Bagno di batteri vaginali e neonati da parto cesareo

Una tecnica innovativa permette ai bambini nati con parto cesareo di entrare in contatto con la flora batterica vaginale delle proprie madri. In questo modo, possono ricevere i benefici dei microorganismi materni.

parto cesareo

Una delle principali differenze tra il parto naturale e il parto cesareo risiede nel diverso microbioma che i neonati ricevono al momento della nascita. 

Nel primo caso il neonato entra in contatto con la flora batterica della vagina della madre. Invece, quando si tratta di un parto cesareo, il neonato viene privato di questa opportunità. Per questo motivo, nel suo microbioma predominano i batteri della pelle.

I microorganismi con cui entrano in contatto i neonati durante il parto contribuiscono a rafforzare il loro sistema digerente, metabolico e immunitario. Per questo, i ricercatori si sono chiesti se i bambini nati con parto cesareo non presentino svantaggi sotto questo aspetto.

Un gruppo di ricercatori statunitensi ha creato una tecnica ad hoc. Consiste nel mettere in incubazione delle garze all’interno della vagina delle madri in procinto di partorire. Lo scopo della ricerca è anche trovare un metodo per arricchire i batteri con cui i neonati entrano in contatto quando il parto non è naturale.

Lo scopo di questo procedimento è quello di usare le garze precedentemente incubate per tamponare i neonati, nei minuti immediatamente successivi al parto cesareo. In questo modo i neonati possono entrare in contatto con i microorganismi delle proprie madri.

La ricerca

neonato parto cesareo

Per essere sicuri che la applicazione della flora batterica vaginale avesse un effetto positivo sui bambini nati con parto cesareo, il gruppo di ricercatori ha preso in analisi 18 bambini: 7 nati con parto naturale e 11 con parto cesareo, di cui 4 trattati con questa tecnica innovativa.

Ecco i risultati dello studio: dopo un mese i bambini nati con parto cesareo che avevano ricevuto il bagno di batteri materni presentavano un microbioma con caratteristiche piuttosto simili a quello dei bimbi nati con parto naturale.

Non era così invece per  quelli nati con parto cesareo che non avevano ricevuto lo stesso trattamento. Va comunque precisato che il trasferimento dei batteri non è completo.

José Clemente, professore della Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital di New York e coautore di questa ricerca, spiega che:

prima di nascere, i bambini si sviluppano in un ambiente privo di batteri. È durante il passaggio attraverso il tratto vaginale che ricevono il bagno di batteri

Il professor Clemente aggiunge che questo nuovo metodo è molto importante poiché:

“Essendo nati con parto cesareo e non essendo stati esposti ai batteri vaginali della propria madre, questi neonati acquisiscono un microbioma totalmente differente da quello dei bambini nati con parto naturale“.

Il professor Clemente e molti altri studiosi sono d’accordo: la flora batterica della madre aiuti i neonati a difendersi dall’attacco di agenti patogeni pericolosi. Inoltre, trasferendosi durante il momento del parto, svolge un’azione protettiva nei confronti del neonato.

In questo senso, il microbioma vaginale sarebbe la prima inoculazione batterica che il neonato riceve durante il parto, passando attraverso il tratto vaginale. Tale inoculazione, secondo le ipotesi dello studio, è fondamentale per il corretto sviluppo di un sistema immunitario forte.

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Studio preliminare

studio preliminare

Dato che il costo di questo metodo è minimo, si ritiene che potrebbe arrivare ad essere impiegato abitualmente durante i parti cesarei in tutto il mondo.

Tuttavia, gli studiosi hanno voluto chiarire che, per il momento, i risultati ottenuti fanno parte di uno studio preliminare e quindi si rendono necessarie ulteriori analisi e ricerche per poter affermare con certezza quali sono i benefici che questa tecnica di restaurazione del microbioma apporta ai neonati.

Si tratta di una ricerca pilota, volta a determinare se il metodo è sicuro e fattibile, che era proprio ciò che volevamo provare con il nostro studio

Aumentano le nascite con il parto cesareo

cicatrice parto cesareo

La OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dichiara che solo nel 10-15% dei parti si rende necessario intervenire chirurgicamente con il taglio cesareo, ovvero nei casi in cui è necessario proteggere la vita del bambino o della madre.

Tuttavia, la percentuale dei casi di parto cesareo in Italia è pari al 36,3%, superando di quasi dieci punti la media europea.  Il nostro paese si colloca tra quelli che più si affidano a questa tecnica, superato solo dal Messico, con una percentuale pari al 46,2%, e dal Brasile, con un 55,6%.

Man mano che aumentano le nascite con parto cesareo, aumenta anche l’indice di disturbi legati al sistema immunitario, come ad esempio l’asma, l’artrite giovanile o le infiammazioni intestinali.

La maggior parte di questi problemi è causata da un cambiamento delle abitudini alimentarie o dall’assunzione di antibiotici. Tuttavia, non si può escludere del tutto una relazione tra questi disturbi e le alterazioni del microbioma. La maggior parte di questi casi riguarda i bambini nati con parto cesareo.

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Nonostante tutto, ad eccezione di alcune ricerche condotte sui topi, non è ancora stato possibile determinare che relazione esista tra il modo in cui si nasce, i batteri e lo sviluppo delle malattie di cui una persona può soffrire durante la propria vita.

Bibliografia

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