Molte coppie vivono cosiddette relazioni a intermittenza. Si lasciano per poi darsi diverse volte una nuova opportunità. Gli amori a intermittenza si verificano quando una coppia è troppo unita, quando due partner stanno assieme da molti anni o quando uno dei due (o entrambi) soffrono di dipendenza affettiva.
Tutti questi scenari portano la coppia a non voler chiudere la relazione e a provare a dare al rapporto una nuova possibilità. Il problema, però, è che tutto questo finisce per essere una vera e propria tortura.
La tortura dei molteplici lutti nelle relazioni a intermittenza
Nel corso della nostra vita dobbiamo affrontare molti lutti: perdere una persona cara, la fine di un rapporto, essere licenziati…
I lutti sono processi difficili da affrontare che, se non elaborati adeguatamente, possono causare depressione. Le persone con esperienza di amori a intermittenza ci sono particolarmente abituate, con la differenza che per loro non arriva mai la fase finale di elaborazione del lutto.
Ecco le varie fasi del lutto e come reagiscono le persone che affrontano una relazione a intermittenza:
- Negazione: si tende a negare che la relazione non abbia funzionato; non si vuole vedere la realtà e si agisce come se non fosse successo nulla. Quando questa fase si esaurisce, inizia la fase successiva.
- Ira: si tratta di una fase in cui i due ex si incolpano vicendevolmente del fallimento della relazione, dei problemi e del perché non abbia funzionato. Si ricordano solo gli aspetti negativi e si vede la propria relazione con rabbia.
- Tristezza: dopo aver perso il controllo, dopo un’emozione molto forte, se ne prova un’altra. Una tristezza immensa che paralizza, che fa ricordare solo il buono e provare nostalgia perché quei momenti appartengono al passato.
- Negazione: si cerca di tornare insieme al partner e ci si riesce. La tristezza fa ricordare il valore di quanto vissuto e per questo motivo, si dà alla relazione una seconda occasione. Ci si ostina a non rinunciare al rapporto.
- Accettazione: accettare che la relazione non funziona, che anche se dovessimo darle una nuova occasione, il fallimento è dietro l’angolo.
Tuttavia, coloro i quali sono coinvolti in relazioni a intermittenza non vogliono accettare che esse abbiano una data di scadenza.
Per questo motivo, durante la fase della negazione, giungono di comune accordo che è il caso di darsi un’altra occasione. E questo probabilmente con la promessa del “cambierò”.
Relazioni a intermittenza e paure
Il fatto che le relazioni di questo tipo non possano giungere alla fase finale dell’elaborazione del lutto, che prevede la chiusura di una relazione in vista di un nuovo cammino da intraprendere, comporta non pochi timori.
Le persone che stanno insieme da più di 6 o 8 anni hanno condiviso molte esperienze e tengono talmente tanto l’uno all’altro da non vedere la possibilità di non lottare per la propria relazione.
Per questo motivo, anche se le rotture (a volte camuffate sotto il “è che ho bisogno di tempo”) celano un problema, queste persone continuano a tentare e ritentare a qualunque costo.
È normale avere delle crisi di coppia, ma non è normale “rompere” più volte e tornare insieme dopo poco per riprovarci. Così facendo, ci si costringe ad affrontare piccoli lutti che segnano entrambi i partner. Si sta ignorando il vero problema.
Nel caso in cui i due partner siano entrambi dipendenti, sorge la stessa situazione. Le relazioni a intermittenza rappresentano l’impossibilità di vivere l’uno senza l’altro, di continuare con la propria vita senza l’altra persona.
In questi casi, lasciare andare il partner sembra costare un’enorme fatica e si dà forzatamente una nuova opportunità alla relazione, come se potessimo ricominciare da zero nel rapporto di coppia (quando in realtà non è così).
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Ciò che non ha funzionato in passato non funzionerà
Qual è il problema in una relazione che si è rotta e che si cerca di riparare molte volte? Forse non sappiamo affrontare il conflitto o sbattiamo più volte contro lo stesso muro.
Se il problema risiede nel fatto che la nostra personalità e il nostro partner divergono su certi argomenti, ad esempio se ci sono diverse prospettive di vita o se si hanno obiettivi non affini (uno vuole vivere all’estero, l’altro vuole rimanere nel suo paese natio, per fare un esempio) non ci sarà modo di far convergere le opinioni.
Le promesse di cambiamento, i tentativi di farci andare a genio quello che non concepiamo come possibile non darà alcun frutto.
Se, al contrario, il problema è dovuto al fatto che i partner lavorano insieme o che hanno figli e tutto lo stress che ne consegue, allora bisogna valutare come gestire la situazione nel modo più appropriato.
Cercare l’assistenza di un professionista o sottoporsi a una terapia di coppia può aiutare.
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Le relazioni a intermittenza sono una vera tortura. Per questo motivo, dobbiamo fare chiarezza sull’origine del problema, capire se stiamo dando inutili opportunità o se, piuttosto, dobbiamo solo imparare a gestire meglio alcuni aspetti della nostra vita.
Bibliografia
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