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Il donepezil è un farmaco relativamente ben tollerato. La maggior parte degli effetti collaterali sono attesi e transitori. Talvolta, però, possono comparire altri effetti avversi di entità moderata o severa.
Il donepezil è un farmaco impiegato nella terapia palliativa del morbo di Alzheimer di livello lieve-moderato. Per ora, non ha dimostrato di migliorare il comportamento, la capacità funzionale, né la qualità di vita dei pazienti; e non frena il decorso della malattia.
Questo farmaco presenta alcuni vantaggi rispetto ad altri in commercio, come la tacrina. In questo senso, il donepezil ha una posologia più semplice e un profilo di sicurezza migliorato, perché al momento non sono stati descritti casi di tossicità epatica associati a questo principio attivo.
In ogni caso, la scarsa chiarezza riguardo ai benefici apportati da questo farmaco per trattare il quadro clinico della demenza e la questione relativa alla durata dei benefici a lungo termine rende necessari altri studi clinici di durata più prolungata.
L’Alzheimer è la causa più comune di demenza senile, sebbene ne esistano altre. Questa malattia colpisce in genere le persone anziane.
Quando si parla di demenza, non ci si riferisce a una malattia in particolare, bensì a un insieme di sintomi che colpiscono la memoria, la capacità di ragionamento e le abilità sociali, in modo tale da influenzare significativamente la vita quotidiana del paziente.
Sebbene l’Alzheimer sia la causa più comune di demenza, ancora oggi se ne ignora la causa scatenante. Pur così, si è osservata la comparsa di placche e grovigli nel cervello delle persone affette da Alzheimer:
È chiaro che alcuni fattori genetici predispongono alla comparsa di questa malattia, come l’età, la sindrome di Down e il deterioramento cognitivo grave.
Per quanto riguarda i sintomi, possiamo citare fra i molti:
Come abbiamo appena detto, la demenza è associata alla perdita di un determinato tipo di neurone.
Alcuni farmaci, fra i quali il donepezil, conosciuti come inibitori dell’acetilcolinesterasi, riescono a ritardare la degradazione dell’acetilcolina.
Questa sostanza si libera nello spazio sinaptico che esiste fra un neurone e un altro, ed è responsabile della neurotrasmissione. Se non c’è sufficiente acetilcolina nel cervello, questo non può funzionare correttamente e il paziente mostrerà i sintomi associati all’Alzheimer.
Il donezepil riesce quindi a rallentare la degradazione di questa sostanza aumentandone i livelli in modo temporaneo.
Purtroppo, non possiamo ancora dire di aver trovato la cura per la demenza. Finora la scienza è riuscita solo a ritardare il deterioramento cognitivo, ma non ha ancora scoperto la cura per la demenza senile né per l’Alzheimer.
Leggete anche: Demenza senile e Alzheimer: quali differenze?
Questo farmaco è relativamente ben tollerato dall’organismo. La maggior parte degli effetti indesiderati sono attesi e transitori. Tuttavia, in alcuni casi, possono comparire altri effetti moderati o severi.
Gli effetti collaterali derivati dall’azione colinergica del farmaco costituiscono la causa più comune di sospensione del trattamento nelle prime 12 settimane. Fra i più frequenti possiamo citare:
Scoprite anche: Principio di Alzheimer: come riconoscerlo?
Alcune categorie di pazienti devono prendere particolari precauzioni prima di iniziare un trattamento a base di donepezil. Fra questi, le persone allergiche al farmaco, ai derivati della piperidina o agli eccipienti della formula farmaceutica.
Le donne incinte o in allattamento non devono assumere questo farmaco, perché non ci sono ancora risultati sui possibili effetti sul feto e sul neonato.
Inoltre, le persone affette dalle seguenti patologie devono fare particolare attenzione:
Il donepezil è un farmaco che costituisce un passo avanti nell’area della neurologia. Migliora considerevolmente il trattamento della demenza causata da Alzheimer. Tuttavia, molti aspetti relativi all’uso prolungato di questo farmaco richiedono ulteriori studi, così come una cura definitiva per questa patologia neurodegenerativa.
I pazienti che devono sottoporsi a questo trattamento dovrebbero farsi accompagnare da una persona sana che possa assicurarsi che vengano seguite le dosi e la posologia stabilite dal medico.