Donazione di sangue: miti e verità

Conoscere la verità sulla donazione di sangue è fondamentale per lasciarsi alle spalle ogni paura e motivarsi a compiere questa nobile azione.
Donazione di sangue: miti e verità

Ultimo aggiornamento: 25 dicembre, 2019

Esistono molti miti sulla donazione di sangue. Per fortuna, la stragrande maggioranza si basa sulla paura e sulla disinformazione piuttosto che sulle evidenze.

È importante chiarire che la procedura di raccolta del sangue è assolutamente indolore. Il personale sanitario che la esegue sa perfettamente come usare la strumentazione con delicatezza e a trattare con riguardo il donatore. Occorre ricordare, inoltre, che tale procedura è molto breve; in genere non dura più di 15 minuti. Nelle prossime righe ci occuperemo di confermare le verità e sfatare i miti che ruotano intorno al nobile gesto della donazione di sangue.

Miti e verità sulla donazione di sangue

Qui di seguito analizzeremo i miti e le verità più comuni intorno a questo argomento. Scoprirete che la donazione di sangue è una procedura estremamente semplice e, soprattutto, positiva.

1. Viene prelevato più di un litro di sangue?

No. Vengono prelevati circa 450 ml di sangue. Poi si esegue una procedura chiamata “frazionamento”, che consiste nella separazione dei tre componenti fondamentali del sangue: globuli rossi, plasma e piastrine. Nel contempo, vengono eseguite delle analisi per:

  • Conoscere il gruppo sanguigno e il fattore Rh.
  • Verificare la presenza di agenti infettivi nel sangue.

2. Il sangue ha una data di scadenza?

Sì e no. Ogni componente del sangue ha una diversa durata. Ad esempio, il plasma dura solo 24 ore, mentre i globuli rossi durano tra le 3 e le 5 settimane, mentre il ferro dura circa 8 settimane.

Tipo di sangue

3. Esistono anche soggetti che non possono donare il sangue?

Sì, è vero, non tutti possono essere donatori. Esistono alcune particolari condizioni che non consentono di essere donatori, in quanto tale procedura rischia di mettere a rischio la loro salute e quella del ricevente. Tra i soggetti che non possono donare il sangue troviamo:

  • Tossicodipendenti.
  • Alcolisti.
  • Pazienti epilettici.
  • Minori di 18 anni o adulti oltre i 65 anni di età.
  • I soggetti che pesano meno di 50 chili.
  • Chiunque abbia donato il sangue nei precedenti 4 mesi.
  • Soggetti affetti da diabete (insulino-dipendenti).
  • Chi è sotto cura antibiotica.
  • Pazienti infetti da epatite B o C, AIDS o malattia di Chagas.
  • Soggetti affetti da malattie croniche a carico dei reni, polmoni o del cuore.

Uno dei miti più comuni è che i soggetti ipertesi non possano donare il sangue. Ciò è assolutamente falso. Secondo le informazioni fornite dalla Croce Rossa, il paziente iperteso può donare sangue, purché abbia una pressione stabile al momento della donazione.

4. Si possono contrarre delle malattie con la donazione di sangue?

Prelievo

Tra i miti più comuni sulle trasfusioni c’è anche la seguente domanda: il donatore può contrarre delle malattie? La risposta è: no, non esiste alcun rischio di infezione per il donatore.

La raccolta del sangue viene eseguita con materiale sterile e monouso. Alcuni donatori possono invece sperimentare alcuni disturbi lievi, quali:

  • Ematoma: è una delle reazioni avverse più frequenti dopo una donazione. Si verifica a causa della rottura di alcuni vasi sanguigni ed è spesso associato al cattivo uso dell’ago o a una scarsa pressione sulla zona del prelievo dopo la procedura.
  • Sincope vasovagale: tale termine medico identifica il classico svenimento che si verifica quando una minore quantità di sangue raggiunge il cervello. Ciò accade perché la frequenza cardiaca rallenta e i vasi sanguigni si dilatano. Per evitare di svenire è fondamentale bere e mangiare adeguatamente prima del prelievo. Una volta terminata l’estrazione è consigliabile consumare uno snack.

5. La trasfusione è sicura al cento per cento per il ricevente?

Falso. Il rischio di trasmissione di alcune malattie al paziente che riceve il sangue è basso, ma esiste. Le cause possono essere:

  • Un’infezione allo stadio iniziale e non riscontrabile attraverso gli esami, in quanto non ancora presenti gli anticorpi.
  • Quando un donatore è portatore cronico di un’infezione trasmissibile, ma è asintomatico e, pertanto, i risultati delle analisi sono negativi.
  • Infezioni da nuovi ceppi o mutazioni di quelli esistenti. Ciò può accadere in quanto è impossibile eseguire degli esami per tutti gli agenti infettivi esistenti.
  • Errori di laboratorio

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6. Siamo liberi di scegliere?

Donazione di sangue

È vero che tutti abbiamo o dovremmo avere la libertà di scegliere se vogliamo donare il sangue o se vogliamo ricevere una trasfusione. Ci sono persone che, per motivi diversi (salute o ideologia), optano per una o per l’altra scelta.

È importante anche considerare la possibilità di donare o ricevere il sangue nell’ambiente familiare. Se il gruppo sanguigno lo consente, questa opzione riduce i rischi di infezione per il ricevente, in quanto  si ha il vantaggio di conoscere meglio il profilo sanitario del donatore. Questa alternativa potrebbe inoltre essere accettata da alcune persone che rifiutano la donazione di sangue a causa delle loro convinzioni.

Ultime raccomandazioni sulla donazione di sangue

Per donare il sangue, è essenziale essere ben informati sui requisiti necessari e, naturalmente, mantenere uno stile di vita sano, in grado di donarci forza e benessere e soprattutto un sangue di ottima qualità.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.