Effetto Dunning-Kruger: cos'è e a cosa si deve?

L'incompetenza di alcune persone le porta a non riconoscere i propri limiti? A prescindere dall'intelligenza, scopriamo perché le persone più sicure tendono a essere le meno capaci.
Effetto Dunning-Kruger: cos'è e a cosa si deve?
Andrés Carrillo

Scritto e verificato lo psicologo Andrés Carrillo.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Credete che le persone con una migliore preparazione accademica siano capaci di valutare adeguatamente le proprie capacità? La risposta è no. L’effetto Dunning-Kruger ci parla dell’incapacità di analizzare in maniera obiettiva le proprie abilità, a seconda del grado di formazione.

Un esempio è quello di una persona che si automedica senza avere alcuna conoscenza di medicina. Presume, in maniera irrazionale, di conoscere la verità assoluta sull’effetto positivo che avrà l’automedicazione. Chi è più capacitato, invece, tende a sottovalutarsi.

In cosa consiste l’effetto Dunning-Kruger?

Quando una persona non domina a fondo nessuna materia, secondo l’effetto Dunning-Kruger può essere portata a sopravvalutare le proprie capacità in tutti gli ambiti. Al contrario, chi ha effettive competenze in un campo può mostrare minore sicurezza di sé.

Come nasce questa teoria? Nel decennio del 1990, David Dunning e Justin Kruger promuovevano una ricerca volta a provare che le persone incompetenti fossero incapaci di riconoscere i propri limiti proprio a causa della loro incompetenza.

Quando si ricorre a questa teoria si tende a commettere un errore: non bisogna guardare l’incompetenza altrui, bensì la propria. Dobbiamo chiederci se siamo consapevoli di non essere affatto portati per alcune cose.

Quando una persona non si rende conto della propria incapacità, potrebbe fingere un dominio assoluto in un determinato ambito. Il rischio è che non sia davvero consapevole della propria mancanza di abilità.

Ragazza riflette sullo effetto Dunning Kruger.
Le persone competenti in un’area potrebbero sottovalutarsi e non dare il giusto peso alle proprie capacità.

Da cosa deriva questo comportamento?

Questo effetto è conosciuto anche come bias cognitivo, ossia un pregiudizio che impedisce di effettuare una corretta valutazione di se stessi. Secondo Dunning e Kruger, il fenomeno è dovuto a un problema di metacognizione (la capacità di riflettere sui propri stati mentali).

La premessa è la seguente: avere conoscenze limitate su una qualche tematica è un’arma a doppio taglio. Non solo si generano conclusioni erronee e si incorre in errori costanti, ma a causa della propria incompetenza risulta impossibile rendersene conto.

L’autostima è un fattore determinante perché si possa verificare l’effetto Dunning-Kruger. Qualsiasi complesso di superiorità nasconde, in realtà, un complesso di inferiorità e altri problemi di autostima.

Piuttosto che accettare la realtà, queste persone preferiscono fingere una falsa competenza. Il bias cognitivo può colpire anche persone molto intelligenti.

Dove troviamo l’effetto Dunning-Kruger nella vita di tutti i giorni?

Analizziamo qualche esempio quotidiano dell’effetto Dunning-Kruger. Come anticipato, può colpire qualsiasi persona a prescindere dal grado di intelligenza.

1. Conversazioni di politica

La politica è uno dei temi sui quali le persone tendono a discorrere nella convinzione di avere un’opinione esatta e veritiera. Non è raro sentire opinioni semplicistiche riguardo argomenti politici di una certa complessità da parte di persone prive di una reale preparazione in materia.

2. Medicina e salute

Le scienze mediche sono un argomento spesso semplificato dalle persone, al punto da parlare con convinzione dell’efficacia di un medicinale piuttosto che un altro.

C’è chi ritiene che la propria esperienza personale, ben diversa dall’opinione di un vero specialista, gli dia la conoscenza necessaria ad aiutare gli altri.

3. Relazioni di coppia

Quando parliamo dei nostri problemi di coppia con un caro amico, potremmo ricevere una marea di consigli sul modo migliore di affrontare la situazione. Seppur spacciate come soluzioni efficienti, queste opinioni si basano su semplici aneddoti o supposizioni. 

Come evitare di cadere in questa trappola?

Se volete evitare questo bias cognitivo, la prima cosa che dovete fare è mettere in dubbio tutte le questioni che date per sicure. Iniziate a mettere in discussione le vostre finte certezze per arrivare a un’opinione più obiettiva.

Un altro modo per analizzare con buon senso le proprie capacità è informarsi regolarmente sui vari argomenti. Chi non approfondisce le nozioni apprese in passato, tende a esagerare quello che sa.

Madre parla con figlia.
Quest’effetto è frequente nelle relazioni sociali e può palesarsi ogni volta che diamo o riceviamo un consiglio.

Cosa dicono gli studi al riguardo?

Non esistono dati certi sull’effetto Dunning-Kruger: come suggeriscono gli articoli al riguardo, non è facile spiegare come mai le persone non siano in grado di accorgersi dei propri errori.

Alcuni studi hanno stabilito che quando una persona è riluttante a migliorare sotto un qualche aspetto, lo riesce a notare più in fretta. Ciò nonostante, chi difende lo studio originale di Dunning e Kruger sostiene l’idea secondo cui più è alta la fiducia in sé e nelle proprie capacità, più è difficile ammettere i propri difetti.

Questo accade perché il grado di fiducia in sé impedisce di sviluppare un senso di autocritica. Al contrario, si affronta la realtà a seconda di come conviene al soggetto.

Come trattare le persone che presentano l’effetto Dunning-Kruger?

È normale sentirsi impotenti di fronte a persone che affrontano in maniera semplicistica argomenti che disconoscono in realtà. L’ideale è mantenere la calma e ricordarsi che il problema è loro. Non bisogna lasciarsi condizionare né dare adito ai loro commenti.

Accettare le opinioni degli altri, per quanto siano strampalate, farà di noi persone emotivamente mature. Ricordiamo che nessuno è obbligato a condividere il nostro parere, anche se è quello giusto.


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