Calcoli nella vescica: gli infusi che aiutano a guarire

I calcoli alla vescica possono causare dolore e cambiare le nostre abitudini nella minzione. Vi invitiamo a scoprire 5 infusi per guarire più velocemente. 
Calcoli nella vescica: gli infusi che aiutano a guarire
Fabiola Marín Aguilar

Scritto e verificato la farmacista Fabiola Marín Aguilar.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

I calcoli nella vescica, detti anche litiasi vescicale o comunemente pietre, sono dovuti a un accumulo di sostanze tra cui gli ossalati e l’acido urico. Queste, a loro volta, tendono a formarsi con la cristallizzazione di particelle presenti nell’urina eccessivamente concentrata.

Sono meno comuni dei calcoli renali, ma possono essere ugualmente fastidiosi. Il trattamento di questa condizione prevede, innanzitutto, un abbondante consumo di acqua e alcuni cambiamenti nelle abitudini alimentari.

Oltre a ciò, possono venire in aiuto le seguenti piante officinali di cui è nota la capacità di prevenire e curare questo disturbo. Le conoscete già? Scoprite come prepararle in 5 infusi.

Perché si formano i calcoli nella vescica?

Donna dal medico e tomografia della vescica.
Uno svuotamento incompleto della vescica, di solito associato a malattie dell’apparato urinario, può portare alla formazione di calcoli.

Nella maggior parte dei casi queste piccole pietre all’interno della vescica si formano in seguito a uno svuotamento incompleto durante la minzione. Ciò si verifica quando alcune condizioni o malattie dell’apparato urinario alterano la capacità della vescica di contenere l’urina. Tra queste ricordiamo:

  • Iperplasia prostatica benigna. È molto comune negli uomini anziani. Un ingrandimento della prostata può rendere più difficile l’espulsione dell’urina dalla vescica.
  • Calcoli renali. Possono spostarsi lungo gli ureteri vescicali e accumularsi in questa sede se non vengono sciolti o rimossi.
  • Infezione delle vie urinarie. Può portare a infiammazione della vescica con conseguente difficoltà nelle minzione.
  • Vescica neurogena. Si produce quando i nervi che trasportano le informazioni dal cervello ai muscoli della vescica sono danneggiati a causa di una malattia o una lesione neurologica.
  • Uso di cateteri urinari.

Sintomi dei calcoli nella vescica

Se le pietre non bloccano il normale flusso dell’urina, la litiasi vescicale potrebbe non produrre alcun sintomo. In questo caso i calcoli possono essere rilevati soltanto attraverso tecniche di imaging.

Quando invece è presente un’ostruzione oppure il calcolo irrita la parete vescicale, possono comparire i seguenti sintomi:

  • Dolore improvviso nella parte bassa dell’addome.
  • Ematuria o presenza di sangue nelle urine.
  • Bisogno costante di urinare.
  • Difficoltà o incapacità di svuotare la vescica.
  • Sensazione di bruciore durante la minzione.
  • Febbre se c’è un’infezione in atto.

La formazione di calcoli è spesso correlata allo stile di vita e alle abitudini alimentari. Uno scarso consumo di liquidi, una dieta povera di fibre e molto ricca di sale, proteine e ossalati (sali minerali presenti in alcune verdure come gli spinaci) sono noti fattori che aumentano il rischio di soffrire di questa condizione.

Sebbene spesso i calcoli possano passare in modo spontaneo nell’urina, i casi più gravi richiedono un intervento chirurgico.

Ciò avviene quando si depositano nelle vie urinarie e ne compromettono il corretto funzionamento o provocano dolore. Sarà inoltre necessario prevedere un trattamento preventivo per evitare nuovi episodi. 

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5 infusi per trattare i calcoli alla vescica

Seguire una dieta equilibrata e aumentare il consumo di acqua sono due misure importanti se vogliamo prevenire la formazione di calcoli.

Ma oltre a questo, la fitoterapia ha un ruolo importante sia nel trattamento sia nella prevenzione della litiasi vescicale lieve. Ecco 5 alternative.

1. Infuso di uva ursina

L’azione esercitata dalle foglie dell’uva ursina si deve al loro componente principale, l’arbutoside. Si tratta di un composto fenolico tradizionalmente usato nel trattamento delle infezioni urinarie o dell’urolitiasi.

Può essere assunta da sola o in combinazione con altre piante ad azione diuretica. Per preparare l’infuso utilizzate 1,5 – 4 g di foglie secche in 150 ml di acqua, due o tre volte al giorno.

2. Infuso di orthosiphon o tè di Giava

È una pianta originaria dell’Indonesia dalla spiccata azione diuretica. È indicata nel trattamento e nella prevenzione dell’urolitiasi.

Grazie al suo alto contenuto di sali di potassio, agisce aumentando il volume dell’urina espulsa. Per l’infuso si utilizzano 2 – 3 g di foglie secche in 150 ml di acqua, due o anche tre volte al giorno.

3. Infuso di dente di leone

Infuso di dente di leone.
L’infuso di dente di leone è uno dei rimedi alle erbe più usati nel trattamento dei calcoli alla vescica.

In questo caso viene usata la pianta intera, compresa la radice che è ricca di fruttosio e inulina. Nelle foglie si concentrano invece il potassio, i terpeni e i composti fenolici. 

Tutte queste sostanze gli conferiscono una potente azione diuretica. Il tarassaco è perciò indicato nel trattamento coadiuvante dei calcoli alla vescica. Si possono utilizzare 4- 10 g di foglie o radici per un massimo di tre infusi al giorno.

4. Infuso di equiseto o coda cavallina

È tradizionalmente utilizzato nel trattamento dei processi litiasiaci lievi grazie alla sue proprietà diuretiche e rimineralizzanti. Aumenta il volume dell’urina escreta, favorendo anche la pulizia delle vie urinarie. Si possono aggiungere 2- 3 g di equiseto in 250 ml di acqua.

5. Herbensurina con gramigna, sambuco, equiseto ed erniaria

Il rizoma della gramigna è molto ricco di inulina e ciò e conferisce un effetto diuretico e depurativo. Combinata con altre piante diuretiche e rimineralizzanti come l’erniaria, l’equiseto e il sambuco costituisce lo “spaccapietre” commercializzato con il nome di Herbensurina. Vanno assunti 2-4 infusi al giorno.

Conclusioni

Soffrite di calcoli alla vescica? Questi 5 infusi possono aiutare nel trattamento e accelerare la guarigione. Occorre tenere presente, però, che non sostituiscono la terapia prescritta dallo specialista. Se i sintomi persistono, non esitate a chiedere al medico.


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