Sono madre, non schiava dei lavori domestici: la lettera di una donna australiana

Nonostante i lavori domestici, una donna deve poter trovare anche tempo per se stessa, senza curarsi di quello che pensano gli altri e sforzandosi di trovare la propria felicità.
Sono madre, non schiava dei lavori domestici: la lettera di una donna australiana

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2019

“Essere una buona madre, una buona moglie, una brava persona non significa passare l’eternità a pulire casa”. Questa frase è diventata virale su internet qualche mese fa, dopo che Constance, una donna australiana di 32 anni, ha pubblicato un’intensa lettera aperta su Facebook.

Constance Hall è una donna molto impegnata sui social network; nel suo blog emerge il suo stile di vita di mamma attiva.

Non ha problemi a mostrare le smagliature della gravidanza e si sforza di incoraggiare le altre mamme a mantenere relazioni sociali, interessi e passioni proprie.

A gennaio ha pubblicato una lettera, quasi un appello di una madre che rivendica il suo spazio nella società e il diritto di affiancare, alla responsabilità di essere genitori, la cura di sé.

Sono madre, sono donna: la lettera di Constance Hall

Constance Hall è una di quelle donne che non esitano a portare i loro figli quasi ovunque. Li prende in braccio e li porta a fare la spesa oppure in spiaggia, per passare qualche ora con gli altri bambini e le sue amiche.

Non vuole fare una vita di rinunce e, quindi, ha stabilito due priorità molto ferme: i suoi figli e se stessa.

Stanca di sentire molte delle sue amiche definirsi “casalinghe” invece che “madri” e di vedere alcune di loro cadere in depressione e sentirsi impotenti e sole, ha deciso di scrivere queste righe di incoraggiamento.

Donna incinta seduta al parco

“Scrivo a quella donna al parco, che guarda il suo cellulare senza far troppo caso ai suoi figli.  Ti ammiro.  Perché non ti preoccupi di dimostrare agli altri che sei sempre operativa, 24 ore al giorno Perché te ne freghi di quello che pensano di te questi “gruppi di mamme poliziotto”.

Alla donna che ha una pila di piatti e di roba da lavare, ma si chiude la porta di casa alle spalle per prendere un caffè con le sue amiche.  Ti ammiro.  Essere una buona madre, una buona moglie, una brava persona non significa passare l’eternità a pulire casa. Se lasci tutto lì e aspetti un po’, verranno le tue amiche a lavarti i piatti. Fidati.

Alla donna seduta dal dottore, che aspetta pazientemente in coda per chiedere degli antidepressivi.  Ti ammiro.  La depressione post partum è una vera agonia, ma tu stai lottando; non confondere la depressione con la resa. Hai deciso di reagire, tu per me sei una regina guerriera.

Troppo spesso confondiamo la debolezza con la forza; riuscire a chiedere aiuto vuol dire essere forti.  E tu lo sei.  Quante donne nella tua situazione non trovano il coraggio di parlarne.

Alla donna che non ha smaltito tutti i chili presi con la gravidanza.  Ti ammiro. Quando cominci un nuovo lavoro che dura 24 ore al giorno, non retribuito e che ti impegnerà per i prossimi 20 anni, non è il momento migliore per rinunciare alla torta.

Mangia la torta, mangiala pure tutta quella cavolo di torta e che si fotta chi osa dirti qualcosa. Il tuo nuovo corpo non deve diventare improvvisamente un fatto di dominio pubblico.

L’importanza di stabilire delle priorità nella vita

Bambino succhia il latte

Le idee di Constance Hall si possono condividere o meno. Per alcune mamme è importante avere la casa pulita e i piatti al loro posto, per altre è importante dedicare tutto il tempo ai figli.

C’è anche chi riesce a conciliare bene le due cose.

La parole contenute nella lettera, però, vanno al di là di questo.

  • Essere madre non significa rinunciare completamente alla propria vita, alle amicizie, ai sogni o ad un progetto lavorativo. Non si deve rinunciare, ma cambiare, perché si cresce come esseri umani.
  • Sicuramente, dopo la nascita di un figlio, la vita quotidiana non sarà più la stessa; si presenteranno nuove sfide, complicazioni e in alcuni momenti potremmo sentirci scoraggiate. Tuttavia, essere genitori, educare, implica essere forti, flessibili e capaci di lottare ogni giorno per le persone che amiamo.
  • È importante stabilire le priorità: ricordate che se voi non siete felici, non riuscirete a fare felici i vostri cari. 
  • Se ad un certo punto vi sentite disperate, non esitate ad uscire di casa con i bambini, per prendere il sole, per parlare con le altre madri e circondarvi di persone che vi aiutino a ricordare quanto sia meraviglioso vivere e crescere un figlio.

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