Si potrà predire il cancro al seno

Con un nuovo test genetico si può prevedere la comparsa di un cancro al seno fino a 11 anni prima, per cui si potrà determinare il rischio di soffrirne e agire di conseguenza anni prima che la malattia si presenti.
Si potrà predire il cancro al seno

Ultimo aggiornamento: 23 giugno, 2015

I medici hanno già familiarità con alcuni sistemi che utilizzano ogni giorno nelle loro pratiche cliniche al fine di diagnosticare lo sviluppo di un tumore. Si tratta di alcuni programmi informatici cin grado di valutare le probabilità che una persona possa soffrire di qualche tipo di tumore , in seguito a fattori ereditari o per lo stile di vita. 

Tuttavia, gli stessi esperti sottolineano che questo tipo di pratiche possono essere utili solo in alcuni casi, ad esempio nel caso del cancro al seno. Sapere che la malattia potrebbe presentarsi, permetterà di agire in tempo in modo da bloccarla ed evitarne lo sviluppo.

Non molto tempo fa si è potuto scoprire che, oltre a prevedere questo tipo di cancro, è possibile saperlo —per lo meno— dai dieci agli undici anni di anticipo. Questo significa che si potrà individuare il possibile rischio anni prima che si presenti la malattia. 

Come si è giunti a questo?

Un gruppo di studiosi britannici ha sviluppato un nuovo test genetico che sarebbe in grado di prevedere lo sviluppo del cancro al seno.  

cancro

Il motivo principale per cui è stato realizzato questo studio consisteva nel verificare l’influsso del contesto ambientale e di alcune abitudini come fumare, fare abuso di alcool o gli ormoni, relazionati ai cambiamenti genetici che si verificano e che sono la causa per cui una buona percentuale di donne presenta il grave rischio di sviluppare questa malattia.

Un’esperta oncologa spiega i punti-chiave di questo studio, il quale si unisce ad un altro test che aiuta a predire (all’interno della genetica familiare) tale rischio. Tuttavia, questi sistemi valutano il rischio nel corso di tutta la vita, ma non sono in gradi di prevedere il momento esatto in cui la malattia si presenterà.

Punti-chiave dello studio

Campioni di sangue

Gli agenti cancerogeni sistemici colpiscono tutte le cellule dell’organismo. Per ottenere il DNA di una persona si preleva un campione di sangue, i globuli bianchi contengono lo stesso DNA di tutte le altre cellule di una persona, pertanto le analisi genetiche per il cancro ereditario si realizzano mediante un normale campione di sangue.

Scoperta

Alcuni ricercatori hanno individuato un marcatore genetico, la metilazione del gene ATM, il quale ha la capacità di predire il rischio di sviluppare un cancro molti anni prima della diagnosi. Più sono alti i livelli di tale metilazione, più probabilità ci sono di soffrire di tumore al seno.

Indicatori biologici

Mediante il processo di metilazione è stato possibile vedere che questo rappresenta un indicatore biologico di condizioni od esposizioni nocive ad agenti che possono essere altamente cancerogeni; tra cui, ad esempio, un’età molto avanzata, le radiazioni ionizzanti, l’abuso di alcool e di tabacco, le particelle degli idrocarburi.

Quanto tempo prima?

Si dice che sia possibile predire il cancro al seno tra un mese e undici anni prima. Una persona ad alto rischio statistico presenta “il gene ATM ipermetilato” e, pertanto, ha maggiori probabilità di sviluppare il cancro negli anni successivi al test.

Conclusioni scientifiche

È importante realizzare altri studi per poter giungere ad una diagnosi certa, del tutto sicura e senza la possibilità di equivoci. Esiste, infatti, l’eventualità che alcune persone abbiano il marcatore individuato dallo studio come causa della malattia, ma che non sviluppino mai il cancro al seno.

Prospettiva di commercializzazione

È probabile che ci vogliano ancora alcuni anni prima di inglobare tale test nella pratica medica standard, nonostante tutti gli studi ne abbiano dimostrato la validità. Dovremo ancora aspettare un po’ di tempo prima di poter godere di questo grande sviluppo medico.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.