L’amputazione accidentale del dito è un’emergenza medica abbastanza frequente; la maggior parte dei casi riguarda le dita della mano. Le cause che possono portare alla perdita di un dito sono numerose, a cominciare dall’infortunio in fabbrica o nel lavoro agricolo.
In altri casi, la perdita avviene a seguito di una scarica elettrica, un’ustione o il congelamento. In alcune culture, esiste persino l’amputazione rituale o a scopo punitivo. Poche persone sanno esattamente come comportarsi di fronte a un trauma di questo tipo. Vediamo, quindi, le misure di primo soccorso da adottare: conoscerle può fare la differenza.
Primo soccorso nell’amputazione accidentale del dito
L’amputazione accidentale di un dito è una delle cause più frequenti di richiesta di intervento di chirurgia della mano. Il trauma deve essere trattato immediatamente. Più veloce ed efficiente sarà il soccorso, maggiori sono le probabilità di successo del reimpianto. Il primo passo, quindi, è chiamare l’ambulanza.
Al telefono è importante spiegare la dinamica dell’incidente e le caratteristiche della lesione. Un taglio netto non è uguale alla perdita del dito per schiacciamento. È necessario, inoltre, seguire le indicazioni dell’operatore.
1. Fermare l’emorragia
Una volta preso contatto con il 118, il primo passo (che si può realizzare mentre si esegue la chiamata) è bloccare la fuoriuscita di sangue. Il distacco accidentale di un dito comporta certamente un’emorragia importante.
Si dovrà cercare di fermarla stringendo la ferita. Allo stesso tempo occorre tenere sollevato il braccio interessato sopra il livello del cuore. In questo modo si rallenta la circolazione in questa direzione. È bene però non stringere o bendare la mano con troppa forza. Applicare troppa pressione potrebbe interrompere il flusso sanguigno verso la mano, causare ischemia e rendere il tessuto inservibile per la ricostruzione.
2. Tranquillizzare la persona
Cercare di calmare la persona è un altro passo importante. Si tratta di un trauma molto doloroso che può persino condurre a uno stato di shock. Per questo motivo si consiglia di far sdraiare il soggetto, possibilmente con i piedi in alto per evitare uno svenimento. Sarebbe bene coprirlo con una coperta o una giacca e parlargli, cercando di infondere sicurezza e calma.
Si tende a pensare che in questi casi sia bene offrire all’infortunato una bevanda alcolica o del cibo. Al contrario, è meglio evitare, dal momento che sicuramente sarà sottoposto a intervento chirurgico nelle ore successive.
3. Preservare il dito amputato
Sono molte le false credenze su come agire in questi casi, alimentate da film e serie tv. Un articolo pubblicato su American Academy Orthopaedic Surgeons spiega come comportarci. Per prima cosa occorre pulire la lesione sulla mano, se possibile con una garza sterile. Non bisogna togliere anelli o indumenti. Inoltre, è bene non sfregare.
Per quanto riguarda il dito amputato, una volta pulito, andrà avvolto in una garza umida. Occorre conservare qualunque parte, senza tralasciare nessun frammento, per piccolo che sia. Una volta fatto questo, si potrà sistemare in un sacchetto impermeabile pulito e chiuso ermeticamente.
Nel caso in cui vi siano più dita amputate, devono essere riposte in sacchetti separati. Questi sacchetti, a loro volta andranno sistemati in altri sacchetti contenenti ghiaccio. Idealmente, il dito dovrebbe essere mantenuto a una temperatura di circa 4°C.
Amputazione accidentale del dito: pronto soccorso ospedaliero
Come abbiamo visto, occorre chiamare subito il pronto soccorso. Una volta raggiunto l’ospedale, il primo passo sarà stabilizzare il paziente. Il medico esaminerà la ferita e il dito, e valuterà se potrà essere reimpiantato.
In ogni caso, prima di curare la ferita occorre di solito somministrare l’anestesia e rimuovere qualsiasi tessuto danneggiato residuo.Il passo finale è l’intervento chirurgico, volto alla ricostruzione del dito o alla sutura della ferita. Secondo alcuni specialisti, l’uso di medicazioni semimpermeabili permette un recupero più veloce.
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Quando è meglio non reimpiantare il dito?
In alcune circostanze non sarà possibile riattaccare il dito. Una di queste è quando la lesione è molto complessa e la mano non è in buone condizioni, ad esempio quando ha subito uno schiacciamento. Un altro caso è quando la porzione amputata non è stata ben conservata.
D’altra parte occorre considerare anche le condizioni di salute del paziente. Alcuni fattori, come l’età, il vizio del fumo o il diabete, possono influenzare negativamente la riuscita del reimpianto.
Esistono diversi aspetti da considerare per valutare se il dito possa essere conservato o meno. La parte amputata deve essere riattaccata entro 12 ore in caso di ischemia calda, con tempi maggiori se è stata tenuta al freddo. È sempre consigliabile tentare di reimpiantare il pollice, soprattutto nei bambini. Il reimpianto ha maggiori probabilità di successo se è avvenuto un taglio netto.
Recupero
Il processo di recupero può essere lungo. Nella maggior parte dei casi sarà necessaria la riabilitazione per recuperare la mobilità della mano. Tutto dipende dal tipo di lesione ma, in generale, sarà indispensabile muoverlo regolarmente. Un esercizio consigliato è, ad esempio, quello di stendere la mano sul tavolo e sollevare delicatamente ogni dito per poi ripiegarlo.
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Amputazione accidentale del dito: una questione di tempo
In caso di amputazione accidentale del dito, è essenziale agire rapidamente. Quello che occorre ricordare è che l’emorragia deve essere fermata in modo efficace, ma senza interrompere il flusso sanguigno.
Bisogna, inoltre, cercare di preservare tutte le parti che si sono staccate. Allo scopo si possono utilizzare dei sacchetti puliti e refrigerati. La cosa più importante, tuttavia, è chiamare il servizio di emergenza e raggiungere l’ospedale il prima possibile.
Bibliografia
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