Stimolazione vestibolare: di cosa si tratta?

La stimolazione vestibolare consiste in una serie di esercizi personalizzati per chi soffre di un disturbo vestibolare. In questo articolo spieghiamo di cosa si tratta e forniamo anche alcuni esempi specifici.
Stimolazione vestibolare: di cosa si tratta?
Leidy Mora Molina

Revisionato e approvato da l'infermiera Leidy Mora Molina.

Ultimo aggiornamento: 13 dicembre, 2022

Il sistema vestibolare, sito all’interno dell’orecchio, è responsabile del movimento degli occhi e dell’equilibrio. I fattori ambientali e genetici, nonché le lesioni, possono portare a soffrire di disturbi in quest’area. Esistono diversi modi per trattarli, tra i quali la stimolazione vestibolare.

I disturbi del sistema vestibolare influenzano negativamente la qualità della vita dell’individuo, perché incidono sulla vista, l’equilibrio, la cognizione, l’udito e persino sul piano psicologico. Per apprezzarne i benefici a medio e a lungo termine, gli esercizi di stimolazione vestibolare devono essere personalizzati.

Cos’è la stimolazione vestibolare?

La stimolazione vestibolare, nota anche come riabilitazione vestibolare, è una terapia rivolta alle persone con un disturbo vestibolare. Come anticipato, deve essere personalizzata sulla base di una diagnosi precedente e sempre sotto la guida e la supervisione di uno specialista.

Questa terapia mira principalmente a ottenere una compensazione vestibolare. In altre parole, è finalizzata alla riorganizzazione e al recupero del sistema vestibolare insieme al cervello per ottenere maggiore equilibrio, capacità visiva, propriocezione e cognizione. Sebbene non sia possibile ottenere un recupero completo, è dimostrato che migliora la qualità della vita del paziente.

Molti studi sostengono l’applicazione della stimolazione vestibolare, soprattutto se effettuata mediante l’intervento di uno specialista.

Sappiamo anche che gli effetti si manifestano solo se viene realizzata in modo costante o, comunque, integrata con altri trattamenti consigliati dal medico.

Prima di iniziare un programma di stimolazione vestibolare, è importante identificare la condizione, il suo grado di incidenza, i sintomi più persistenti e le possibili cause. Le prove scientifiche indicano che i disturbi più comuni sono:

  • Instabilità (40,2%).
  • Vertigini (31%).
  • Emicrania vestibolare (28,2%).
  • Malattia di Ménière (13,8%).
  • Patologie vascolari (5,7%).
  • Vertigini soggettive croniche (4,6%).
  • Neurite vestibolare (4%).

Questi sono solo i più frequenti, ma possono manifestarsi disturbi anche a livello cognitivo (confusione, disorientamento e difficoltà di concentrazione), psicologico (ansia, depressione e bassa autostima), uditivo (tinnito, sensibilità e udito distorto) e molti altri.

Immagine sfuocata di una vertigine.
Una forma particolare di vertigine è quella vestibolare, che si manifesta in modo diverso rispetto alle vertigini comuni.

La stimolazione vestibolare in tenera età

Molte volte la diagnosi di un disturbo vestibolare avviene in tenera età. A questo punto è importante ricordare che il sistema nervoso non raggiunge la sua maturità fino all’età di 12 anni, in modo che le terapie e i programmi applicati in precedenza possano essere più efficaci.

È responsabilità del pediatra diagnosticare un possibile problema con il sistema vestibolare. Il medico prescriverà dei test dell’udito, elettrostagmografia, potenziali evocati miogeni vestibolari, posturografia dinamica computerizzata o elettroneurografia.

A seconda dei sintomi, lo specialista potrebbe ricorrere ad altri esami complementari. Ci sono prove del fatto che l’applicazione della stimolazione vestibolare nei bambini si è dimostrata efficace per promuovere il loro sviluppo motorio, spaziale e l’equilibrio.

Ulteriori prove ci dicono che la stimolazione vestibolare è sicura per i bambini. Può essere realizzata anche quando hanno solo un paio di mesi.

Infine, le ricerche hanno dimostrato che la stimolazione vestibolare può essere utilizzata anche per gli adulti con un alto grado di efficacia.

Esercizi per la stimolazione vestibolare

Prima di analizzare alcuni esercizi di stimolazione vestibolare, bisogna innanzitutto ricordare quanto indicato all’inizio: i programmi si applicano dopo una diagnosi e vengono sempre preparati in modo personalizzato, soprattutto nei casi di disturbo con sintomi cronici.

Esercizi di Cawthorne-Cooksey

Messi a punti nel 1940 per i soldati con disturbi dell’equilibrio, spesso vengono usati come trattamento per le vertigini. Dovrebbero essere eseguiti in un luogo sicuro, in modo da ridurre le possibilità di lesioni.

Movimenti della testa e degli occhi da seduti

  • Guardare in alto e in basso senza muovere la testa o il corpo.
  • Guardare da un lato all’altro senza muovere la testa o il corpo.
  • Allungare il braccio con l’indice puntato davanti a noi. Fissare lo sguardo per qualche secondo sulla punta e poi portalo fino al naso e allargalo ripetutamente.
  • Muovere la testa in quattro direzioni con gli occhi aperti.

Movimenti della testa/del corpo da seduti

  • Mettere un oggetto sul pavimento davanti alla sedia e piegarsi in avanti per raccoglierlo con gli occhi puntati su di lui.
  • Mettere un oggetto sul pavimento accanto alla sedia e chinarsi per raccoglierlo con gli occhi puntati su di lui.
  • Piegarsi in avanti con l’oggetto in mano e passarlo con un movimento circolare dietro i polpacci.

Movimenti in piedi

  • Passarsi una palla di mano in mano sopra il livello degli occhi.
  • Sedersi e alzarsi in piedi con gli occhi aperti e poi alternati tenendoli chiusi.
  • Piegarsi in avanti e lanciare una palla di mano in mano dietro i polpacci.

Esercizi di stabilizzazione dello sguardo

Hanno lo scopo di ottenere la capacità di mettere a fuoco un oggetto mentre è fermo o in movimento. Alcuni esempi di esercizi di stabilizzazione dello sguardo sono:

  • Posizionare due oggetti di medie dimensioni a 30 centimetri di distanza l’uno dall’altro all’altezza degli occhi. Fissare lo sguardo su uno di essi per 30 secondi, quindi alternarlo con l’altro (senza muovere la testa).
  • Posizionare un oggetto di medie dimensioni all’altezza degli occhi. Guardarlo per 30 secondi e poi chiudere gli occhi. Ruotare lentamente la testa di 20 gradi mentre continuate a mettere a fuoco in modo immaginario.
  • Posizionare un oggetto di piccole dimensioni all’altezza degli occhi. Oscillare la testa su e giù e di lato mantenendo lo sguardo fisso su di lui.

È possibile variare la distanza, la posizione e le dimensioni dell’oggetto a seconda di come ci si sente. Ripetere questi esercizi 4-5 volte al giorno.

Esercizi di stimolazione vestibolare.
La stimolazione vestibolare può essere combinata con gli esercizi per promuovere l’equilibrio e la stabilità di tutto il corpo.

Esercizi di Brandt-Daroff

Spesso sono usati per trattare le vertigini, la neurite vestibolare e persino per calmare i sintomi della labirintite. Possono essere eseguiti a casa senza l’intervento di uno specialista e consistono in quanto segue:

  • Sedersi sul bordo del letto con la schiena dritta e girare lentamente la testa di lato di circa 45 gradi.
  • Sdraiarsi immediatamente sul lato opposto. Ovvero, se si gira la testa a destra, sdraiarsi sul lato sinistro e viceversa.
  • Mantenere questa posizione per 30 secondi.
  • Tornare alla posizione sul bordo del letto e riportare la testa al suo angolo naturale. Ripetere il giro dall’altra parte per concludere l’esercizio.

La stimolazione vestibolare è efficace

Le prove indicano che questi esercizi sono efficaci e sicuri per il trattamento dei disturbi vestibolari. Il miglioramento può arrivare fino al 90%, specie se le sessioni giornaliere vengono eseguite durante i programmi settimanali.

Gli esercizi che abbiamo descritto possono essere eseguiti a casa senza la supervisione di uno specialista. Altri, invece, come la manovra di Epley o la manovra di Semont, richiedono l’aiuto di un professionista qualificato per ridurre la possibilità di lesioni al collo o alle vertebre cervicali.

Tenete presente che l’efficacia della stimolazione vestibolare dipende da molti fattori, che vanno da quelli emotivi a quelli fisici.

Sicuramente fa bene integrare gli esercizi con una dieta sana, la psicoterapia e il supporto psicologico, ma anche con i farmaci e gli altri trattamenti indicati dal medico a seconda dei casi.


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