Lutto perinatale, cosa patiscono le donne

Il decesso del feto a partire dalla ventiduesima settimana di gestazione o persino una settimana dopo la nascita è conosciuto come morte perinatale. Il lutto che ne consegue sarà intenso.
Lutto perinatale, cosa patiscono le donne

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Il lutto perinatale è quello che segue alla morte del feto prima di nascere o pochi giorni dopo la nascita. È un dolore intenso che coglie alla sprovvista la donna, il partner e tutta la famiglia.

La donna incinta si è abituata all’idea del bambino che sta per arrivare, è pienamente coinvolta nel processo e aspetta con gioia il giorno in cui diventerà madre. Per diversi motivi, tuttavia, può capitare che il piccolo muoia, lasciando tutti costernati.

La donna, il partner e la famiglia devono quindi affrontare il lutto perinatale. Come ogni perdita di una persona cara, anche questa lascia un profondo segno emotivo, con l’aggravante che i genitori e i familiari più intimi non sono arrivati a conoscere il piccolo.

Quando la gravidanza rientra in una triste statistica

Donna incinta

La conferma di una gravidanza desiderata è un’esplosione di felicità. Quasi inevitabilmente inizia un turbinio di emozioni, desideri e aspettative. Tuttavia, bisogna superare il primo trimestre prima di essere sicuri che la gravidanza stia procedendo senza seri rischi.

Vengono definiti aborti spontanei quelli che si verificano prima della dodicesima o tredicesima settimana di gestazione. Sebbene non provochino un malessere emotivo intenso nella donna, tecnicamente rientrano nel cosiddetto lutto perinatale.

Questo lutto è definito perinatale perché scaturisce dalla morte del piccolo durante il periodo perinatale, ovvero quello che trascorre dalla ventiduesima settimana di gestazione fino alla settimana successiva alla nascita.

Il lutto perinatale viene vissuto in silenzio

Piedi del neonato

Al dolore intenso che deriva dalla perdita di un figlio aspettato con desiderio si somma il mancato riconoscimento del lutto perinatale da parte degli ambienti sociali e lavorativi dei genitori. Ciò rende più complesso e lento il percorso di accettazione e guarigione.

Sono diversi i fattori che possono intensificare il malessere emotivo provato dalla donna che ha perso il suo bambino:

  • Aborti spontanei o morti perinatali precedenti che non è stata capace di superare.
  • Il tempo impiegato per concepire il bambino.
  • L’età della donna che con il passare del tempo esercita ulteriore pressione sul concepimento.
  • La perdita di una gravidanza multipla.
  • I sentimenti di attaccamento generatisi, soprattutto se si è visto nascere il bambino.
  • Assenza di sostegno sociale. Le assicurazioni mediche e i centri ospedalieri non sempre prevedono condizioni apposite in questi casi.
  • L’assenza del padre che non si è assunto le sue responsabilità in merito alla gravidanza.
  • L’impossibilità di condividere esperienze e ricordi con la famiglia o la cerchia sociale, di aver dato un nome al piccolo o averlo salutato.

Fasi del lutto perinatale

Il lutto perinatale può durare giorni, settimane, mesi o persino anni. Dipenderà tutto dal temperamento della donna e dalle condizioni in cui si è verificato il decesso del bambino.

Come ogni lutto, è costituito da diverse fasi o tappe.

Fase di negazione

All’inizio costa fatica accettare il decesso perinatale. La mente della donna non era preparata a ricevere una notizia così traumatica.

Questo stato di shock e incredulità è il meccanismo mentale atto a digerire poco per volta l’opprimente realtà.

Fase di rabbia

Donna disperata

Si presenta quando la madre si sente in colpa per quanto accaduto. Prova rabbia verso se stessa, verso il partner, verso i medici entrati in contatto con il bambino.

Se la donna è credente, se la prenderà persino con Dio, perché è incapace di comprendere il motivo della situazione verificatasi. È altrettanto comune che si presenti invidia nei confronti delle coppie che conducono la gravidanza senza complicazioni e possono vivere gioiosamente con i propri figli.

Fase di negoziazione

Questa fase inizia quando la colpa si trasforma in confusione. “Se avessi fatto questo o quello” è l’idea che mobilita o turba i genitori che hanno sofferto la perdita.

Si chiedono di continuo cosa sarebbe successo se invece di aver compiuto una determinata azione, si sarebbero comportati diversamente per evitare il decesso del figlio. Immaginano anche quanto sarebbe stato bello aver avuto il piccolo.

Fase di depressione

Donna depressa per morte perinatale

La negoziazione dura poco e cede il passo alla depressione. Dinanzi all’irrevocabile realtà rappresentata dalla morte perinatale, si presentano emozioni o sintomi quali tristezza, svogliatezza, disturbi del sonno o inappetenza.

Fa capolino anche l’ansia riguardo al dubbio di poter restare di nuovo incinta o la paura che accada lo stesso durante la gravidanza successiva.

Fase di accettazione

È la fase finale del percorso di lutto perinatale. Arriva un momento in cui si accetta che bisogna continuare a vivere a dispetto della perdita subita.

A poco a poco si recupera la routine quotidiana. Tuttavia, affinché sorga la speranza di concepire un nuovo bambino, deve passare ancora diverso tempo.

Per superare il lutto perinatale

Se avete appena subito la perdita del vostro bambino, avete il diritto di vivere il lutto perinatale. È indispensabile per piangere, accettare e sanare la ferita lasciata dal finale amaro della gravidanza.

Ecco alcune raccomandazioni per vivere e superare le diverse fasi del lutto perinatale:

  • Il  medico deve fornire una spiegazione dettagliata delle ragioni mediche che hanno causato la perdita, così come delle conseguenze che possono interessare le gravidanze future.
  • Non privatevi di nominare il piccolo davanti al partner, alla famiglia, agli amici o ai colleghi di lavoro. Non dovete dimenticare il bambino per elaborare il lutto.
  • Piangete con totale libertà la vostra perdita. Evitate di imporvi delle date di scadenza per riprendervi dall’accaduto.
  • Dovete fare tutto il necessario per stare un po’ meglio giorno dopo giorno.
  • Non dimenticate di prendervi cura della vostra salute fisica ed emotiva. Se avete bisogno dell’aiuto di un professionista, non esitate a cercarlo.
  • Nessuno può farvi pressione riguardo a cosa deciderete di fare con gli indumenti o gli accessori acquistati per il neonato.
  • Ridere fa bene. Non abbiate paura di disonorare il ricordo del bambino se riuscite a sorridere o rallegrarvi.
  • Se avete bisogno di un rituale per salutare, onorare o ricordare il bambino, fatelo.

Riflessioni finali

Il lutto perinatale deve essere vissuto indipendentemente dai motivi che hanno causato la perdita. La donna, il partner e la famiglia hanno il diritto di vivere e superare il loro dolore. Con il tempo recupereranno la normalità; bisogna avere pazienza e saper aspettare.


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