Dipendenza da shopping: 4 campanelli d'allarme

La dipendenza da shopping si manifesta come una compulsione progressiva. Ecco come riconoscere i primi sintomi e correre subito ai ripari. 
Dipendenza da shopping: 4 campanelli d'allarme
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Accorgersi di soffrire di dipendenza da shopping è difficile. Spesso, di fatto, chi ne soffre è l’ultimo a saperlo.

La mania dello shopping provoca il bisogno compulsivo di acquistare beni e servizi. Gli oggetti del desiderio in genere sono i classici prodotti del consumismo, ovvero quelli senza una chiara utilità ma resi necessari dalla pubblicità.

È normale fare compere per soddisfare i bisogni razionali della vita quotidiana. Quando però si sviluppa una dipendenza, si perde il controllo sugli acquisti. Il bisogno, inoltre, può essere accompagnato da frustrazione se non è possibile ottenere quello che si desidera, o dal senso di colpa che segue l’acquisto.

Sebbene si parli di società consumista, caratterizzata da una generale tendenza ad acquistare beni superflui, non tutti siamo portati a mostrare questo comportamento. È stata osservata una maggiore predisposizione in chi è più compulsivo, chi ha una scarsa tolleranza alla frustrazione o un’autostima molto bassa.

L’identikit del compratore compulsivo

Chiunque può sviluppare una dipendenza da shopping, anche se l’identikit per eccellenza tende a rappresentare una donna giovane con facile accesso a internet.

Si stima che nei paesi sviluppati le donne tendano più degli uomini a soffrire di questo problema. Impiegano, inoltre, più tempo nella scelta del prodotto, evitando di acquistare d’impulso, cosa invece comune tra gli uomini. L’età varia dai 20 ai 65 anni. Gli anziani appaiono più moderati nelle proprie abitudini di acquisto e più sobri nei consumi.

Internet ci ha cambiato e ha favorito una clamorosa esplosione della dipendenza da shopping. La facilità con cui accediamo gli e-commerce con ampie vetrine di prodotti, le offerte e le spedizioni gratuite ha potenziato gli acquisti compulsivi.

Sebbene questi ultimi avvengano anche nei negozi fisici, chi ne è dipendente si muove soprattutto nel mondo del web. Ciò garantisce un certo anonimato, evitando al compratore di entrare continuamente in negozio e di essere scoperto.

Ragazza sorridente davanti al computer.
Internet ha comportato un’esplosione degli acquisti compulsivi, soprattutto poiché favorisce l’anonimato.

I segnali della dipendenza da shopping

Una serie di segnali e comportamenti possono avvisarci della possibilità di diventare compratori compulsivi.

  • Desiderio incontrollabile di fare acquisti. La dipendenza dallo shopping è una compulsione: si sente il bisogno di aver un nuovo oggetto a ogni costo e il più in fretta possibile. Si manifestano alcuni sintomi dell’ansia.
  • Perdita del controllo: una caratteristica tipica di tutte le dipendenze. Si è dipendenti dallo shopping se non si riesce a frenare le spese o il numero di articoli acquistati.
  • Effetti su altri ambiti della vita. Non è un’abitudine circoscritta, bensì coinvolge la vita familiare, lavorativa e sociale.
  • Frustrazione se non è possibile fare l’acquisto. È normale sentirsi irritati quando non si riesce ad avverare un desiderio, ma se l’ansia o la frustrazione sono eccessivi, potrebbe trattarsi di una reazione patologica.

Come uscirne?

Trattandosi di una vera e propria dipendenza, l’approccio terapeutico deve essere psicologico. Il ricorso ai farmaci può essere giustificato qualora si soffre di forte ansia o depressione.

Nell’ambito della psicoterapia, sono da preferire le tecniche di rilassamento e di modificazione del comportamento. L’obiettivo è acquistare maggiore controllo sull’impulso ed evitare le situazioni che possono favorire l’acquisto compulsivo.

Attraverso la terapia cognitiva si indaga con il paziente sull’origine della dipendenza. A tale scopo, la persona deve essere consapevole del suo disturbo, magari tenendo un diario degli acquisti e delle emozioni che prova ogni volta che compra qualcosa.

In termini di modifica del comportamento, può essere molto utile il coinvolgimento di una persona di supporto. Un tutor per lo shopping può aiutare il paziente a gestire il denaro o a distinguere gli articoli necessari da quelli superflui.

Donna con dipendenza da shopping.
La dipendenza da shopping non è un gioco, bensì un comportamento con serie conseguenze sulla vita familiare e sociale.

La dipendenza da shopping non è un gioco

Potrebbe sembrare un gioco e, sebbene molti siano abituati a fare acquisti superflui, occorre capire che la dipendenza da shopping è un disturbo.

In quanto tale, merita attenzione ed eventuale trattamento. Le conseguenze sulla vita familiare e lavorativa, di fatto, non sono da sottovalutare.


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