento di pressione sul legamento arcuato.

Pronazione del piede

Un altro fattore anatomico da considerare è l’appoggio del piede, ossia il modo in cui il piede poggia a terra. I piedi piatti o la tendenza pronatoria provocano un maggiore stiramento della fascia plantare aumentando il rischio di lacerazione del tessuto a causa della maggiore pressione esercitata.

Altre malattie

Malattie come il diabete e l’artrite sono da considerarsi fattori di rischio per lo sviluppo della fascite plantare, in quanto entrambe possono causare infiammazione dei tendini.

In genere negli anziani la fascite plantare si verifica come conseguenza di una di queste due malattie.

Tipo di calzatura

Molto spesso indossiamo calzature inadatte, che ci forniscono una superficie d’appoggio insufficiente o un’ammortizzazione del piede non equamente distribuita.

L’utilizzo ripetuto di calzature inadeguate porta alla comparsa, fra altre possibili lesioni, della fascite plantare. Le scarpe con il tacco sono in assoluto fra le meno indicate.

Sintomatologia

  • Maggiore intensità del dolore la mattina.
  • Dolore di tipo cronico.
  • Dolore che si presenta sotto forma di fitte o bruciore.
  • Dolore di tipo progressivo.

Il dolore di solito aumenta di mattina come conseguenza della rigidità del piede nelle ore notturne e diminuisce a mano a mano che il tessuto si rilassa e si riscalda.

A volte il dolore può diventare insopportabile e avere ripercussioni anche sulle falangi impedendo i movimenti delle dita del piede.

Ossa del piede

Spesso la presenza di fascite plantare si verifica in concomitanza con lo sviluppo della spina calcaneare, sebbene non ne sia un sintomo determinante.

Quando la fascite plantare non viene curata correttamente o viene trascurata troppo a lungo, il paziente può subire un’alterazione nell’andatura e riportare, in un secondo momento, altri sintomi come dolori alle ginocchia, alle spalle o al collo.

Terapie della fascite plantare

  • Fisioterapia.
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei.
  • Calzature adatte.
  • Corticosteroidi.
  • Plantari.
  • Bendaggi funzionali.
  • Ortesi.

È necessario abbandonare l’attività sportiva durante tutta la durata del trattamento, in quanto aggraverebbe la situazione; è giusto invece effettuare dello stretching muscolare mirato per i muscoli del soleo o del gastrocnemio.

Alcuni medici suggeriscono di utilizzare, di la notte o nei momenti di riposo, dei sostegni per mantenere la fascia plantare stirata.

Tra le novità recentemente introdotte citiamo la terapia con onde d’urto e la chirurgia. Il ricorso a quest’ultima è da intendersi per casi cronici. Il tempo di recupero varia da paziente a paziente.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.