
Le malattie della tiroide in gravidanza rappresentano la seconda causa di complicazioni durante lo sviluppo del feto. Come riporta un…
Mettere in moto un processo meraviglioso vuol dire tenere in conto anche eventuali malattie o complicazioni. Un controllo medico costante, della madre e del bambino, è fondamentale per prevenire le malattie tipiche della gravidanza.
Ogni organismo è diverso dagli altri e talvolta la gravidanza può andare incontro a complicazioni, rischi o patologie. Le cause possono essere diverse, dall’abuso di determinate sostanze all’età avanzata. Se avete deciso di avere un figlio, è importante essere informati sulle malattie della gravidanza.
Durante i nove mesi di gestazione, uno staff medico è a nostra disposizione per monitorare l’evoluzione della madre e del bambino. Ciò nonostante c’è sempre il rischio di sviluppare alcune malattie tipiche della gravidanza.
È uno dei disturbi più comuni durante la gestazione ed è definita come la riduzione significativa dei globuli rossi. L’anemia causa un deficit di ferro nel sangue, elemento che il nostro corpo non può produrre e che, quindi, deve essere ottenuto tramite il cibo.
I sintomi dell’anemia sono: pallore, stanchezza estrema, tachicardia e crescita anomala del feto. Il trattamento consigliato è il consumo di integratori di ferro, vitamina B12, acido folico o trasfusioni di sangue.
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Si manifesta con tosse, mal di testa, febbre, congiuntivite, linfonodi ingrossati ed eruzioni cutanee sul viso e sul corpo. La rosolia in gravidanza può nuocere gravemente alla salute del bambino che non possiede ancora sufficienti anticorpi.
Se la madre non è vaccinata, per prima cosa dovrà evitare assolutamente ogni contatto con persone affette da rosolia. Se invece contrae la malattia, il medico le prescriverà un trattamento a base di immunoglobuline; dopo il parto verrà invitata a vaccinarsi per prevenire eventuali ricadute.
I sintomi sono arrossamento, irritazione, prurito, dolore, bruciore, gonfiore della vagina e dei genitali esterni. La maggiore predisposizione è spiegata dai cambiamenti ormonali. Queste infezioni non coinvolgono, per fortuna, il bambino poiché l’utero è un sistema chiuso che impedisce il passaggio dei batteri verso l’interno.
L’importante è capire se le perdite sono diverse dal solito e prenotare una visita ginecologica prima possibile. Le terapie più efficaci sono i probiotici vaginali, gli antimicotici o i battericidi locali.
Occorre ricordare che un’infezione di questo tipo rende necessario un trattamento medico anche per il partner che può aver contratto la malattia e ricontagiare la futura mamma.
Si sviluppa nel secondo trimestre di gravidanza ed è una delle malattie della gravidanza che colpisce dall’1 al 3% delle donne. La causa principale sono gli alti livelli di zucchero nel sangue. Se non si interviene per tempo, può sfociare in problemi come crescita eccessiva del feto, preeclampsia e ipoglicemia.
È possibile prevenire questa condizione con una dieta equilibrata e un programma di esercizi calibrati sulla settimana di gestazione e mediante esami del sangue. In caso di necessità, il medico prescrive una terapia insulinica.
Esistono tre forme:
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Si tratta di un ceppo batterico che risiede nell’intestino, nel retto e nella vagina. Circa il 25% delle donne è portatrice di streptococco di tipo B; quando contagia il bambino, può causare setticemia, polmonite e meningite.
La sintomatologia può richiedere tre-quattro mesi prima di manifestarsi. Sebbene questo tipo di infezione sia grave e perfino mortale, può essere risolta velocemente con farmaci e antibiotici appropriati.
Le sane abitudini e i controlli medici sono il modo più efficace per evitare qualunque problema prima, durante e dopo la gravidanza. È indispensabile seguire le istruzioni del ginecologo e capire che la priorità spetta al benessere del bambino e della mamma.