Novità in dermatologia per il 2022
È appena cominciato un nuovo anno e siamo ansiosi di sapere quali novità ci riserva la medicina. Molti hanno gli occhi puntati sul campo della dermatologia e non solo gli specialisti, poiché sempre più persone si interessano alla cura della pelle e dei capelli.
Avere una pelle sana e senza imperfezioni non si ottiene dall’oggi al domani. Richiede cure costanti e la supervisione di un dermatologo esperto.
Vi sveliamo quali sono le novità in dermatologia del 2022.
Ruxolitinib topico approvato dalla FDA per la dermatite atopica
Grazie a una recente scoperta, il ruxolitinib topico è emerso come terapia a breve termine per il trattamento della dermatite atopica. Secondo una ricerca condotta su adolescenti e adulti con eczema (da lieve a moderato), l’applicazione di una crema a base di ruxolitinib ha ridotto rossore e prurito.
Sulla base di questi risultati, la statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha approvato questo farmaco per la dermatite atopica a breve termine. Tuttavia, nonostante le buone notizie, sono ancora necessari ulteriori studi per verificarne la sicurezza a lungo termine.
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Lo spinosad topico può curare la scabbia, afferma la FDA
Durante la pandemia di COVID-19, in alcuni paesi europei è stato osservato un aumento dei casi di scabbia. L’ente FDA ha confermato che lo spinosad topico può curare questa malattia.
Lo studio alla base di questi risultati ha rilevato che una singola applicazione di sospensione topica ha curato il 78% dei bambini e degli adulti partecipanti. Tuttavia, va notato che non è stato ancora confrontato con altri trattamenti preferenziali per questa malattia.
Altre novità dermatologiche del 2022
Questa non è l’unica novità che il nuovo anno ci ha portato. La ricerca ha valutato come la gravidanza influisca sulle pazienti con orticaria cronica. In un’indagine condotta su 288 donne in gravidanza con questa malattia, il 51% delle partecipanti ha riportato un miglioramento, il 29% un peggioramento e il 20% non ha osservato alcun cambiamento.
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Infine, è stata valutata l’efficacia del bimekizumab sull’idrosadenite suppurativa, una malattia caratterizzata da piaghe dolorose sotto pelle. Lo studio pubblicato su JAMA Dermatology ha rilevato che nella prima settimana il 57% dei pazienti ha notato un miglioramento. Tuttavia, sono attesi ulteriori risultati.
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