Il Coronavirus attacca i polmoni: come e perché

Lo studio pubblicato sulla rivista "Intensive Care Med" ci spiega in che modo il Coronavirus agisce sulle cellule dei polmoni. Ipotizza, inoltre, che il SARS-Cov-2 si faccia strada nel corpo anche attraverso l'intestino. 
Il Coronavirus attacca i polmoni: come e perché
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Gli studi finora pubblicati sul nuovo Coronavirus indicano come effetto più evidente del contagio un’infezione a carico delle cellule polmonari. Sebbene il COVID-19 sia apparso solo tre mesi fa, sono già numerose le ricerche per spiegare il meccanismo d’azione del virus a carico dei polmoni. Vediamo dunque in che modo il Coronavirus attacca i polmoni.

Al momento tutto indica che la trasmissione del virus avvenga attraverso le goccioline di saliva o di muco emesse da chi è infetto quando starnutisce, tossisce o parla. Se le goccioline entrano a contatto con gli occhi, il naso e la bocca di una persona sana, il virus entra nell’organismo.

Una volta all’interno, le goccioline si dirigono velocemente verso la parte posteriore delle fosse nasali e verso la mucosa della gola. Si produce quindi una specie di “aggancio” tra il virus e le cellule del contagiato. A questo punto il SARS-CoV-2 comincia il suo viaggio infettivo.

In che modo il Coronavirus si aggrappa alle cellule e attacca i polmoni

Il Coronavirus è ricoperto da strutture proteiche a forma di aculeo. Mediante queste si aggancia alla membrana delle cellule che incontra e le invade con il proprio materiale genetico. L’effetto di questo scambio è che la stessa cellula comincia ad aiutare il virus a moltiplicarsi, impedendo al sistema immunitario di agire come dovrebbe.

In questo modo, il virus si replica varie volte. Ogni cellula che si rompe rilascia particelle virali che vanno a infettare le cellule accanto. A poco a poco, il Coronavirus avanza dalla gola ai bronchi.

Quando il SARS-coV2 raggiunge i polmoni, le mucose polmonari si infiammano. Gli alveoli, simili a piccole sacche d’aria, possono danneggiarsi. L’infezione obbliga gli alveoli a lavorare più intensamente per portare ossigeno al sangue ed espellere l’anidride carbonica.

L’infiammazione, insieme all’alterato scambio di ossigeno, porta i polmoni a riempirsi di muco, pus e cellule morte. Questo può portare allo sviluppo di una polmonite. A sua volta la polmonite può causare una sindrome da distress respiratorio acuto. A questo punto è possibile respirare solo con l’aiuto di una macchina.

Donna con la tosse
Uno dei principali sintomi del covid-19 è la tosse per l’affinità del Coronavirus con il sistema respiratorio

Il Coronavirus e le cellule polmonari

Uno studio pubblicato sulla rivista Intensive Care Med descrive in modo dettagliato il processo attraverso cui il Coronavirus si lega alle cellule polmonari. La ricerca si è servita di strumenti di simulazione digitale.

La ricerca sostiene che il virus può aderire alle cellule dei polmoni poiché i suoi arpioni – le cosiddette spicole o spikes – sono affini al recettore ACE2, una proteina presente nelle cellule dei polmoni umani. Questa somiglianza fa in modo che “si incastrino alla perfezione”.

I ricercatori paragonano questa affinità a un serratura con la sua chiave. Ciò spiegherebbe anche il motivo per cui questa malattia è così contagiosa. Il virus riconosce bene i recettori ACE2, quindi si trasmette facilmente. Parlando per immagini, è come se la serratura attirasse la chiave e viceversa.

Malattia polmonare, medico e lente di ingrandimento
Le proteine del Coronavirus hanno affinità con le cellule dei polmoni, ed è qui che causano maggiore danno.

Perché il Coronavirus attacca i polmoni?

Molti si chiedono perché il virus attacchi in modo particolare i polmoni. Una prima risposta è che questi organi sono particolarmente vulnerabili a tutti i virus inalati. Tuttavia, la ricerca di Intensive Care Med indica anche altri fattori.

Innanzitutto lo studio evidenzia che l’83% delle cellule che servono come “serratura” per la “chiave” Coronavirus si trova negli alveoli polmonari. Sono quindi le stesse cellule dei polmoni a facilitare la diffusione del virus. Esse rappresentano terreno fertile per il SARS-CoV-2.

I ricercatori, tuttavia, specificano che queste cellule polmonari non sono le uniche a incastrarsi bene con il Coronavirus. Altri organi offrono “serrature” analoghe: il cuore, i reni, l’intestino e l’endotelio. Si ipotizza, in particolare, che l’intestino sia un sito di accesso importante per il Coronavirus. 

Questi dati confermerebbero l’ipotesi che la pandemia sia cominciata attraverso il consumo di alcuni alimenti nel mercato di Wuhan. Se questo verrà dimostrato in via definitiva, potrebbe essere un passo importante per identificare le vie di trasmissione del virus e le strategie di contenimento.

Cosa apportano queste scoperte?

Dal momento che stiamo affrontando un problema nuovo e una pandemia con molti interrogativi aperti, qualunque scoperta è rilevante. Equipe di ricercatori in tutto il mondo stanno condividendo i progressi in tempo reale per muoversi più in fretta.

Conoscere il meccanismo tramite cui il Coronavirus attacca i polmoni rappresenta uno strumento necessario ai medici per capire come trattare le complicanze dell’infezione.


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