Nomofobia: la dipendenza da smartphone diventa una malattia

Il vero problema della nomofobia è che ci isola di più, perché, nell'ansia di essere sempre connessi e dipendenti dallo smartphone, perdiamo il contatto e il dialogo con i nostri cari
Nomofobia: la dipendenza da smartphone diventa una malattia

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

Non siete capaci di uscire di casa senza il telefono? Avete paura che si scarichi troppo in fretta la batteria? Portate sempre con voi il caricabatterie? Se la vostra dipendenza da smartphone raggiunge questi livelli, allora soffrite di nomofobia.

È indubbio che le nuove tecnologie ci abbiano reso la vita più facile. Tuttavia, un uso improprio di questi dispositivi potrebbe rendere un problema quello che prima era considerato un vantaggio.

Anche se sono relativamente poche le persone che hanno una vera dipendenza da smartphone, di certo alcune abitudini poco salutari che tutti noi abbiamo in un futuro potrebbero portarci a soffrire di nomofobia.

Come capire se soffrite di nomofobia?

Ragazza beve un caffè e guarda il cellulare

La nomofobia non si sviluppa da un giorno all’altro.

È piuttosto la conseguenza di determinate abitudini poco salutari, come guardare il cellulare ogni volta che ci sentiamo a disagio (ad esempio, durante un colloquio di lavoro, quando facciamo la fila o aspettiamo un amico).

A volte il cellulare diventa un compagno che evita di farci sentire soli in una situazione in cui effettivamente lo siamo, come quando saliamo sull’autobus o dobbiamo aspettare qualcuno.

Tuttavia, tendiamo a rifugiarci nel cellulare per alleviare un malessere emotivo, per consultare messaggi o chat anche se non ci sono nuove notifiche rischiando di non essere in grado di rispondere a un messaggio quando arriva.

Con queste premesse, possiamo stabilire alcuni parametri per aiutarvi a capire se soffrite o meno di nomofobia.

  • Consultate il cellulare in modo ripetuto e impulsivo, anche inconsapevolmente, per verificare l’arrivo di un sms o di un messaggio di posta elettronica.
  • Se il cellulare si spegne perché si è esaurita la batteria oppure non c’è connessione internet, scatenate un dramma perché vi sentite automaticamente isolati.
  • Siete i primi a pubblicare ciò che pensate, quello che fate o gli eventi a cui partecipate. Controllate il numero di “mi piace” alle vostre pubblicazioni, il che aumenta la vostra necessità di condivisione delle vostre esperienze.
  • A volte credete di sentire il suono che vi avvisa dell’arrivo di un messaggio quando in realtà non è così.
  • Quando siete in compagnia, avete sempre il telefono in mano. A volte non siete in grado di seguire la conversazione perché state chattando con qualcuno.

Siamo più connessi, ma anche anche più soli

Ragazzo guarda il cellulare isolato dal gruppo

Il motivo per cui soffriamo di nomofobia è perché abbiamo la necessità di partecipare alla connessione offertaci dalle nuove tecnologie.

Non importa se la nostra famiglia o gli amici si trovano dall’altra parte del mondo: con una semplice videochiamata o un messaggio riusciamo a comunicare in tempo reale perché non ci sono barriere.

Tuttavia, anche se siamo sempre più connessi con gli altri, ci sentiamo anche più soli.

Non è più necessario uscire per trovare un partner o per fare la spesa. Anzi, chi lavora da casa, non deve nemmeno uscire per andare al lavoro.

Ma è reale la vita che viviamo attraverso questi dispositivi? Il cellulare può davvero sostituire una conversazione faccia a faccia.

Abbiamo una vita poco reale

Ragazzo a letto guarda il telefono

Le persone con nomofobia pubblicano qualsiasi cosa sui social network, ma sono anche dipendenti dai post altrui.

Quello che leggono o vedono, però, potrebbe non essere reale.

  • Molte coppie che caricano foto in cui sembrano felicissime, in realtà stanno attraversando un periodo di crisi.
  • L’amico che non fa altro che postare frasi positive in realtà potrebbe soffrire di depressione.

Tutto quello che vediamo sui social network è ciò che gli altri vogliono mostrarci. Ma cosa si nasconde dietro a questa realtà virtuale?

Quando una persona soffre di nomofobia, paragona la sua vita a quella degli altri e si sente male perché è a casa, seduta sul divano a guardare il telefono, mentre gli altri stanno facendo bungee jumping o sono a New York.

Non può evitare di guardare. Non può spegnere il cellulare.

Anche se quello che legge o vede non è reale, anche se è il risultato di un ottimo lavoro con photoshop, anche se si tratta di immagini prese da internet o di anni passati.

Una persona con nomofobia soffre molto e se non risolve questa dipendenza dal cellulare, finirà per manifestare episodi di ansia e stress più gravi che potrebbero sfociare in depressione.

Basta con questa dipendenza dagli smartphone e da internet! La vita non si vive attraverso uno schermo!


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