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I fischi nelle orecchie possono essere dovuti a diversi fattori. Se si riceve una diagnosi e un trattamento tempestivi, è possibile superare la condizione senza ulteriori conseguenze
È possibile sentire fischi nelle orecchie o ronzii. Sono fastidiosi, generano preoccupazione e talvolta la loro causa è sconosciuta.
Se si tratta di un rumore passeggero, il problema viene dimenticato e si torna alla normalità. In alcuni casi sentire fischi nelle orecchie può essere dovuto a fattori circostanziali:
Tuttavia, alcune persone provano con frequenza questo disagio e con intensità da moderata a forte. In questi casi dovreste recarvi subito dal medico.
Il ronzio forte e continuo in un orecchio o entrambi può essere dovuto a una grave patologia. Di solito di per sé non costituisce una malattia, bensì è un riflesso sintomatico di altre condizioni.
A seguire vediamo le possibili cause dei fischi nelle orecchie e alcuni consigli al riguardo. Tenete presente che può influire anche l’alimentazione.
Sentire fischi nelle orecchie è noto anche come tinniti o acufene. Possono essere definiti come sensazioni sonore nelle orecchie senza origine esterna. In altre parole, vengono avvertiti solo dalla persona in questione.
Circa 3,5 milioni di italiani soffrono di questo problema; sentono segnali acustici, pulsazioni o vibrazioni. La loro incidenza è maggiore nelle persone sopra i 40 anni.
Il tinnito o acufene si verifica per diversi motivi. Le cause più comuni sono quelle relative all’apparato uditivo, patologiche o meno.
Le cause non patologiche possono essere:
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Tra le cause patologiche troviamo:
Cause correlate ai traumi:
Altre condizioni che possono causare tinnito o acufene includono:
Se il fastidio è frequente e continuato, dovreste andare subito dal medico per ricevere una diagnosi. Sia che si tratti di acufene localizzato sia di una malattia che lo produce, il trattamento deve essere tempestivo. In questo modo, se ne evita l’aggravamento o la possibilità di conseguenze irreversibili.
Il medico potrebbe realizzare un test sonoro o richiedere studi clinici. È possibile che il paziente venga indirizzato ad altri specialisti come psichiatra, psicologo o endocrinologo.
Per quanto riguarda il trattamento, a seconda della causa, il medico sceglierà tra terapia farmacologica, soluzioni chirurgiche, terapie acustiche o radiofrequenza. Si consiglia di non prendere l’aspirina, poiché l’acido acetilsalicilico è dannoso in questi casi.
L’unica condizione in cui usare i rimedi casalinghi è quando la causa non è patologica. In questo caso, si consiglia il consumo di alcune sostanze o alimenti come ananas, Gingko Biloba o asciugamani caldi sulle orecchie.
Una delle misure di prevenzione speciali è evitare l’esposizione a rumori molto forti. In generale, è sufficiente avere sane abitudini di vita, mantenere la propria salute fisica e psicologica.
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Se la diagnosi e il trattamento sono tempestivi, ci sono buone possibilità di superare la condizione senza conseguenze. Al contrario, la mancanza di attenzione al problema rappresenta grandi rischi per la salute.
Una condizione prolungata di acufene può degenerare in perdita dell’udito prodotta dall’esaurimento delle cellule uditive.
Tuttavia, può anche produrre il contrario: iperacusia, un’alta sensibilità agli stimoli uditivi acquisita a causa della sovrastimolazione uditiva.
Altri danni collaterali dell’acufene sono una minore qualità di vita e minori prestazioni sul lavoro. Allo stesso modo, il paziente è esposto a soffrire di mal di testa, vertigini, insonnia, depressione o ansia, tra molti altri disturbi.