Controindicazioni dell'olio di cocco

Sono necessarie ulteriori ricerche per giungere a una conclusione circa i benefici e gli effetti collaterali dell'olio di cocco. Nel frattempo, medici e nutrizionisti sconsigliano il consumo in alcuni casi.
Controindicazioni dell'olio di cocco

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

È uno dei prodotti più versatili in circolazione. Impiegato sia a scopo alimentare che cosmetico, ha attirato l’attenzione della ricerca. È in corso un’acuta controversia circa i benefici e le controindicazioni dell’olio di cocco. Composto da acido laurico, caprilico e caprico, offre un alto contenuto di grassi saturi, quindi un consumo abituale può essere dannoso.

L’olio di cocco e le sue proprietà

Per molti, l’olio di cocco rientra nella gamma dei cosiddetti superalimenti. Viene consigliato come idratante per la pelle e i capelli. Mescolato allo zucchero, è un buon esfoliante e può anche sostituire il balsamo e la schiuma da barba. Alcune donne lo utilizzano al posto dello struccante.

Ma cosa succede se consumato come alimento? Il punto è che l’olio di cocco è un grasso al 100% e, tra l’80 e il 90%, composto da grassi saturi. Questo spiega perché a temperatura ambiente o con il freddo diventa solido.

Esiste un olio di cocco composto unicamente da trigliceridi a catena media. Queste molecole vengono assorbite molto rapidamente dall’organismo, favoriscono una sensazione di pienezza e prevengono l’accumulo di grasso.

Tuttavia, gli oli di cocco che in genere troviamo sul mercato non hanno questa formulazione. Cioè, non contengono trigliceridi a catena media, ma a catena lunga. In questo modo, l’effetto è opposto: assorbimento è più lento e favorisce un maggiore accumulo di grasso.

Olio di cocco extravergine.
La quantità di grassi saturi presente nell’olio di cocco è elevata: per questo motivo la ricerca avverte sui suoi potenziali effetti collaterali.

Controindicazioni dell’olio di cocco

Occorre premettere che sui benefici e sui potenziali effetti nocivi dell’olio di cocco non esistono dati conclusivi. Uno studio condotto da Michael Mosley nel 2018 mostra che questo alimento aumenta il tasso di colesterolo cattivo, ma anche di colesterolo buono.

In generale, i ricercatori concordano sul fatto che sono necessarie ulteriori studi per raggiungere una conclusione. Nel frattempo, medici e nutrizionisti sconsigliano il consumo nei seguenti casi.

Colesterolo alto

Soffrire di colesterolo alto (LDL o cattivo) è una delle principali controindicazioni al consumo di olio di cocco. Come già indicato, le prove disponibili sono incerte ma, fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni, è meglio prevenire possibili danni.

Difficoltà digestive

Questo tipo di olio non è propriamente il più facile da digerire. Per chi ha difficoltà digestive, è più prudente evitare questo prodotto che potrebbe irritare la mucosa intestinale.

Malattie cardiache e ipertensione

I grassi saturi si depositano sulle pareti delle arterie. Ciò causa un’ostruzione del flusso sanguigno. Insieme all‘ipertensione arteriosa, ciò aumenta il rischio di insufficienza cardiaca e ictus.

Diabete

Le persone diabetiche dovrebbero evitare l’olio di cocco. Il suo uso continuato favorisce un aumento significativo dei livelli di glucosio nel sangue. Anche la sensibilità all’insulina può essere influenzata.

Allergie cutanee

L’olio di cocco può causare una reazione allergica cutanea. Gli effetti sono rossore, prurito e orticaria. Se la reazione è più grave, possono verificarsi vomito e persino problemi respiratori.

Donna con reazione allergica sul braccio.
L’olio di cocco applicato direttamente sulla pelle può causare allergia. È preferibile eseguire prima un test in un’area limitata.

Preferite l’olio di cocco extra vergine

La scelta migliore, in ogni caso, ricade sull’olio extra vergine di cocco. In generale, questi tipi di oli dovrebbero essere evitati se vengono raffinati e idrogenati ma, purtroppo, sono i più diffusi e più economici.

L’olio extra vergine di cocco viene estratto dalla polpa e dal latte di cocco. Il suo aspetto naturale o non raffinato, non è pertanto bianco o liscio come di solito lo troviamo, ma è molto più sano.


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