Anamù: proprietà e controindicazioni

La medicina popolare sudamericana usa l'anamù per calmare il dolore, ridurre l'infiammazione e stimolare la memoria. Cosa ne pensa però la ricerca scientifica? Ecco quali sono i benefici e gli effetti secondari.
Anamù: proprietà e controindicazioni

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

La medicina popolare sudamericana ricorre all’anamù per combattere l’infiammazione e il dolore, rafforzare il sistema immunitario e trattare alcune malattie croniche. È un arbusto erbaceo originario della foresta amazzonica, ma cresce anche in tutta l’America latina, centrale e negli Stati Uniti.

Mucura, apacina, guine, guinea hen weed sono alcuni degli altri nomi con cui viene chiamata la Petiveria alliacea. Una delle caratteristiche della radice e delle foglie di questa pianta è un forte odore d’aglio. Secondo uno studio condotto solo su animali, l’anamù potrebbe migliorare le funzioni cerebrali.

Proprietà e benefici dell’anamù

I benefici offerti dall’anamù sono diversi. Vediamo i principali.

Ha proprietà antiossidanti

Grazie ai suoi composti, l’anamù è dotato di proprietà antiossidanti. Contiene flavonoidi, cumarine, triterpeni e zolfo, tutte sostanze in grado di contrastare i radicali liberi.

Secondo un articolo pubblicato su Recent Patents on Inflammation & Allergy Drug Discovery, i radicali liberi sono associati a disturbi e malattie croniche, patologie cardiache, cerebrali e diabete.

Riduce l’infiammazione e allevia il dolore

Da molto tempo questa pianta viene usata nella medicina popolare per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione. Secondo uno studio condotto sui topi e pubblicata su Chinese Journal of Integrative Medicine, l‘anamù riduce i marcatori d’infiammazione come la interleuchina 6, la prostaglandina E2, il fattore di necrosi tumorale alfa.

Una ricerca su cavie pubblicata su Phytomedicine: International Journal of Phytotherapy & Phytopharmacology ha dimostrato che l’anamù è in grado di alleviare in modo significativo il dolore.

Invece, uno studio condotto su 14 volontari con osteoartrite ha riscontrato che il tè di anamù non è efficace quanto altri farmaci. Sono certamente necessarie più ricerche sull’uomo per capire la reale efficacia di questo rimedio.

Donna con dolore articolare al polso.
L’uso dell’anamù come analgesico è controverso: confermato da alcune ricerche, in altri casi non ha dimostrato di essere più efficace dei farmaci comuni.

Migliora le prestazioni mentali

Uno studio realizzato su animali dal Journal of Ethnopharmacology ipotizza che l’anamù sia in grado di migliorare la memoria a breve e lungo termine. Nel corso della ricerca, infatti, gli animali hanno mostrato di migliorare la capacità di apprendimento.

Un altro studio su cavie ha confermato che l’anamù migliora la memoria a lungo termine e che riduce i sintomi dell’ansia; non è invece sicuro che rafforzi la memoria a breve termine. Tuttavia, è ancora necessario indagare i reali effetti che potrebbe avere sull’uomo.

Proprietà anti-cancro?

In uno studio in provetta l’anamù ha contribuito alla morte delle cellule tumorali di prostata, mammella, polmone, colon e pancreas; quindi si ipotizza che l’estratto di questa pianta possa essere efficace nel bloccare l’evoluzione di alcuni tumori.

Questa azione è dovuta a principi attivi come flavonoidi, acidi grassi, cumarine e zolfo. Ancora una volta, sono necessari ulteriori studi sull’uomo. Bisogna inoltre considerare che si tratta di un primo approccio oncologico.

Altri possibili benefici dell’anamù

L’anamù può offrire ulteriori vantaggi:

  • Rafforza le difese immunitarie. Uno studio pubblicato su American Journal of  Chinese Medicine indica che alcuni composti dell’anamù potrebbero stimolare il sistema immunitario. L’indagine deve ancora essere approfondita.
  • Proprietà antimicrobiche. Grazie allo zolfo contenuto, l’anamù offre proprietà antibatteriche  e antimicotiche, secondo Phytochemistry.
  • Riduce l’ansia. Sebbene questi siano ancora studi sugli animali, si ritiene che l’anamù riduca i sintomi di ansia e depressione.

Modalità d’uso e controindicazioni.

L’anamù è disponibile al banco e può essere acquistato in diverse presentazioni: polvere, tinture, foglie essiccate o capsule. Attualmente, non ci sono dati sufficienti per consigliare una dose esatta, a causa della scarsa ricerca sugli esseri umani. Nonostante le informazioni limitate, alcuni pacchetti di integratori consigliano da 400 a 1250 milligrammi al giorno. Non esiste sicurezza sulle quantità.

Una ricerca pubblicata sul Journal of Ethnopharmacology ha suggerito che l’uso a breve termine in piccole dosi potrebbe avere una bassa tossicità. Tuttavia, a lungo termine potrebbe generare effetti negativi come confusione, tremore, sonnolenza, convulsioni e irrequietezza.

Bisogna tenere presente che gli integratori di anamù non sono soggetti a test di sicurezza; quindi, non essendo regolamentati, alcune marche potrebbero contenere dosi differenti da quelle specificate sull’etichetta.

Si consiglia di prestare particolare attenzione all’assunzione insieme ad anticoagulanti o farmaci per le malattie cardiache. L’anamù contiene già una piccola quantità di anticoagulante naturale chiamato cumarina.

Anamù è un anticoagulante naturale.
L’anamù contiene cumarina, un anticoagulante naturale. Le persone con disturbi cardiaci devono prestare speciale attenzione.

Chi non deve consumarlo?

Come abbiamo detto, si tratta di una pianta con poche ricerche relative al consumo umano. Si consiglia quindi di evitarne l’assunzione alle donne in gravidanza, che allattano o con bambini piccoli.

Se state assumendo farmaci, consultate il medico prima di provare qualsiasi uso della pianta di anamù.

Anamù in sintesi

L’anamù è un arbusto erbaceo caratterizzato da un forte odore di aglio. Nella medicina tradizionale è utilizzato per alleviare il dolore, diminuire l’infiammazione, rafforzare il sistema immunitario, ridurre l’ansia e migliorare le prestazioni mentali.

Nonostante i numerosi benefici, questa pianta necessita ancora di ulteriori ricerche per approfondire le sue proprietà e i possibili effetti collaterali.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Adesanya, E. O., Oyesiku, O. O., Adesanya, O. O., Ogunlakin, A. D., Odugbemi, A. I., & Egieyeh, S. A. (2023). Phytochemical components and GC–MS analysis of Petiveria alliaceae L. fractions and volatile oils, Physical Sciences Reviews. https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/psr-2022-0311/html 
  • Caicedo-Pinto, P., Lucena-Gallardo, D. F., Correa-Rivera, M. A., Yang-Yeung, K., Terán, O., & Bonfante-Cabarcas, R. (2019). Efecto de Petiveria alliacea y drogas colinérgicas sobre la habituación. Boletín Latinoamericano y del Caribe de Plantas Medicinales y Aromáticas, 18(6), 595-606. https://www.blacpma.ms-editions.cl/index.php/blacpma/article/view/113
  • Conceição, B. C. d., Silva, T. A. d., Pantoja, L. V. P. d. S., Luz, D. A. d., Cardoso, E. K. S., Reis, L. D. d. S., Raiol-da-Silva, M. C., Kussler, M. S., Maia, C. S. F., & Fontes-Júnior, E. A. (2023). Amazonian Plants: A Global Bibliometric Approach to Petiveria alliacea L. Pharmacological and Toxicological Properties. Plants, 12(18), 3343. https://www.mdpi.com/2223-7747/12/18/3343
  • Lafourcade Prada, A., Rodríguez Amado, J. R., Tibúrcio do Nascimento Reis, E., Bicudo, G., Trentin Perdomo, R., Utrera Martines, M. A. (2023). Antiproliferative potential of Petiveria alliacea L extract-loaded nanodispersion against cancer cells. Biotechnology Research & Innovation, 7(2), e2023014. http://www.biori.periodikos.com.br/article/doi/10.4322/biori.0142023
  • Lowe, H. I., Facey, C. O., Toyang, N. J., & Bryant, J. L. (2014). Specific RSK kinase inhibition by dibenzyl trisulfide and implication for therapeutic treatment of cancer. Anticancer Research, 34(4), 1637-1641. https://ar.iiarjournals.org/content/34/4/1637
  • Luz, D. A., Pinheiro, A. M., Silva, M. L., Monteiro, M. C., Prediger, R. D., Ferraz Maia, C. S., & Fontes-Júnior, E. A. (2016). Ethnobotany, phytochemistry and neuropharmacological effects of Petiveria alliacea L. (Phytolaccaceae): A review. Journal of Ethnopharmacology, 185, 182-201. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0378874116300952?via%3Dihub
  • Olajubutu, O. G., Ogunremi, B. I., Adewole, A. H., Awotuya, O. I., Fakola, E. G., Anyim, G., & Faloye, K. O. (2022). Topical Anti-Inflammatory Activity of Petiveria alliacea, Chemical Profiling and Computational Investigation of Phytoconstituents Identified from its Active Fraction. Chemistry Africa, 5, 557-565. https://link.springer.com/article/10.1007/s42250-022-00339-y
  • Olomieja, A. O., Olanrewaju, I. O., Ayo-Ajayi, J. I., Jolayemi, G. E., Daniel, U. O., & Mordi, R. C. (2021). Antimicrobial and Antioxidant properties of Petiveria alliacea. IOP Conference Series: Earth and Environmental Science, 655, 012015. https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1755-1315/655/1/012015/meta
  • Pérez Gutiérrez Rosa, M., & Mota Flores Jose, M. (2018). Petiveria alliacea Suppresses Airway Inflammation and Allergen-Specific Th2 Responses in Ovalbumin-Sensitized Murine Model of Asthma. Chinese Journal of Integrative Medicine, 24(12), 912-919. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30341485/
  • Silva, M. L., Luz, D. A., Paixão, T. P., Silva, J. P., Belém-Filho, I. J., Fernandes, L. M., Gonçalves, A. C., Fontes-Júnior, E. A., de Andrade, M. A., & Maia, C. S. (2015). Petiveria alliacea exerts mnemonic and learning effects on rats. Journal of Ethnopharmacology, 169, 124-129. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0378874115002561
  • Silva, J. P. B.,  Nascimento, S. C. M.,  Okabe, D. H., Pinto, A. C. G., Oliveira, F. R. de, Paixão,T. P. da, Siqueira, M. L. S., Baetas, A. C., & Andrade, M. A. de (2018). Antimicrobial and anticancer potential of Petiveria alliacea L. (Herb to “Tame the Master”): a review. Pharmacognosy Reviews, 12(23), 85-93. https://www.cabidigitallibrary.org/doi/full/10.5555/20183304921

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.