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Impariamo a riconoscere i sintomi della malattia infiammatoria pelvica per poter ricorrere subito al medico. Una terapia tempestiva impedirà l'insorgenza di complicazioni più gravi.
Conosciuta come PID (sigla dell’inglese Pelvic Inflammatory Disease), la malattia infiammatoria pelvica è un’infezione provocata da batteri o da malattie a trasmissione sessuale. Il sintomo principale è un dolore costante al basso ventre, che non si attenua mai.
In questo articolo vi spieghiamo di cosa si tratta e come riconoscere i sintomi.
Molte volte quando una donna sente dolore alla zona pelvica non pensa di consultare il ginecologo. I primi pensieri sono: “sta per arrivare il ciclo”, “è normale”, “probabilmente succede perché sto troppo seduta”, ecc.
Potrebbe, però, trattarsi di malattia infiammatoria pelvica.
Ecco le domande più frequenti:
La PID è un’infezione che colpisce gli organi riproduttivi, le tube di Falloppio, l’utero, il collo dell’utero, le ovaie e la vagina.
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Quest’infiammazione è solitamente causata da una malattia a trasmissione sessuale (soprattutto clamidia e gonorrea) o da batteri. In quest’ultimo caso, possono penetrare nell’organismo attraverso:
In realtà qualsiasi donna potrebbe contrarre una malattia infiammatoria pelvica, anche se alcuni fattori possono aumentare il rischio:
È fondamentale saper riconoscere i sintomi della malattia infiammatoria pelvica per potersi rivolgere subito al medico. Una terapia tempestiva impedirà l’insorgere di complicazioni più gravi.
La malattia infiammatoria pelvica comincia come infezione alla vagina o al collo dell’utero.
Se non viene curata con antibiotici, l’infiammazione si può estendere all’endometrio (la mucosa che riveste l’utero) e in seguito alle tube di Falloppio, alle ovaie, all’utero, e perfino all’addome.
Quando una donna soffre di malattia infiammatoria pelvica, può presentare:
In casi molto rari è possibile contrarre la PID senza presentare nessuno di questi sintomi. La patologia in questi casi viene scoperta a seguito di una gravidanza ectopica (fuori dall’utero) o in presenza di infertilità.
Il ginecologo può richiedere una serie di esami per confermare la malattia infiammatoria pelvica o un’altra patologia. Generalmente sono due gli esami prescritti dal medico:
Potrebbe anche richiedere un’ecografia pelvica per cercare eventuali complicazioni oppure una laparoscopia (piccolo intervento chirurgico che permette di vedere all’interno degli organi riproduttivi e di diagnosticare correttamente la malattia).
Vale la pena sottolineare l’importanza di sottoporsi a controlli annuali completi per diagnosticare e curare tempestivamente qualsiasi tipo di malattia ginecologica.
La colposcopia e il Pap test si possono realizzare dopo aver avuto il primo rapporto sessuale; si tratta di esami rapidi, semplici e indolori. Possono evitare molti problemi e complicazioni future.
Dipende molto dallo stadio della malattia. Il medico può proporre un trattamento ambulatoriale o il ricovero.
Il più delle volte si pratica un’iniezione di antibiotici e si prescrive una terapia specifica da seguire per due settimane, seguite da un ulteriore controllo medico.
Se l’avanzamento della malattia è molto grave, la paziente potrebbe anche essere ricoverata; la cura consiste in somministrazione di antibiotici per endovena e per via orale.
Occorre anche curare la causa della malattia, ad esempio la gonorrea o la clamidia.
Può diventare grave se non trattata adeguatamente e può lasciare conseguenze serie.
Ad esempio, può portare alla formazione di tessuti cicatriziali nelle tube di Falloppio, creando difficoltà nel restare incinta o perfino l’infertilità.
Una parziale ostruzione, invece, può portare ad una gravidanza extrauterina. Se l’infezione è molto grave, si può realizzare un intervento per eliminare i tessuti o gli organi danneggiati.
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Per non ammalarsi o per non ricadere in questa patologia, è preferibile: