Sensazione di presenza: così la scienza spiega i fantasmi

Avvertire una presenza in una stanza, sentire che qualcuno ci guarda o ci insegue: molte esperienze paranormali possono essere spiegate attraverso la sensazione di presenza. Di cosa si tratta?
Sensazione di presenza: così la scienza spiega i fantasmi

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

Abbiamo tutti sperimentato la sensazione di una presenza nella stanza quando in realtà è vuota oppure di essere inseguiti o spiati. Sebbene alcuni di noi interpretino queste esperienze come paranormali, la scienza le definisce “sensazione di presenza”.

Provoca spesso sentimenti di angoscia, terrore e ansia ed è più comune di quanto pensiamo. Spesso è correlata a un disturbo della percezione sensoriale. Vediamo dal punto di vista scientifico cos’è esattamente la sensazione di presenza.

Sensazione di presenza: caratteristiche

Sensazione di presenza e basi neurali.
Nonostante le interpretazioni paranormali e persino religiose, la scienza spiega la sensazione di presenza attraverso teorie neurologiche.

Esiste consenso tra i ricercatori che tutti i comportamenti e le esperienze umane possano essere spiegate attraverso processi chimici ed elettromagnetici nel cervello. Cioè, tutto ciò che possiamo vedere, sentire o fare risponde a complessi processi cerebrali.

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Questo accade, come non potrebbe essere altrimenti, nelle esperienze paranormali. Tra tutte queste spicca ciò che è nota come sensazione di presenza, l’impressione di non essere soli in una stanza, che ci sia qualcuno dietro di noi o che ci stia guardando.

Queste esperienze possano verificarsi in persone a cui è stato diagnosticato un disturbo mentale (psicosi, schizofrenia e altri), ma in realtà è una sensazione che può provare chiunque. Può essere spiegata in due modi, attraverso le distorsioni percettive e i deliri percettivi.

La distorsione percettiva è intesa come stimolo reale o tangibile che il cervello interpreta male durante la codifica. Cioè, provoca la reazione ma il cervello, non essendo in grado di interpretarlo, cerca rapidamente una spiegazione (un fantasma, per esempio).

I deliri percettivi sono invece associazioni senza che vi sia un riferimento diretto o reale. Questo lo distingue dal caso precedente, poiché in questo caso è presente uno stimolo. La maggior parte dei casi di sensazione di presenza sono distorsioni percettive. Diamo un’occhiata a due esempi.

Suoni a bassa frequenza

L’orecchio umano può decodificare frequenze sonore che vanno da 20 a 20.000 Hz. Sebbene non possiamo percepire stimoli al di sotto dei 20 Hz, ciò non significa che il cervello non reagisca ad essi.

I ricercatori concordano sul fatto che gli infrasuoni possono causare eccitazioni fisiologiche. È noto che possono innescare reazioni di suspense e stupore, oltre a predisporci alla paura.

Quasi tutto può generare suoni a bassa frequenza, come le tubature o fenomeni naturali. Occorre tenere presente che il suono è un’onda che può eccitare il sistema vestibolare e gli occhi, facendo sentire o vedere cose che non sono correlate alla realtà.

Stimolazione elettromagnetica

Michael Persinger è un’autorità nello studio delle stimolazioni cerebrali alla base di eventi inspiegabili o paranormali. Insieme al suo team, ha dimostrato che le stimolazioni elettromagnetiche ricreate in laboratorio possono generare la stessa esperienza di chi afferma di aver avvertito una presenza paranormale.

In altre parole, molti dei casi di sensazione di presenza possono essere spiegati in questo modo. Stimoli elettromagnetici deboli possono indurre paura la quale, nelle giuste circostanze, può causare allucinazioni. Praticamente tutto ciò che ci circonda genera queste onde: elettrodomestici, trasformatori, linee a bassa, media e alta tensione e molti altri.

Uno dei classici strumenti dell’investigatore del paranormale è, infatti, un dispositivo che rileva i campi elettromagnetici. Anche alcuni fenomeni naturali, come i temporali, possono generarli.

Questi sono solo due fattori che possono indurre una sensazione di presenza. Per quanto riguarda i deliri percettivi, il miglior esempio è quello della paralisi del sonno, in grado di generare, secondo una serie di ricerche allucinazioni molto realistiche.

La sensazione di presenza è un disturbo?

Il senso di presenza non è patologico
Chiunque può provare un senso di presenza senza per questo soffrire di una condizione mentale. È un fenomeno naturale che può essere amplificato in alcune situazioni.

No, non tutti i casi di sensazione di presenza possono essere definiti come disturbo mentale o della percezione. Come abbiamo visto, ci sono molti stimoli reali che non possiamo vedere o percepire ad occhio nudo ma che possono spiegare questa sensazione.

Un’altra possibile spiegazione è una particolare acuità dei sensi. Ad esempio, un sistema vestibolare altamente sviluppato può aumentare la sensibilità agli stimoli esterni. Una folata di vento quasi impercettibile, il rumore di un insetto o il proprio orientamento spaziale possono far credere che ci sia qualcuno o qualcosa in una stanza vuota.

È anche importante tenere conto del contesto. In una casa vecchia, buia, polverosa, fredda o spaventosa, è molto più probabile vivere questa esperienza. Anche la suggestione gioca un ruolo importante. Alcuni studi indicano che, da sola, può spiegare molte esperienze “paranormali”.

Le esperienze permanenti possono infine essere correlate a un disturbo mentale, alterazioni psicotiche temporanee o permanenti. Anche l’abuso di sostanze allucinogene e il consumo eccessivo di alcol possono aumentare i casi di senso di presenza.

In ogni caso, è bene sapere che si tratta di un fenomeno naturale, molto comune e riconducibile a diverse spiegazioni. La maggior parte degli enigmi possono essere risolti da un punto di vista scientifico, ma quando abbassano la qualità della vita la scelta migliore è cercare un aiuto medico specialistico.


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