
Il cheat meal, o pasto libero, è un pasto che si fa una volta alla settimana nel contesto di una dieta. Consente di interrompere per un giorno la dieta e prevede soprattutto cibo spazzatura o processato. Ha lo scopo di…
Il tempo non guarisce tutte le ferite e il nostro cervello non dimentica tutte le esperienze più traumatiche. La cosa importante, però, è accettare ciò che ci succede ed evitare che il dolore ci impedisca di continuare a vivere.
Il tempo a volte è il miglior medico. Placa il dolore e ci aiuta a relativizzare le cose. Tuttavia, bisogna dire che nessuna delle ferite di origine traumatica scompare per sempre; le ricorderemo comunque, ma senza provare il dolore che provavamo all’inizio.
Siamo abituati a sentirci dire che “il tempo guarisce ogni ferita”, che la distanza è terapeutica e che la maggior parte delle volte le cose negative che abbiamo vissuto ci servono da insegnamento.
Ebbene, è importante chiarire alcune cose. Il nostro cervello non dimentica e non tutte le esperienze dolorose ci servono per imparare.
In realtà, più che da insegnamento, le perdite o gli avvenimenti carichi di dolore, ci obbligano ad accettare determinate cose per forza e senza alcuna anestesia.
Non c’è altra scelta che capire e accettare che “nulla è per sempre” e che tutto ciò che pensiamo sia assodato, domani può trasformarsi in una dura incertezza.
Vi invitiamo a riflettere su tali aspetti.
A ognuno di noi è capitato di dover affrontare situazioni difficili quali la perdita di un caro, una delusione sentimentale, un tradimento, la fine di un’amicizia, il fallimento di un progetto in cui avevamo risposto molte speranze, ecc.
Spesso leggiamo o ascoltiamo cose che ci fanno intendere che “per capire cos’è davvero la vita, prima o poi bisogna soffrire”. Ebbene, non è obbligatoriamente così. Si può capire in modi diversi, ad esempio anche i momenti felici possono essere grandi maestri di vita capaci di guidarci e invitarci a continuare il nostro percorso.
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I fatti traumatici e le ferite a volte riescono a “farci arenare”, evitano di farci andare avanti perché ci fanno sentire molto feriti. Cosa possiamo fare in questi casi? Che strategie dobbiamo seguire se la sofferenza diventa insostenibile?
Non c’è nessuna formula magica per risolvere queste intersezioni vitali in cui incappiamo in qualche momento della nostra vita. Non esistono pillole che mettono completamente fine al dolore della vita, né alcuna macchina del tempo che ci permetta di evitare che accadano determinati fatti.
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Il segreto risiede nell’accettare. Ciò che è stato non può essere cambiato, bisogna solo accettare le cose per come stanno e, a sua volta, accettare noi stessi in questa nuova situazione.
La vita ci investe a volte con le sue onde, con la sua freddezza e la logica irrazionale. Perché ci toglie ciò che più amiamo? Perché ci è capitata questa cosa se siamo brave persone, se abbiamo sempre desiderato il meglio per gli altri?
Spesso, se ci ossessioniamo col voler trovare un senso a ciò che non ce l’ha, non facciamo altro che alimentare ancora di più la nostra tragedia. Non è la cosa giusta da fare.
Quando ci capita qualcosa di brutto, c’è un aspetto che dimentichiamo quasi sempre: prenderci cura di noi e coccolarci. Di fronte alle botte della vita, non c’è niente di meglio che connettere di nuovo con noi stessi per assumere i fatti e ricordarci che meritiamo di tornare ad essere felici.
Se avete perso qualcuno, ricordate che dovete continuare a sorridere proprio per questo caro, che riposerà per sempre nel vostro cuore e nella vostra memoria.
Se qualcuno vi ha fatto del male, non alimentate questo dolore perché rafforzerete la presenza di chi vi ha arrecato danno. Accettate i fatti, per potervi poi liberare di quest’ombra. Rinascete dalle vostre ferite.
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Infine, dobbiamo avere chiaro che le ferite dell’anima non si curano mai del tutto. Rimarranno per sempre lì, ma rammendate, per permettere che il cuore continui a battere.
Permettetevi di essere felici, permettete che la vita vi abbracci di nuovo, esattamente come meritate.