
Con il termine sindrome di astinenza neonatale si indica un insieme di sintomi accusato dal neonato esposto durante la gravidanza…
A volte il pianto è la conseguenza dello sviluppo incompleto dell'esofago oppure di un alimento nella dieta della madre che provoca irritazione al bambino. In ogni caso, la situazione dovrà essere valutata dal pediatra.
Ci possono essere molti motivi per cui il bambino piange dopo l’allattamento. In ogni caso, è sempre causa di stress e preoccupazione per i genitori che cominceranno a chiedersi cosa sta succedendo.
In questo articolo presentiamo le possibili cause di questa reazione e come intervenire per migliorare la situazione.
Per poter agire, dobbiamo prima di tutto individuare il motivo per cui il bambino piange dopo aver mangiato. Le ragioni potrebbero essere molteplici. In qualsiasi caso è sempre raccomandabile recarsi dal pediatra per valutare la situazione.
La madre deve considerare che le sostanze degli alimenti da lei ingeriti finiscono nel latte materno e, quindi, vengono assimilate dal bambino durante l’allattamento. Potrebbe pertanto accadere che qualche alimento possa causare allergia al bambino. A questo proposito, è necessario individuare i cibi che fanno piangere il bambino durante o dopo l’allattamento.
Lo stesso discorso vale per i bambini che vengono allattati al biberon. Se il piccolo è allergico a uno qualsiasi dei componenti del latte che sta assumendo, è normale che pianga durante la poppata. Per questo motivo è sempre importante consultare il pediatra.
Come già indicato, un cibo consumato dalla madre potrebbe scatenare un’allergia nel neonato. Sarebbe meglio evitare alcuni alimenti durante l’allattamento, tra i quali:
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Il cibo arriva allo stomaco attraverso l’esofago, ma in caso di reflusso il cibo ingerito risale dall’esofago irritando. La sensazione è piuttosto sgradevole, quindi è normale che un bambino con reflusso gastroesofageo pianga dopo la poppata.
Nei bambini l’esofago non è ancora pienamente sviluppato, quindi non dovrebbe sorprendere che a volte si verifichino problemi di reflusso. In realtà, si tratta di uno dei disturbi più frequenti in età pediatrica.
Oltre al piangere, è comune che il bambino vomiti il latte appena ingerito. A mano a mano che il bambino cresce e l’esofago si sviluppa pienamente, i sintomi e il pianto dovrebbero sparire.
Il reflusso gastroesofageo è, dunque, normale. Nonostante ciò, se perdura a lungo (più di 12 mesi), il bambino potrebbe soffrire della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), che richiede un trattamento medico. I sintomi di questa patologia includono:
In questi casi, il pediatra richiederà l’esecuzione dei relativi esami diagnostici e, una volta individuato il problema, avvierà il trattamento adeguato.
Un’altra possibile causa per cui il bambino piange dopo la poppata è la posizione in cui si allatta. Se il bambino adotta una posizione errata, assieme al cibo ingerisce anche aria o mangia troppo in fretta. A causa del disagio che prova, potrebbe cominciare a piangere.
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A seconda della causa del pianto, possiamo adottare diverse soluzioni. È sempre indispensabile, tuttavia, consultare il pediatra.