Una bambina canta per la nonna malata di demenza

Basandosi su stimoli positivi, la musica ha effetti terapeutici ed è in grado di potenziare la funzione cognitiva e di ridurre l'agitazione nei pazienti affetti da demenza senile.
Una bambina canta per la nonna malata di demenza
Valeria Sabater

Scritto e verificato psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 05 novembre, 2022

La protagonista di questa storia si chiama Sophie Flynn ed ha 5 anni. Nata in Irlanda, la bambina è diventata famosa in tutto il mondo per un momento di tenerezza con la nonna malata di demenza.

Questa bimba ha avuto la fortuna di poter condividere qualche istante di autentica complicità con la sua bisnonna.

Brenda Brock è una signora di 82 anni che soffre di demenza senile, ma grazie alla nipotina, in grado di offrirle gli stimoli migliori per ricordare, è riuscita ad entrare di nuovo in contatto con la realtà.

Quello che è riuscita a fare Sophie con la sua bisnonna è qualcosa di unico e senza paragoni. Ecco perché i genitori della bambina hanno voluto videoregistrarle e farle conoscere al mondo intero tramite internet.

Vi invitiamo a scoprire la storia di Sophie e Brenda con noi.

Sophie e la sua bisnonna Brenda

Brenda Brock, malata di demenza

Brenda Brock è ricoverata da molto tempo nel reparto geriatrico. Il personale si occupa di tutte le sue necessità, offrendole l’attenzione e gli stimoli di cui ha bisogno per preservare almeno alcune delle sue capacità cognitive.

A questo punto, c’è da dire che per quanti stimoli positivi riceva la signora Brock da parte degli infermieri e dei medici, non sono paragonabili all’interazione diretta con la famiglia e i suoi cari.

Anche se la demenza e malattie come l’Alzheimer fanno confondere i volti, i nomi e spesso l’identità delle persone, comunque rimangono gli affetti e le emozioni.

Esiste un’unione inspiegabile delle strutture cerebrali collegate alle emozioni: l’ippotalamo, l’amigdala, il sistema limbico…

In qualche modo, il deterioramento cognitivo associato ai processi neurodegenerativi non intacca molti sistemi fondamentali associati al mondo emotivo.

bambina insieme alla bisnonna

Sophie Flynn

La piccola Sophie non vedeva la bisnonna da moltissimo tempo. Nemmeno se la ricordava. Per una bambina di 5 anni come lei la vita ruotava attorno ai genitori, ai nonni e ai suoi cagnolini.

La bisnonna Brenda viveva in un centro anziani che solitamente non è molto frequentato dai bambini.

Un giorno, i genitori di Sophie decisero che era giunto il momento di fare incontrare nonna e nipote. La piccola doveva avere la possibilità di condividere qualche istante con un membro della sua famiglia, sangue del suo sangue.

A volte i genitori hanno paure quasi irrazionali. Nel caso di Sophie, i suoi genitori temevano che vedendo la bisnonna in brutte condizioni, la bambina si spaventasse.

Brenda, infatti, era costretta a letto, non poteva muoversi e non riconosceva nessuno, non era quindi di buona compagnia per un bambino.

Ma si sbagliavano. Anche gli psicologi li avevano avvertiti della possibile reazione della signora all’incontro con la nipote.

Poteva emozionarsi o rimanere sorpresa e, se c’è un aspetto da tenere in considerazione con i malati di demenza, è quello di mantenere la loro tranquillità, non causare alterazioni, non rompere la loro routine.

Volete saperne di più? Leggete anche: L’impronta emotiva dei nostri nonni.

E cosa accadde alle due protagoniste della nostra storia?

Quando i genitori di Sophie entrarono nella stanza di Brenda, rimasero sorpresi della spontaneità e naturalezza della bambina.

Non rimase stupita, non si spaventò e non mostrò alcuna reazione negativa vedendo la nonna malata.

La piccola raggiunse il letto della nonna e iniziò a cantarle una canzone: “You are my sunshine, my only sunshine”, con la sua dolce voce infantile mentre la accarezzava con tanta tenerezza.

Quando terminò la canzone, Sophie abbracciò e baciò la nonna, senza esitare. Quello che successe nel frattempo fu qualcosa di magico per Sarah Miller, la mamma di Sophie.

Come lei stessa raccontò al quotidiano The Mirror: “Fu incredibile, non riuscivamo a crederci. Nonna e nipote erano così felici ed emanavano così tanta armonia e magia che sembrava si conoscessero da sempre. Come se fossero le due uniche persone presenti nella stanza”.

La scena fu registrata dal nonno di Sophie, Sandy Miller, che poi caricò il video su YouTube guadagnandosi in pochissimo tempo milioni di visualizzazioni.

Ecco i magici momenti tra Sophie e la sua bisnonna:

Musica e demenza

  • È stato dimostrato che la musica e il canto hanno un effetto terapeutico sui pazienti affetti da demenza.
  • La musica è sempre relazionata a stimoli positivi e ogni stimolo genera calma e benessere.
  • Uno stato d’animo migliore nei pazienti che soffrono di demenza permette loro di ridurre l’agitazione e di migliorare la funzione cognitiva.

Quello che è accaduto a Sophie e alla sua bisnonna Brenda va un po’ oltre la relazione musica-canto. La bambina è uno stimolo emotivo significativo. È possibile che la bisnonna nemmeno abbia riconosciuto la nipote.

Tuttavia, il calore della bambina, le sue carezze e i suoi baci sono tutti aspetti che la nonna ha elaborato dal punto di vista emotivo.

In qualche modo, quell’istante di magia e di complicità rimarrà per sempre nel cuore della bambina e della nonna. I momenti carichi di emozioni positive e di unione con i nostri simili creano “ancoraggi cognitivi”. Stimolano la memoria, gli affetti e il benessere.

Questa è una notizia che per la sua semplicità, umanità e magia, abbiamo voluto condividere con voi lettori, rendendo un piccolo omaggio a tutte quelle persone malate di demenza e ai loro familiari, che ogni giorno si occupano di loro.


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