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Ogni volta che alle nostre orecchie arriva un pettegolezzo, invece di ingigantirlo ed aiutare a diffonderlo, dobbiamo applicare dei filtri per neutralizzarlo, anche quando non ci riguarda personalmente.
Il pettegolezzo infondato, malizioso e falso trova lo spazio per svilupparsi in quasi tutti i contesti sociali in cui ci muoviamo, causando tutta una serie di problemi individuali e sociali molto importanti.
Oltre ad essere responsabile del danno che può arrecare tale pettegolezzo, colui che mette in circolo certe voci in un determinato ambiente riesce anche a guadagnarsi, all’interno dello stesso, una certa posizione di potere attraverso una serie di maliziose astuzie.
La dinamica che acquisisce la “vita” di un pettegolezzo, di solito, è resa possibile grazie all’intervento di tre “personaggi” fondamentali: l’ipocrita che crea la diceria, il pettegolo che la diffonde e l’ingenuo che la prende per vera senza porsi nessuna domanda.
Ed è proprio questa pericolosa dinamica, armoniosa e perfetta, che trasforma il pettegolezzo in informazione veritiera e fa sì che, in poco tempo, il gruppo in cui è stato messa in circolo tale voce finisca per crederci.
Se poi pensiamo che oggigiorno il pettegolezzo sembra aver trovato il suo habitat naturale e perfetto nei social network. Questi ben si prestano alla rapida diffusione di qualsiasi informazione, possiamo facilmente comprendere l’incredibile impatto che una notizia infondata può avere sulla nostra società.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che il pettegolezzo muore quando giunge alle orecchie di persone intelligenti. Ecco, dunque, perché è importante essere critici con le informazioni che arrivano fino a noi e frenare con decisione questi “informatori”dal pettegolezzo facile, sempre presenti anche nelle nostre cerchie più intime.
Anche se è difficile da credere, il pettegolezzo esercita un enorme fascino sugli esseri umani, al punto che questo fenomeno sociologico ha anche suscitato l’interesse della psicologia, che l’ha studiato a fondo.
Gordon Allport, ad esempio, è stato uno dei più famosi e noti psicologi che si è dedicato allo studio della personalità nel XX sec. Nel suo libro “The psychology of rumor” (La psicologia dei pettegolezzi), pubblicato nel 1947, lo psicologo rivela alcuni concetti chiari e decisivi riguardo a questa condotta così diffusa tra gli esseri umani. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Riflettiamo sul successo che, ad esempio, hanno avuto -e continuano ad avere- le riviste ed i programmi che si occupano di cronaca rosa e di gossip sulla vita dei famosi, che hanno creato un vero e proprio mondo a sé..
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A volte il pettegolezzo viene “lanciato” con cattive intenzioni, con il proposito di screditare qualcuno e, al tempo stesso, acquisire una certa notorietà, sfruttando i meccanismi sociali ad esso collegati.
Il problema, in questo caso, è che tra colui che ha messo in giro determinate voci e la vittima di tale pettegolezzo, vi è una schiera di personaggi nocivi e dannosi che attuano il meccanismo stesso del pettegolezzo.
Questi, lungi dal tentare di frenare le male lingue e neutralizzare il pettegolezzo mediante un ascolto critico, si fa prendere la mano e si rende complice della diffusione di notizie false.
Come succede, ad esempio, quando sui social network appare una bufala, ovvero una notizia infondata, e immediatamente viene riprodotta e condivisa dai più, i quali non si accertano nemmeno se si tratti di un’informazione vera o meno.
Di solito accade con notizie che hanno un forte impatto emotivo sull’opinione pubblica. Si tratta di informazioni che ci colpiscono così tanto da non avere nemmeno il tempo di valutarle con occhio critico. Al contrario, ci sentiamo chiamati a schierarci con urgenza, a condividerla con familiari e amici per impressionarli, poiché così facendo, sentiamo una certa gratificazione.
È chiaro che il pettegolezzo trova terreno fertile su cui attecchire nelle persone ingenue. Quando, invece, queste dicerie giungo all’orecchio di persone sagge ed accorte, queste sanno come valutarle in modo critico prima di prenderle come verità assolute.
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Nel caso in cui il pettegolezzo che giunge fino a noi riguardi un’altra persona, vale la pena ricordare l’insegnamento del grande filosofo Socrate. Di voci e dicerie e, soprattutto, riguardo al modo in cui possiamo spezzare la catena del pettegolezzo dice: ogni volta che qualcuno ci parlerà male di qualcun altro, passeremo tale informazione al vaglio dei tre filtri del saggio.
Analizzeremo, cioè, il contenuto di quanto ci è stato riferito ponendoci tre domande. Queste ci aiuteranno a neutralizzare l’informazione nel caso si trattasse solo di una diceria. Ecco i tre filtri del saggio, fondamentali per “arginare” il pettegolezzo: