La sindrome del colon irritabile è un disturbo che provoca, tra i diversi sintomi, drastici cambiamenti nel transito intestinale e forti dolori addominali. Inoltre si alternano diarrea e stitichezza ed è anche strettamente legata anche all’alimentazione. Per fortuna, nella maggior parte dei casi non è causa di gravi patologie, e i suoi sintomi possono essere tenuti sotto controllo apportando dei miglioramenti allo stile di vita e all’alimentazione.
Per questo motivo, oggi vi spiegheremo quali alimenti conviene evitare e quali consumare in caso di colon irritabile. Chiaramente queste informazioni non sostituiscono il parere del medico curante, ma possono essere complementari.
Che cos’è la sindrome del colon irritabile?
Secondo il parere di alcuni esperti della Clinica Universitaria di Navarra, la sindrome del colon irritabile (SII) è una malattia cronica caratterizzata da dolore addominale e cambiamenti nella motilità intestinale.
Potremmo dire che si tratta di un insieme di sintomi e segnali che comunemente si manifestano con disturbi intestinali e diarrea. Le caratteristiche possono variare notevolmente, a seconda di dove si vive.
Ad esempio, nei paesi industrializzati, la sindrome è strettamente legata allo stress e all’alimentazione. Può dipendere anche dallo stato d’animo, il quale influisce sulle secrezioni intestinali e sula diarrea. Di fatto, questo problema colpisce persone di tutte le età.
La sindrome del colon irritabile è una condizione cronica che in alcuni periodi può manifestarsi, in altri può svanire. Fondamentalmente è responsabile di distensione addominale, stitichezza, diarrea e flatulenza.
Come viene diagnosticata la sindrome del colon irritabile?
Per formulare una diagnosi di colon irritabile, è necessario che il dolore addominale si manifesti 3 giorni al mese per 3 mesi, accompagnato da almeno uno dei seguenti segnali:
- Aumento dei sintomi a seconda della forma o dell’aspetto delle feci.
- Comparsa dei sintomi dopo una serie di cambiamenti nella frequenza delle evacuazioni.
- Miglioramento dei sintomi a seguito dell’evacuazione.
Secondo gli esperti che hanno elaborato il Manuale MSD, la diagnosi va elaborata sulla base di un’esplorazione fisica del paziente e dell’esecuzione di esami specifici (analisi del sangue, ecografia, radiografia e colonoscopia).
Vengono anche applicati criteri regolamentati, basati sui sintomi necessari per la diagnosi della sindrome dell’intestino irritabile, noti come criteri di Roma.
Cosa fare in caso di sindrome dell’intestino irritabile?
Anche se la dieta varia a seconda del paziente, ci sono alcune regole generali da seguire in caso si soffra di sindrome del colon irritabile:
1. Regolare il consumo di fibra
- Da una parte, bisogna ridurre il consumo di fibra insolubile (che deriva dagli alimenti integrali, come pane, pasta e cereali) per non contribuire ad altre alterazioni nel transito intestinale.
- Dall’altra, conviene aumentare il consumo di fibra solubile che migliora la produzione delle feci e la frequenza delle evacuazioni. Ad esempio, possiamo reperire questo tipo di fibre nei legumi, nella frutta e nella verdura.
2. Evitare grassi e zuccheri
Gli alimenti ricchi di grassi, zuccheri raffinati e fruttosio (lo zucchero presente in frutta come albicocche o ciliegie) possono aumentare i sintomi del colon irritabile.
3. Fare attenzione a ciò che si beve
- Il consumo di tè e caffè deve essere moderato. L’alcol, invece, va evitato.
- Non dimentichiamo che bisogna bere acqua a sufficienza tutti i giorni. Farlo, garantisce la corretta idratazione di tutto il corpo, ma, in particolare, aiuta ad ammorbidire le feci.
- L’acqua o gli infusi di erbe (come il tiglio) combattono la stitichezza.
4. Controllare lo stress
È molto importante tenere a bada le preoccupazioni, il nervosismo e l’ansia. Può sembrare facile a dirsi, ma dobbiamo fare qualsiasi cosa per non lasciarci sopraffare dallo stress.
Molte volte è tutta questione di atteggiamento e del modo in cui viviamo determinate situazioni. Non bisogna preoccuparsi troppo né portare i problemi a casa, ma dedicarsi alle proprie passioni e riposare bene. Se a questo si aggiunge una buona alimentazione, con il tempo i sintomi della sindrome del colon irritabile diminuiscono.
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Alimenti adatti in caso di sindrome dell’intestino irritabile
Le abitudini alimentari sono strettamente legate al problema dell’intestino irritabile. In questo senso, i fattori che incidono di più sono la frequenza con cui si mangia e la quantità di cibo ingerito. Per questo, si consiglia di mangiare meno, ma spesso. Ad esempio, se prima facevate 3 pasti abbondanti al giorno, ora cercate di farne 6, dividendo la razione di cibo.
Non dimenticate di masticare bene ogni boccone e di mangiare lentamente. La fretta forma aria nello stomaco e causa indigestione.
Sarebbe bene anche seguire una certa routine in termini di orario. Questo vuol dire fare colazione, pranzare e cenare più o meno alla stessa ora tutti i giorni.
Tra gli alimenti concessi in caso di colon irritabile ricordiamo:
Frutta
Vi consigliamo di mangiarla senza buccia, possibilmente cotta. Potete mangiare mele, anguria, pere, pesche e banane.
Verdura
Cuocetela al vapore così non perderà i suoi nutrienti e sarà più facile digerirla. Consumate lattuga, asparagi, cipolla e aglio.
Legumi e cereali
I piselli, le lenticchie e la soia possono essere dei grandi alleati in caso di sindrome del colon irritabile. Per quanto riguarda i cereali, vi consigliamo grano, segale e orzo.
Latticini
Se siete intolleranti al lattosio, potete optare per il latte vegetale. In caso contrario, consumate latticini prodotti con latte scremato.
Avete domande o non vi sentite bene? Rivolgetevi al vostro medico
In caso di dubbi, l’ideale è chiedere consulto al medico di fiducia. Si sconsiglia di ricorrere a rimedi o a specifici alimenti di cui non si conoscono gli effetti sul proprio organismo.
Infine, è importante tenere a mente che nessun alimento, bevanda o rimedio naturale rappresenta una cura sostitutiva del trattamento prescritto dal medico. Potrebbe tuttavia integrarlo.
Bibliografia
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