Limerenza: quali differenze con l'innamoramento?

Nella fase iniziale della relazione di coppia, la persona amata è naturalmente al centro di ogni pensiero e azione. Tuttavia, se tale intensità emotiva perdura nel tempo ed è causa di disagio, poterebbe trattarsi di limerenza.
Limerenza: quali differenze con l'innamoramento?
Elena Sanz

Scritto e verificato la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

L’amore è tra le emozioni più intense e travolgenti che esistano. La fase dell’innamoramento è spesso caratterizzata da sensazioni di euforia, piacere e desiderio di contatto. Tuttavia, in alcuni casi queste reazioni piacevoli e naturali prendono una piega ossessiva con conseguenze negative; ed è qui che entra in gioco la limerenza.

Il termine è stato coniato dalla psicologa Dorothy Tennov per descrivere uno stato psicologico caratterizzato dall’ossessione per l’altra persona e contraddistinto dal forte desiderio di reciprocità amorosa.

La limerenza condivide alcune somiglianze con il disturbo ossessivo-compulsivo e con le dipendenze in genere.

Qual è la differenza tra limerenza e infatuazione?

Molte persone che sperimentano lo stato di limerenza non sono consapevoli di quanto siano dannosi i loro pensieri, emozioni e comportamenti. Di fatto, viene spesso confusa con  l’infatuazione.

Al pari di altre situazioni, le reazioni naturali e prevedibili diventano patologiche quando superano un certo livello di frequenza o d’intensità. Quindi, sebbene anche l’infatuazione possa portare a pensare costantemente alla persona amata e a desiderare di essere ricambiati, la limerenza possiede alcune caratteristiche singolari.

L’infatuazione è una fase a carattere temporaneo che lascia il posto a sentimenti più sereni, come l’intimità, la complicità e l’impegno. Con il tempo la coppia inizia a conoscersi e a condividere momenti e interessi fino a creare un legame più profondo.

Nel caso della limerenza, invece, l’ossessione può durare mesi o anni senza ridursi di intensità, arrivando a ignorare del tutto i difetti dell’altro fino all’estrema idealizzazione.

Oltre a ciò, in una normale relazione il benessere dell’altro diventa una priorità ed entrambi i partner si rapportano con rispetto e considerazione reciproca. Chi sperimenta la limerenza dà priorità al proprio desiderio di essere ricambiato.

Di conseguenza, si arriva a perseguitare, molestare e a oltrepassare i limiti imposti dal partner per verificare ed essere certi del suo affetto.

Donna con profilo.
Nella limerenza vi è un’ossessione persistente e malsana, che pregiudica la vita di chi la prova e quella del partner.

Come riconoscere la limerenza?

Come anticipato, non è facile riconoscere la limerenza. Pur così, a seguire elenchiamo alcune caratteristiche di base:

  • Presenza di pensieri intrusivi e ricorrenti sull’altro: dedicare troppo tempo a fantasticare su una relazione ideale e analizzare ogni gesto e movimento del partner per verificare se si è ricambiati. Inoltre, spesso si esagera nella lettura di questi segnali, attribuendogli significati che non possiedono.
  • Concentrarsi eccessivamente sulla persona amata: ciò porta all’isolamento sociale e a trascurare altri importanti aspetti della vita, come lo studio o il lavoro.
  • Estrema paura del rifiuto: ciò può manifestarsi anche con sintomi fisiologici tipici dell’ansia, come tachicardia, tremori, iperventilazione o problemi di appetito.
  • Bisogno di reciprocità: la mancanza di reciprocità produce intensi stati di ansia e depressione. Inoltre, data l’importanza attribuita all’altro, la persona che sperimenta lo stato di limerenza soffre spesso di bassa autostima, arrivando persino a pensare che la sua vita non abbia senso senza l’affetto dell’altro.

Effetti della limerenza

La limerenza può avere gravi conseguenze a diversi livelli. In primo luogo, l’ossessione per la persona amata porta l’individuo a trascurare importanti aspetti della sua vita, con cali di prestazione sia in ambito accademico che professionale.

Le relazioni personali ne risultano altrettanto compromesse, in quanto vi è la tendenza a isolarsi e a reagire negativamente alle critiche.

Oltre a ciò, la sofferenza emotiva è piuttosto intensa, manifestandosi con attacchi di gelosia, stress, ansia e sintomi depressivi. Si tratta di uno stato involontario in cui pensieri e sentimenti diventano incontrollabili.

D’altro canto, l’altra persona può sentirsi importunata, pressata e non rispettata per le continue richieste di conferma. In sintesi, si tratta di una situazione nociva e sgradevole per entrambi.

Esiste un trattamento?

La limerenza è difficile da gestire in quanto spesso la persona non è nemmeno consapevole del problema. Tuttavia, l‘intervento psicologico risulta molto efficace. Esso è utile per identificare l’origine del disturbo e i fattori che contribuiscono a mantenerlo in vita.

Inoltre, può incidere sulla modificazione dei pensieri inerenti la persona desiderata, su se stessi e sul significato generale di relazione di coppia.

Proprio in ragione delle somiglianze con il disturbo ossessivo compulsivo, anche l’esposizione con prevenzione della risposta offre buoni risultati.

Donna preoccupata.
Nella limerenza sono presenti azioni persecutorie nei confronti dell’altro, condotte anche tramite internet e i social media in generale.

L’amore non può portare all’ossessione

L’amore è un sentimento positivo e gradevole che favorisce la connessione emotiva con altri esseri umani; la limerenza, al contrario, è un disturbo che provoca sofferenza e danneggia la qualità della vita delle persone.

Alla luce di ciò, è importante riconsiderare le proprie convinzioni sull’amore e valutare quali emozioni e comportamenti vengono risvegliati. Quando la sofferenza perdura nel tempo, influendo sulle attività quotidiane, conviene cercare un aiuto professionale per superarla.


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  • Tennov, D. (1998). Love and limerence: The experience of being in love. Scarborough House.
  • Wakin, A. H., & Vo, D. B. (2008). Love-variant: The Wakin-Vo IDR model of limerence.
  • Willmott, L., & Bentley, E. (2015). Exploring the Lived-Experience of Limerence: A Journey toward Authenticity. The Qualitative Report20(1), 20-38.

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