Donne e Ragazze nella Scienza: la figura della donna

Ogni 11 febbraio in tutto il mondo si festeggia la Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza. Oggi vi parliamo di questa giornata proclamata dall'ONU mostrandovi tre donne fondamentali per la storia della medicina.
Donne e Ragazze nella Scienza: la figura della donna
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Dal 2015, ogni 11 febbraio, in tutto il mondo si festeggia la Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza. Si tratta di un’iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

L’obiettivo di questa celebrazione è riconoscere il contributo delle donne e delle ragazze nel progresso scientifico, favorendo l’uguaglianza di genere in quest’ambito. L’intenzione è quella di garantire alle donne maggiore accesso al mondo scientifico e tecnologico a discapito dell’attuale divario di genere.

La Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza va di pari passo con altre giornate che celebrano e commemorano la figura femminile.

Prima fra tutte la Giornata Internazionale della Donna, che mira alla riduzione e all’eliminazione delle differenze tra uomo e donna in qualsiasi ambito. Gli argomenti affrontati negli anni durante questa giornata internazionale sono stati:

  • Trasformando il Mondo: parità nella scienza nel 2016.
  • Genere, Scienza e Sviluppo Sostenibile: l’impatto dei mezzi nel 2017.
  • Uguaglianza e Parità nella Scienza per la Pace e lo Sviluppo nel 2018.
  • Investire nelle donne e nelle ragazze nella scienza per una crescita verde e inclusiva nel 2019.
  • Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030 nel 2020.
  • Le donne scienziato in prima linea nella lotta contro il Covid-19 nel 2021.

Sebbene negli ultimi decenni siano stati fatti grandi progressi per ridurre il divario di genere, in ambito scientifico la disparità è ancora evidente. La stessa ONU riconosce che meno del 30% delle donne ha accesso a studi o lavori inerenti la scienza o la tecnologia.

Per questo è importante dedicare un’intera giornata al ruolo delle donne e delle ragazze per la scienza. Oggi parliamo di tre donne il cui ruolo è stato fondamentale nel campo della medicina.

Donne e ragazze nella scienza

Rita Levi-Montalcini

La neurologa italiana incarna lo spirito della Giornata Internazionale della Donna e della Bambina per la sua tenacità. Deceduta nel 2012, ha vinto il Premio Nobel per la Medicina nel 1986.

Di origini ebree, fu costretta all’esilio in campagna durante il governo Mussolini. Lì portò avanti la sua passione per la ricerca, facendo uso degli utensili trovati in casa e analizzando gli animali della fattoria.

Successivamente lavorò per l’Università del Washington con Stanley Cohen, dove studiò i fattori di crescita cellulare. Le sue scoperte in questo ambito le valsero il riconoscimento internazionale.

Bambina usa un microscopio.
Bisogna abbattere la differenza di genere fin dall’infanzia, coinvolgendo le bambine nello studio della scienza.

Barbara McClintock

Nata nel 1902 e morta nel 1992, Barbara McClintock studiò e lavorò nell’ambito della struttura e del funzionamento dei cromosomi.

Vinse il Nobel per la Medicina nel 1983, tre anni più tardi rispetto a Rita Levi-Montalcini, ma non senza prima attraversare un calvario di scetticismo tra i suoi collaboratori.

La diffidenza dei suoi colleghi uomini nei confronti dei suoi studi arrivò la spinse a interrompere le sue pubblicazioni per diversi anni.

Nel 1953, scoraggiata dalla riluttanza con cui altri scienziati valutavano il suo lavoro, smise di pubblicare i suoi risultati. Continuò a farli circolare soltanto tra i colleghi che condividevano la sua visione.

Tempo dopo, altri ricercatori ripresero in mano le sue ricerche per scoprire, poco a poco, l’enorme validità di quanto pubblicato dalla McClintock.

Gertrude Belle Elion

Vincitrice del Premio Nobel per la Medicina nel 1988, si tratta di una figura che ha contribuito all’invenzione di numerosi farmaci ancor oggi usati. Senza il suo contributo, i decessi dovuti ad alcune patologie gravi sarebbero molti di più.

Fu la triste morte di tumore del nonno a ispirarla, spingendola ad indagare sulle cause della malattia. Studiò all’università lottando contro condizioni economiche sfavorevoli, e riuscì a completare un master in scienze a tempo parziale lavorando contemporaneamente come insegnante.

Si affiancò a Hitchings nel suo lavoro di ricerca e iniziò i suoi studi per il dottorato. Non riuscì tuttavia a completarlo in quanto l’università la obbligò ad abbandonare il suo lavoro part-time per dedicarsi interamente allo studio.

Si rifiutò di abbandonare il suo lavoro e continuò le sue ricerche senza mai ottenere il grado ufficiale di dottorato.

Grazie alle sue continue ricerche, è oggi nota per il suo contributo nel campo della farmacologia, in particolare:

  • Medicinali contro la leucemia: la 6-mercaptopurina e la tioguanina.
  • Azatioprina: immunosoppressivo per le persone che hanno subito un trapianto.
  • Aciclovir: il farmaco più utilizzato per l’herpes.
  • Medicinali contro la malaria, come la pirimetamina.
  • Antiretrovirali per l’AIDS.
  • Trimetoprim: antibiotico efficace per i pazienti immunodepressi.
Donna studia per diventare scienziata.
Le scienziate del passato hanno contribuito a eliminare le disparità di genere in ambito scientifico.

Donne e Ragazze nella Scienza: rivendicare e promuovere

La Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza deve essere l’occasione per combattere la differenza di genere. Come abbiamo potuto appurare nei paragrafi precedenti, le donne sono state fondamentali per il progresso della medicina.

C’è ancora tanta strada da fare prima che le donne abbiano le stesse opportunità di accesso agli studi e a posizioni rilevanti rispetto agli uomini.

Le giornate internazionali in onore della donna non devono essere semplici giornate commemorative, devono spingere ad agire.


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  • Comfort, Nathaniel C. “From controlling elements to transposons: Barbara McClintock and the Nobel Prize.” TRENDS in Genetics 17.8 (2001): 475-478.
  • Calderón, María José. “Día Internacional de la Mujer y la Niña en la Ciencia.” Revista Española de Física 31.1 (2017): 23.
  • Lorente, Mercedes Mollá. “11 de febrero, día internacional de la mujer y la niña en ciencia.” Astronomía 236 (2019): 76-77.
  • Elion, Gertrude B. “Nobel Lecture. The purine path to chemotherapy.” Bioscience reports 9.5 (1989): 509-529.
  • McGrayne, Sharon Bertsch. Nobel Prize women in science: Their lives, struggles, and momentous discoveries. Birch Lane Press, 1993.

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