La silicosi, la malattia che sta tornando in auge in Spagna, è legata ai piani di lavoro

L'aumento del quarzo nella produzione di piani di lavoro fa rivivere una vecchia minaccia per la salute sul lavoro in Spagna e mette in evidenza le carenze nella prevenzione di questa malattia.

La silicosi, la malattia che sta tornando in auge in Spagna, è legata ai piani di lavoro.

Il rapporto “Il riemergere della silicosi in Spagna”, presentato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Nazionale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (INSST), riporta 520 casi di silicosi in Spagna nel 2024, che è la cifra più alta da quando le diagnosi della malattia hanno iniziato a essere registrate ufficialmente nel 2007.

Una delle principali preoccupazioni è che le persone colpite non sono più concentrate solo negli ex lavoratori delle miniere, ma anche in coloro che maneggiano pietra di quarzo artificiale e naturale in laboratori e fabbriche legate al settore dell’edilizia e dell’interior design.

La silicosi è una malattia polmonare incurabile causata dall’inalazione prolungata di polvere di silice cristallina. Pur essendo un rischio professionale noto, la sua comparsa in nuovi contesti industriali – come la produzione di piani di lavoro – sta avendo un impatto crescente, portando alla necessità di rivedere le condizioni di sicurezza sul lavoro e persino il ruolo del consumatore.

Cos’è la silicosi e come si contrae?

“Silicosi” è il termine usato per descrivere una malattia polmonare progressiva e irreversibile causata dall’inalazione continua di particelle di silice cristallina, un componente minerale naturalmente presente in materiali come quarzo, granito, ardesia e sabbia, spesso provenienti dall’industria mineraria ed edile.

Nel passaggio attraverso l’apparato respiratorio, residui microscopici di questa sostanza si depositano nei polmoni e portano allo sviluppo di una fibrosi progressiva. Questa complicazione è una formazione di tessuto cicatriziale che interferisce con lo scambio di ossigeno e rende difficile la respirazione. Per i pazienti, ciò significa una graduale perdita della capacità polmonare, che limita lo sforzo fisico e la qualità della vita.

I sintomi, che di solito si manifestano gradualmente, comprendono:

  • Tosse persistente
  • stanchezza cronica
  • dolore al petto
  • respiro corto
  • grave mancanza di fiato (nei casi più gravi)

Sebbene sia innegabile che i progressi nella sicurezza industriale abbiano ridotto l’incidenza di questa patologia in popolazioni vulnerabili, come i lavoratori delle miniere di carbone e delle cave, la sua ricomparsa nel XXI secolo riguarda soprattutto i settori produttivi legati all’edilizia, alla fabbricazione di prodotti ceramici e alla manipolazione di pietre artificiali, come quelle utilizzate per i piani di lavoro.

Giovani lavoratori: i più colpiti

I dati del rapporto del Ministero della Salute e dell’Istituto Nazionale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (INSST) evidenziano che il 47,8% delle diagnosi di silicosi registrate tra il 2007 e il 2024 sono associate alla produzione e alla lavorazione dei conglomerati di quarzo, nonché alla lavorazione della pietra naturale, in particolare del granito e dell’ardesia.

Altri settori citati sono l’edilizia, l’estrazione di minerali non metallici e non energetici e la metallurgia, che comportano anche l’esposizione alla silice cristallina respirabile.

La diminuzione dell’età media dei pazienti diagnosticati è un altro dei punti preoccupanti di questo studio. Secondo Catherine Cavalin, una delle autrici, la maggior parte è costituita da giovani uomini di età compresa tra i 30 e i 49 anni. Questa tendenza riflette il profilo di coloro che lavorano nei settori del taglio, della lucidatura, della manipolazione delle superfici e nelle fabbriche moderne.

È anche un’indicazione del fatto che spesso non vengono prese in considerazione le necessarie misure di protezione. Nonostante sia considerata una minaccia latente, in realtà è una malattia prevenibile con condizioni di lavoro adeguate e una regolamentazione dell’uso di materiali potenzialmente pericolosi.

Preoccupazione per il rischio di complicazioni

Oltre al danno polmonare progressivo, la silicosi comporta un rischio elevato di sviluppare altre gravi complicazioni. Sia gli studi scientifici che il rapporto citato avvertono che in almeno il 40% dei casi questa condizione polmonare coesiste con altre patologie, come l’artrite reumatoide, il cancro ai polmoni e le condizioni cardiovascolari.

“Nel 40% dei casi in cui la diagnosi secondaria è la silicosi, essa è associata all’artrite reumatoide e nel 60% ad altre malattie immunomediate”.

Catherine Cavalin, investigatrice

Questa situazione purtroppo complica la diagnosi, ritarda o ostacola i trattamenti e peggiora la prognosi. Sebbene non vi siano recenti segnalazioni di decessi, questa rimane la conseguenza più grave.

Dati principali sulla silicosi in Spagna (2007-2024)

  • Casi registrati: dal 2007 al 2024, sono state riportate 5930 segnalazioni mediche di silicosi nel Paese.
  • Casi di cancro ai polmoni: dal 2018 sono stati segnalati 46 casi legati all’esposizione alla silice cristallina, di cui 19 solo nel 2024.
  • Settori economici maggiormente coinvolti: aziende che lavorano con agglomerati di quarzo e pietre naturali, 48% dei casi; estrazione di minerali non metallici e non energetici, 18,5% e settore delle costruzioni, 10,2%.
  • Costo economico in termini di assistenza sanitaria: tra il 1997 e il 2020, sono stati trattati 111.359 processi sanitari correlati alla silicosi e il 97,5% dei trattamenti è stato finanziato dal Sistema Sanitario Nazionale, invece di essere riconosciuto come malattia professionale. Il costo per processo di cura varia a seconda dell’età, da 7.218 euro per i pazienti di età compresa tra i 40 e i 49 anni a 3.384 euro per gli ultrasettantenni.

La prevenzione è fondamentale e l’impegno è collettivo

Il recente allarme sull’aumento della silicosi in Spagna rivela le carenze delle politiche di protezione sul lavoro. Tuttavia, evidenzia anche la necessità di assumere responsabilità condivise. Da un lato, è fondamentale che le aziende coinvolte garantiscano ambienti di lavoro adeguati e il rigoroso rispetto delle normative sull’esposizione alla silice.

Questo va dalla formazione dei lavoratori all’implementazione di sistemi di ventilazione, all’uso obbligatorio di maschere filtranti, all’utilizzo di cabine chiuse per il taglio e la lavorazione e alla regolare sorveglianza medica. Allo stesso tempo, è fondamentale che i dipendenti si assicurino di seguire i protocolli di sicurezza e si rivolgano a un medico per qualsiasi sintomo insolito.

Infine, va notato che la prevenzione ha anche una componente sociale; molti consumatori non sono consapevoli delle conseguenze nascoste della produzione di piani di lavoro in quarzo e dell’impiego di questi materiali nelle cucine o in altri cantieri. Informarsi e cercare alternative più sicure è un modo per contribuire alla soluzione del problema.

Bibliografia

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