La pecora nera della famiglia di solito viene criticata perché non rientra nei parametri del resto dei componenti della famiglia. Perché è testarda, ribelle e poco docile. Tuttavia, esiste un altro punto di vista da cui è possibile descrivere una personalità come questa in modo più preciso: possiamo dire, infatti, che si tratta di una persona determinata.
Lungi da ciò che comunemente si potrebbe pensare, essere ed agire secondo i propri valori e reagire di fronte al resto del gregge di pecore bianche può essere una pratica sana per la nostra salute fisica ed emotiva.
È ovvio che esistono determinate norme di convivenza dato che viviamo in mezzo ad altre persone. Tuttavia, per convivere, è necessario saper rispettare, e quando ad una persona non è consentito avere voce propria, avere i propri principi ed esprimersi liberamente, allora tali norme di convivenza vengono violate.
Se in questo momento state vivendo una situazione simile, vi invitiamo a riflettere su alcuni semplici aspetti.
1. La pecora nera lotta per essere davvero se stessa
La società ci suggerisce sempre, attraverso meccanismi subdoli, che dovremmo conformarci, essere, cioè, un esercito di persone tutte uguali.
L’istruzione, la moda, i canoni di bellezza, la tecnologia, la pubblicità… Si tratta di un insieme di linee guida che ci conduce ad una sola meta uguale per tutti: diventare parte di un unico gregge di pecore bianche.
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- Anche se a molte di queste cose siamo sensibili anche noi (a tutti è capitato, almeno una volta, di cedere al becero consumismo), se ci fermiamo un attimo a riflettere, risultano evidenti alcune cose: ad esempio, che si finisce per essere come la pecora Dolly. Esseri clonati, gli uni identici agli altri.
- Ci insegnano ad essere come gli altri vorrebbero che fossimo, spingendoci a fare ciò che gli altri si aspettano da noi. Dobbiamo essere diligenti, docili, adattandoci a soddisfare le aspettative che la famiglia e la società nutrono nei nostri confronti.
- Se non ci adattiamo naturalmente, ci obbligheranno con la forza, come chi cerca di far indossare a qualcuno un vestito che non è della sua taglia.
- Tuttavia, coloro che, essendo pecore nere, se ne sono fatti una ragione, hanno smesso di soffrire di essere fuori da qualsiasi schema.
Si tratta di persone che si accettato così come sono e lottano per continuare ad essere fedeli a se stesse, in modo coerente, senza ipocrisie.
2. Si rivela e si ribella contro la massa
Per smettere di essere parte integrante di quel gregge di pecore tutte uguali, dobbiamo, prima di tutto, rivelare il nostro sé autentico. Dobbiamo, quindi, tirare fuori ciò che siamo davvero, quello che ci identifica, ci definisce e ci rende felici.
- Una volta rivelate le nostre caratteristiche, le dobbiamo difendere. Dobbiamo ribellarci a chi vuole imporci il suo punto di vista, volendo ingabbiarci a forza in schemi che ci stanno stretti.
- Per restare sempre in sintonia con la nostra essenza e non perdere di vista la nostra vera identità, dobbiamo ricordarci sempre una cosa: se qualcosa non ci fa sentire bene con noi stessi, rifiutiamoci di farla.
Tutti noi siamo dotati di una sorta di sensore che ci avvisa quando qualcuno o qualcosa sta per violare i nostri principi o il nostro modo di essere.
Un’offesa, una critica poco costruttiva che ci ferisce, un insulto o un ordine che va contro i nostri valori sono fatti davanti ai quali non possiamo chiudere un occhio.
3. La pecora nera: sintesi di equilibrio interiore e dignità personale
Poche cose fanno stare meglio, e confortano di più, che il fatto di poter andare a dormire con la coscienza a posto.
Eppure, ci sono molte persone che non conoscono questa sensazione, poiché a fine giornata si ritrovano a ripensare ad un mucchio di situazioni problematiche che non permettono loro di chiudere occhio.
- Agire per aggradare gli altri, facendo il contrario di ciò che pensiamo, ci toglie il sonno.
- Chi mette continuamente a tacere la propria volontà, solo per non disturbare o contrariare gli altri, finisce per diventare una persona esaurita, frustrata ed infelice.
- Le persone che si preoccupano di essere pecore bianche, allo scopo di essere accettate dagli altri, dimenticano una cosa molto importante: accettare se stesse. Si tratta di una forma di tortura che non vale la pena infliggersi.
Quindi, siamo sinceri: perché dobbiamo alimentare tanta afflizione? Siamo liberi, comportiamoci rispettando gli altri ma, al tempo stesso, impariamo anche a rispettare noi stessi.
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La nostra dignità è importante: le nostre azioni devono rispecchiare il nostro pensiero, mantenendo le promesse e senza nascondere i nostri sentimenti.
4. Non è un robot da programmare: ha imparato ad essere libera
Chi non ha mai sentito dire “bisogna imparare ad essere liberi” o “la libertà conduce alla felicità”? Eppure… Come si fa ad essere liberi? Come si impara?
La libertà è relativa. Ognuno di noi ha degli obblighi sociali e personali. Viviamo immersi nella società e questo significa rispettare e seguire le regole.
Nonostante tutto, però, all’interno dei limiti stabiliti da tali regole, vi sono numerose strade che possiamo percorrere per scoprire che la libertà esiste davvero.
- Siamo liberi di dire ciò che vogliamo, a chi vogliamo, e di decidere cosa vogliamo o meno dalla vita.
- A loro volta, anche gli altri sono liberi di accettarci o meno. Se siamo la pecora nera della famiglia, il resto dei nostri famigliari devono accettarci per quello che siamo. In caso contrario, il problema, volente o nolente, è loro, non nostro.
- Possiamo e dobbiamo difenderci da chi cerca di controllaci o metterci i piedi in testa. Non siamo robot insensibili, semplici automi che ricevono e soddisfano ogni ordine che viene dato loro.
Impariamo, dunque, a porre dei limiti, per salvaguardare la nostra integrità personale ed emotiva. Essere una pecora nera non è un delitto, piuttosto rappresenta il diritto fondamentale di essere unici, diversi, irripetibili: il diritto di essere noi stessi.
Bibliografia
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- Freire, P. (1971). La educación como práctica de la libertad. In Tierra Nueva. https://doi.org/10.1016/0017-9310(72)90070-1
- Arendt, H. (1996). ¿Qué es la libertad? In Entre el pasado y el futuro.
- Castro, J., & Díaz, M. (2004). El desarrollo como libertad. Gaceta Ecológica. https://doi.org/10.1016/j.disopt.2006.10.011
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