
Avete percorso diverse strade e pensate che l’amore non faccia per voi? Le persone che credevate essere vostre amiche, alla fine si sono allontanate? Siete arrivati a un punto in cui la solitudine sembra essere il vostro destino? Sono situazioni…
Dobbiamo insegnare ai bambini che le parole per favore e grazie possono aprir loro molte porte, e che il rispetto verso chi li circonda è fondamentale per essere rispettati.
Il valore di dire “grazie”, di trattare con rispetto l’anima dell’altro, di fare uso del “per favore” nelle nostre domande o interazioni con chi ci circonda è un atto di nobiltà che merita di essere trasmesso ai più piccoli.
È probabile che voi stessi apparteniate a questa “generazione” in cui è stato insegnato con fermezza a rispettare le persone e che è necessario trattare gli altri con affetto per essere, a nostra volta, trattati con riconoscenza.
È essenziale fomentare queste abitudini anche nei nostri figli, in modo che ogni giorno non solo diano l’esempio, ma favoriscano un ambiente sociale più rispettoso e possano, così, creare un domani più integro.
Che ci crediate o meno, i piccoli gesti creano universi interi. Vi invitiamo a riflettere al riguardo.
Ringraziare, dare il buongiorno o chiedere le cose per favore non sono semplici atti di cortesia.
Grazie ad essi, i nostri figli pensano e sostituiscono l’egocentrismo tipico della prima infanzia alla consapevolezza dell’altro e delle sue necessità. Una condizione che deve presentarsi a partire dai 6 anni.
Vediamolo nel dettaglio.
Uno degli autori più noti riguardo lo sviluppo morale dei bambini è stato, senza dubbio, Lawrence Kohlberg.
Bisogna dire che possono esistere molte differenze tra un bambino e l’altro, persino tra fratelli. Tuttavia, è bene seguire questo modello di sviluppo basato sul rispetto, sulle norme e sulla consapevolezza dell’altro.
Poco a poco, e di più con l’arrivo dell’adolescenza, svilupperà una “giustizia propria”, sarà critico dinanzi a determinate cose che considera poco rispettose o ingiuste.
Quando qualcuno fa un regalo ad un bambino di quattro anni, è comune che i genitori dicano “Cosa si dice adesso?”, in seguito al quale il bambino, quasi a denti stressi e a voce bassa, dirà “Grazie“.
I gesti positivi offrono calore e trattare con rispetto gli altri rende le cose più facili.
Di certo avrete sentito parlare della “educazione rispettosa”. È un concetto proposto da autori come William Sears o John Bowlby.
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Per questo motivo, quando il bambino scopre che dare il buongiorno, chiedere le cose per favore e ringraziare gli fornisce rinforzi e trattamenti positivi, non smetterà mai di comportarsi in questo modo.
Vale la pena tenerlo in considerazione.